Novità in uscita nella settimana dal 15 al 20 Ottobre 2012

ROMANZI

Un gioco da grandi, sospeso tra memoir, autofiction e invenzione, è ambientato in Baviera dove Ben Markovits, un giovane americano, aspirante scrittore con le idee confuse, si unisce a una squadra di basket che milita nella seconda divisione tedesca. Ben approfitta del tempo libero per riscoprire le proprie radici ebraico-tedesche, frequenta per la prima volta la sinagoga, finché un giorno incontra Anke, una ragazza madre che lo coinvolgerà in una relazione turbolenta, in bilico tra dipendenza e desiderio.

Il risultato è uno splendido Bildungsroman di un loser di talento che è già diventato un classico della letteratura sportiva contemporanea.

“Un gioco da grandi” di Benjamin Markovits. Dal 18 ottobre in libreria. 66than2nd editore.

In Daniel contro l’uragano Shane Jones racconta un’affascinante storia di amore e perdita, matrimonio e amicizia, sullo sfondo della crudeltà indifferente del mondo naturale. Fin da quando era ragazzo Daniel Suppleton ha avuto una paura mortale degli uragani. Daniel teme che si scatenino all’improvviso, riducendo la città e le persone che ama in scheletri tremanti. Per combattere i suoi demoni, sia reali che immaginari, Daniel si ritira a vivere in una capanna nei boschi. Mentre Karen, l’ex moglie di Daniel, è impegnata in una frenetica ricerca per riportarlo a casa, l’uragano tanto atteso finalmente colpisce. Daniel dovrà trovare un modo per vincere le proprie paure, salvare sua moglie e se stesso, e riguadagnare l’amore perduto. Splendidamente scritto, profondamente immaginato, Daniel contro l’uragano è un romanzo originale e indimenticabile, da uno dei maggiori talenti della narrativa americana.

“Daniel contro l’uragano” di Shane Jones. Dal 18 ottobre in libreria. ISBN editore.

Unite da un profondo affetto e dalle vicende di un’esistenza travagliata, le sorelle May e Pearl Chin dopo una giovinezza felice a Shangai, la «Parigi d’Oriente», vivono nella Los Angeles degli anni Cinquanta, costrette dal padre a un matrimonio d’interesse con i fratelli Louie. Nella Chinatown della città, le due famiglie hanno allevato Joy, ora diciannovenne, che scopre per caso con dolore di non essere figlia di Pearl e Sam, come ha sempre creduto, bensì di May e del suo grande amore di gioventù, il pittore cinese Z.G. Sconvolta, la ragazza decide di recarsi nel Paese al quale sente di appartenere, per conoscere il suo vero padre. Ma la Cina che l’attende è la Cina maoista del Grande Balzo in avanti, un Paese in cui gli individui non contano nulla, piegati dal potere e dalle sue richieste spietate. Lo stesso padre di Joy è osteggiato dal nuovo regime in quanto artista e sta per partire per la campagna dove dovrà «imparare dalla vita reale» e fare autocritica. Nel suo entusiasmo cieco per il Paese che sente come suo, Joy decide di seguirlo e in un villaggio sperduto si innamora di Tao Feng, un contadino. Nel frattempo a Los Angeles, la «madre» di Joy, Pearl, decide di recarsi a sua volta in Cina per riportare a casa «sua» figlia…

“Le perle del drago verde” di Lisa See. Dal 18 ottobre in libreria. Longanesi editore.

Doug l’ha mollata. Sarà una crisi passeggera, lui tornerà, si sposeranno e… No, Doug non vuol saperne di tornare e Sophie non si dà pace. Erano, sono una coppia perfetta! In realtà il caro Doug l’ha già rimpiazzata con la gemella di Barbie (una certa Melanie), che però, a differenza di Barbie – il cui futuro con il plastificato Ken non è in discussione – ha una passione per l’astrologia. Con l’aiuto di Nick, un cliente della libreria in cui lavora, Sophie decide di fingersi una chiaroveggente per leggere la mano a Melanie durante la Fiera internazionale sul paranormale che si terrà in città. Obiettivo: convincerla che, secondo le stelle, Doug non è l’uomo per lei. Ma le previsioni della «veggente» Sophie si riveleranno azzeccatissime, tanto che le viene offerto un programma radiofonico in cui predire il futuro agli ascoltatori. Il dilemma, adesso, è: imbarcarsi in una professione disonesta oppure lasciare che il destino si scriva da sé?

“Il destino non si scrive” di Eileen Cook. Dal 16 ottobre in libreria. Baldini & Castoldi editore.

Un padre severo e una madre religiosissima; un’adolescenza fra scuole di preti e bravate ai limiti della legalità; poi un fratello fatto scomparire nel nulla, e un altro rimasto ucciso in un misterioso incidente stradale; e il tentativo di sfuggire a un destino di violenza costruendosi una vita diversa. Amedeo Letizia — ex attore e oggi produttore cinematografico — nato e cresciuto a Casal di Principe, il paese campano reso tristemente celebre dalle guerre di camorra, sceglie di esorcizzare il suo passato raccontando e mostrando a una giornalista di Repubblica come si vive davvero a «Gomorra». Non è un libro di denuncia né un’inchiesta: è la storia di una famiglia italiana in una scheggia di Italia che si preferisce demonizzare piuttosto che capire, il racconto di una giovinezza fatta di entusiasmi e frustrazioni del tutto normali, ma pervertiti dal contatto con la criminalità; è una storia senza eroi e senza mostri, una testimonianza di vita vissuta che non pretende di dare risposte, ma vuole sfatare i pregiudizi e i luoghi comuni per rimettere al centro l’umanità, universale e palpitante, dei suoi protagonisti.

“Nato a Casal di Principe” di Amedeo Letizia e Paola Zanuttini. Dal 18 ottobre in libreria. Minimum fax editore.

Da anni, ogni mattina, la giornalista Holly Costantine si sveglia accanto al marito, un uomo che lei sente distante e che, ormai, quasi non riconosce più. Da anni, sempre alla stessa ora, prende il treno da Brighton per recarsi negli uffici della BBC, a Londra. Da anni, la vita di Holly viaggia sui binari della routine, monotona e prevedibile come un noioso film visto troppe volte… Fino al giorno in cui un terribile incidente ferroviario non stravolge la sua esistenza. Al buio, avvolta dal fumo, spaventata e confusa, Holly non ce l’avrebbe fatta senza l’aiuto di quello sconosciuto che, in attesa dell’arrivo dei soccorsi, le ha tenuto la mano e l’ha rassicurata, ripetendole che tutto sarebbe andato bene. Allora, quelle parole le hanno dato la forza di resistere e, alcune settimane dopo, sempre quelle parole le danno il coraggio di superare la paura e di riprendere il treno per tornare al lavoro. Ed è lì, nella solita carrozza, che Holly riconosce l’uomo misterioso che l’ha salvata e decide di presentarsi. Uniti dall’esperienza traumatica che hanno condiviso, e spinti da un’irrefrenabile curiosità, i due iniziano così a frequentarsi, a conoscersi, a condividere gioie e dolori. Ma presto la situazione rischierà di sfuggire loro di mano, portandoli a fare delle scelte che cambieranno per sempre la loro vita…

Il giorno che ci incontrammo” di Lizzie Enfield. Dall’ 8 novembre in libreria. Tre60 editore.

Francis e Zoe, che nel nome si ispirano ai personaggi di Salinger, sono fratello e sorella, diversi per carattere, ma legati da un affetto e da una complicita` profondi. Francis e` un giovane scrittore solitario e riflessivo; Zoe e` una donna nel fiore degli anni, di professione interprete, affascinata dalle dottrine esoteriche, sempre in viaggio. Francis ha un progetto: scrivere un racconto su Katherine Mansfield, che Zoe, nonostante le sue molte letture, non conosce. Basta un accenno alla vita e agli amori della scrittrice a scatenare la curiosita` di Zoe e a innescare tra i due un dialogo fittissimo, nella quiete sospesa e senza tempo di un grande giardino. Il fratello prende cosi` a raccontare alla sorella l’inquieta e straordinaria esistenza di Katherine Mansfield. Nata nel 1888 in Nuova Zelanda, KM, come amava firmarsi, si trasferisce ventenne a Londra, e qui, attratta da amori folli e posseduta dalla perenne sensazione di trovarsi “agli antipodi”, vive una vita libera e avventurosa, che prestissimo genera pagine di altrettanto febbrile scrittura, percorse da un’energia, una luminosita` e una grazia che le rendera` amatissime dai lettori, fino a oggi. Ma nel 1918 un medico da` infine un nome agli attacchi di tosse che tanto debilitano KM: tubercolosi. Sempre piu` fragile nel corpo, ma audace nella mente e pronta a ricorrere alle cure piu` sperimentali, per quanto dolorose, KM viaggia nel Sud della Francia alla ricerca di un clima mite. Poi le fanno il nome di Gurdjieff, controverso guaritore, filosofo e mistico: alle porte di Parigi, Gurdjieff ha fondato l’Istituto per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo, ideale di perfezione che si dovrebbe raggiungere grazie a uno strano amalgama di sapienza orientale e tecniche psicofisiche di ricerca spirituale. E` li` che Katherine approda, per iniziare la sua “vita nuova” tra danze, meditazioni e incontri, che le offrono un rimedio mistico alla malattia e le concedono un’ultima fiamma di speranza. E`proprio questa la cifra che emerge dalle pagine appassionate e scintillanti di Nadia Fusini: la fiamma che anima KM, donna e scrittrice, fino all’ultimo giorno, anche quando la tisi sta compiendo il suo inesorabile corso. “Al sole va chi morendo pensa al Sole”, scrive nei suoi diari: un’inesausta ricerca di chiarezza, uno slancio espressivo che rende la sua intera esistenza affamata di luce straordinariamente vicina al nostro sentire contemporaneo. Un bruciare velocissimo, come quello di una moderna pop star, trasfigurato in una scrittura capace di regalarci immagini talmente vitali e uniche da non avere – come la loro autrice – paura del tempo che passa.

“La figlia del sole” di Nadia Fusini. Dal 16 ottobre in libreria. Mondadori editore.

Ci sono amori che devono attraversare universi per incontrarsi. Ci sono amori che devono superare ostacoli, difficoltà, avversari, enigmi. Amori che devono, soprattutto, vincere le paure interiori – inquietanti e terribili come piccole creature che albergano dentro di noi – per poter creare a propria volta un mondo in cui non ci sia piú la paura, un mondo nuovo in cui essere al sicuro in due.
Aomame e Tengo vivono da sei mesi in una realtà che non è la loro, un mondo «al di là dello specchio» su cui brillano due lune. Divisi e braccati, costantemente in pericolo di vita, sembra che tutto congiuri per impedire che si incontrino. Sulle loro tracce, oltre la setta Sakigake e forze ancora piú sfuggenti e misteriose, adesso c’è anche l’investigatore privato Ushikawa, un ostinato segugio il cui bizzarro aspetto fisico (guardarlo «era come trovarsi di fronte a uno specchio deformante, e tuttavia nitido in modo spiacevole») si accompagna ad un intuito strepitoso. Ushikawa, però, è anche il terzo, inedito punto di vista che, alternandosi a Tengo e Aomame, accompagna il lettore nella vertiginosa conclusione di 1Q84. Qui Murakami tira le fila di tutte le trame, i personaggi, gli enigmi con cui ha costruito la sua narrazione: le domande, le coincidenze, i misteri daranno corpo a una nuova verità, come una costellazione che all’improvviso rivela il suo disegno. Murakami ha creato un universo per raccontarci come si creano gli universi. Come a volte bastino due persone per rendere reale qualcosa che prima non lo era: Aomame e Tengo, o uno scrittore e un lettore. E facendolo ha anche mostrato ai lettori di tutto il mondo che, in un tempo apparentemente refrattario alla letteratura e alla sua saggezza, ci sono sempre delle storie nuove che devono essere raccontate, e che si può farlo in modi nuovi, con nuove regole e nuovi linguaggi. Storie capaci, come sempre ha fatto la letteratura, di parlare al cuore di tutti.

“1Q84-Libro 3” di Murakami Haruki. Dal 16 ottobre in libreria. Einaudi editore.

SAGGI

L’Italia deve pensare al futuro. Non è un lusso, è una necessità. Con questo libro, Beppe Severgnini ci spinge a “pensare in avanti”, per “riprogrammare noi stessi e il nostro paese (brutto verbo, bel proposito)”. E offre agli “italiani di domani” otto suggerimenti: semplici, pratici, onesti. Scrive l’autore: “I ragazzi non hanno il diritto il sognare; ne hanno il dovere”. E noi dobbiamo spingerli su questa strada, con buon senso ed entusiasmo. Incoraggiarli non vuol dire illuderli. Vuol dire credere in loro. Severgnini offre otto passaggi, otto chiavi per altrettante porte. Porte che aprono molte opportunità. Sono le “otto T del tempo che viene”: Talento (con il consiglio: siate brutali), Tenacia (siate pazienti), Tempismo (siate pronti), Tolleranza (siate elastici), Totem (siate leali), Tenerezza (siate morbidi), Terra (siate aperti), Testa (siate ottimisti). Otto consigli per un futuro migliore: per i nostri ragazzi, quindi anche per noi.

“Italiani di domani” di Beppe Severgnini. Dal 17 ottobre in libreria. Rizzoli editore.

È possibile uscire da un viaggio nell’Italia della grande crisi più ottimisti di prima. Perché c’è un paese che alla crisi resiste, e che riparte. Perché il mondo globale, che consideriamo una sciagura, è una grande opportunità per un paese come il nostro, capitale della bellezza e dell’arte, del design e della creatività. Perché il mondo di domani – non solo l’America ma anche la Cina, l’India, il Brasile – è pieno di consumatori che vorrebbero comprare i nostri prodotti, vestirsi come noi, vivere come noi. Perché abbiamo ricchezze che nessun ladro potrà mai rubare, bellezze che nessun falsario potrà mai imitare, saperi che nessuna impresa potrà mai delocalizzare. Non è vero che i figli staranno peggio dei padri: il futuro dipende da noi, e può essere migliore del presente. La celebrazione dei 150 anni dell’unità è stata un successo: noi italiani abbiamo capito di amare l’Italia. C’è una cosa che ancora ci manca: la fiducia in noi stessi. Invece dobbiamo ricordarci che il nostro non è un paese qualsiasi. Essere consapevoli di chi siamo, e di quel che possiamo fare. Per aiutarci a capire chi siamo, Aldo Cazzullo racconta quindici città. Da Torino, che ha cambiato umore e non ha più pudore dei propri sentimenti, a Bari, dove nascono i nuovi miti della letteratura e dello spettacolo: Carofiglio, Caparezza, Checco Zalone. Milano, «la nostra New York», e Roma, «l’indistruttibile». Napoli, «inorgoglita», e Venezia, morta come città e risorta come splendida vetrina. Verona, «la complessata», e Trieste, tornata al centro dell’Europa. Genova, «mai stata così bella», e Firenze, «la vera capitale». L’Italia s’è ridesta non è un libro consolatorio. Ha anzi pagine urticanti. Denuncia scandali, critica cattive abitudini, ritrae personaggi negativi. Si addentra nelle piccole capitali in crisi, da Parma a Siena. Avverte che Palermo rischia di esplodere e Bologna di impoverirsi. Ma ovunque scopre storie di successo, trova motivi di speranza, vede i segni di un grande potenziale di sviluppo. A cominciare dalla lezione di dignità e riscatto che viene dall’Emilia e dall’Aquila colpite dal terremoto. Il viaggio porta anche nella provincia profonda, al Nord e al Sud. Mette in pratica un’idea del giornalismo distante dal narcisismo e dall’opinionismo, basata sull’inchiesta e sul dialogo con le persone, in sintonia con la prefazione di Ferruccio de Bortoli. E si conclude con il catalogo delle cose da fare, iniziando dalla più importante: ricominciare a credere in noi stessi e nel nostro paese.

“L’Italia s’è ridesta” di Aldo Cazzullo. Dal 16 ottobre in libreria. Mondadori editore.

Per decenni abbiamo rimosso il desiderio vitale di stare insieme rinunciando all’energia sprigionata da una comunità quando prendono corpo i legami che saldano persone e cose, luoghi e identità, interessi e sentimenti. Tutto è ruotato attorno all’io, escludendo il noi, e l’egoismo è diventato la principale leva dei nostri comportamenti, individuali e collettivi. Ma l’egoismo non può funzionare come bussola di una civiltà. La Grande Crisi marca la fine di un paradigma, di un pensiero unico, e ci spinge alla ricerca di nuovi fondamentali, non solo economici. In questo senso l’egoismo è finito. È finito perché, come diceva Aristotele, «non si può essere felici da soli». Il cambio di paradigma, come dimostrano le storie raccolte in questo libro, non è solo un’aspettativa del futuro: è già in atto. Storie di persone altruiste, di città pensate per condividere i luoghi, i trasporti e gli spazi. Concezioni nuove dell’abitare, attraverso le frontiere del cohousing o dell’housing sociale. Una nuova condivisione verde, dagli orti urbani agli orti verticali, i «grattaverdi». Il fascino efficace del baratto, contro il piacere individuale del possesso. La condivisione delle idee, attraverso le tecnologie della Rete. Una nuova concezione del lavoro e dei luoghi in cui svolgerlo, attraverso il coworking.

“L’egoismo è finito” di Antonio Galdo. Dal 16 ottobre in libreria. Einaudi editore.

Curzio Suckert detto Malaparte (1898-1957), scrittore e giornalista, estroso e sfrontato, geniale e ribaldo, vanitoso e impenitente sciupa femmine, tuonante, polemico e sovversivo, appartiene alla generazione di Mino Maccari e Piero Gobetti. Dopo l’iniziale adesione al Fascismo, una parte di carriera nel regime in varie forme, se ne distaccò, cosa che gli valse l’epiteto di “maledetto toscano”. Fascista, mitomane, gelido dandy che flirtava con il marxismo e l’anarchia, attratto di volta in volta dall’Urss di Stalin, dalla Cina di Mao e dall’imperialismo americano, è stato l’ultimo scrittore e intellettuale italiano di peso.
Diresse a soli trent’anni La Stampa dalla quale fu cacciato perché ebbe una relazione con Virginia Agnelli per cui venne esiliato a Lipari. Tra i suo libri di narrativa, Don Camaleo, Sodoma e Gomorra, Sangue, Il sole è cieco, Kaputt, La pelle, Racconti italiani.
Sostiene l’autore Maurizio Serra docente di storia delle idee all’università Luiss di Roma, ora ambasciatore italiano all’ Unesco a Parigi, che ci sono “molte ragioni, tutte legittime, per non amare Malaparte, uomo, scrittore e personaggio. Ma nessuna per negargli un posto di primo piano tra gli interpreti più singolari di un ventesimo secolo le cui inquietudini si prolungano nel nostro”. Costruita secondo la migliore tradizione anglo-sassone, la biografia di Maurizio Serra narra un’esistenza fitta di ambiguità, paradossi, menzogne e vizi, un ritratto profondo e critico di Curzio Malaparte, paradigma ineludibile dell’intellettuale contemporaneo.

“Malaparte”. Dal 17 ottobre in libreria. Marsilio editore.

Dio esiste? è un viaggio dell’intelligenza e del sentimento tra filosofi, teologi, psicanalisti, scienziati e i loro mille punti interrogativi, raccontati, spiegati e discussi da uno dei più grandi teologi del nostro tempo. Accettando la sfida posta dall’ateismo, Küng non si sottrae al colossale compito di “rendere conto” della fede in Dio: Dio esiste e anche noi uomini del XXI secolo possiamo credervi in modo razionale. Ripercorrendo la storia del pensiero moderno (da Descartes a Pascal, da Spinoza a Kant, da Hegel a Marx, da Nietzsche a Freud sino ai filosofi del linguaggio e ai teologi, da Karl Barth a Teilhard de Chardin), Küng offre una delle più alte proposte di connubio tra fede e ragione, tra scienza e religione. Pubblicato nel 1978 e diventato subito un bestseller mondiale, questo mirabile saggio di Hans Küng è sempre più attuale.

“Dio esiste?” di Hans Kung. Dal 18 ottobre in libreria. Fazi editore.

GIALLI, NOIR E THRILLER

Prima ancora di arrivare sulla scena del crimine, il detective David Rosen sa già quello che troverà: niente. Dopo averla rapita, il killer terrà prigioniera la vittima per alcuni giorni, poi la ucciderà e lascerà il cadavere in pieno centro, a Londra. E anche allora la scientifica non rileverà né impronte digitali né tracce di DNA. Nulla. Rosen lo sa perché questo schema si è già ripetuto quattro volte e, per quattro volte, lui e la sua squadra sono stati costretti ad ammettere la propria impotenza. Se solo avessero una traccia, un’unica traccia… Rosen venderebbe l’anima al diavolo per risolvere il caso. Prima ancora di ascoltare la notizia alla radio, padre Sebastian Flint sapeva già che l’assassino avrebbe colpito di nuovo. Perché i suoi delitti seguono lo stesso schema di quelli compiuti da Alessio Capaneo, un eretico vissuto a Firenze alla fine del XIII secolo. E Capaneo uccideva per celebrare un macabro rituale, un rituale che prevedeva il sacrificio di sei donne. Per padre Flint, è giunto il momento di avvertire la polizia: David Rosen è un detective intelligente e meticoloso, capirà subito che quella è la pista giusta. E seguirà le sue indicazioni alla lettera. Quindi ben presto s’insospettirà, farà alcune indagini e scoprirà la verità. E allora il gioco potrà proseguire con nuove regole… Prima ancora di essere pubblicato, Il giorno del sacrificio è diventato un caso editoriale: lo stile incalzante, i personaggi ambigui e sfuggenti, la vicenda narrata – in cui nulla è come sembra – lo rendono un thriller innovativo e inquietante, che ha entusiasmato gli editori di tutto il mondo.

“Il giorno del sacrificio” di Mark Roberts. Dal 18 ottobre  in libreria. Nord editore.

Una notte, in un cantiere navale abbandonato di Stoccolma, un vagabondo scopre la vittima di un brutale delitto. Le indagini della polizia, condotte dal brillante e promettente commissario della Divisione anticrimine John Stierna, sono serratissime. Purtroppo gli elementi a disposizione per ricostruire i fatti sono molto scarsi. L’assassino non ha lasciato tracce dietro di sé e sfugge immancabilmente alla caccia all’uomo che si è scatenata. Nessun risultato. Nessun indizio decisivo. Stierna però non si dà per vinto: per anni continua a cercare un omicida che sembra svanito nel nulla. Le strade della capitale svedese – una Stoccolma d’epoca ritratta in maniera molto vivida – si trasformano in un labirinto mentale da cui Stierna non riesce più a trovare una via d’uscita: l’orribile vicenda del cantiere navale diventa un’ossessione che finirà per divorare la sua vita. Venticinque anni dopo, ormai solo e in pensione, Stierna non riesce ancora a darsi pace. Quando un giornalista lo contatta perché sta scrivendo un articolo proprio su quel triste caso, la storia che l’ha visto protagonista sta per chiudersi con un finale amaro e già scritto. Ma il destino ha in serbo la sorpresa più insospettata: d’un tratto una finestra si spalanca sul passato, mentre un altro racconto sta per iniziare.

“L’invisibile” di Pontus Ljungill. Dal 18 ottobre in libreria. Guanda editore.

Un’anomala estate torrida soffoca Göteborg. L’oppressione grava sulla città, sul corpo e sulla mente delle  persone. Una ragazza viene aggredita e violentata: la dinamica è molto simile a quella di un caso di cinque anni prima, cui il commissario Erik Winter non ha mai smesso di pensare, ancora turbato dal fatto di non essere riuscito a risolverlo. La ricerca di un legame che colleghi i due episodi si trasforma in un’angoscia persistente che gli fa trascurare la moglie Angela e la loro bambina nata da poco. Una caccia ai fantasmi del passato che rischia di mandare in pezzi il suo presente. Un’altra straordinaria avventura del commissario più famoso di Svezia e della sua squadra.

“Senza fine” di Ake Edwardson. Dal 16 ottobre in libreria. Dalai editore.

Agenzia Investigativa Sambuco & Dell’Oro, con sede a Pavia, in Borgo Ticino. In un appartamento, dalla cui finestra si può vedere il fiume, svolgono la loro attività i nostri due detectives. Gigi Sambuco, il capo, un uomo tranquillo, riflessivo, che guarda alla vita e alle inchieste in modo disincantato, anche a causa del dolore profondo che cela nel cuore: la morte del figlio ancora bambino. Selmo Dell’Oro, il socio, viene dalla strada. Si vede e si sente. È un ex teppista, con una morale discutibile, nessun senso di responsabilità e una passione ossessiva per le donne. In questa loro prima avventura, ambientata agli albori di “tangentopoli”, li troviamo alle prese con un tipo molto eccentrico, un vecchio compagno di classe di Sambuco, che chiede l’aiuto del detective per scoprire l’arcano che si cela dietro la morte violenta della sua compagna…

“Fitte nebbie” di Alessandro Reali. Dal 18 ottobre in libreria. Frilli editore.

Sebastiano Vitale – maresciallo aiutante dei carabinieri diventato luogotenente – medita di andarsene in pensione. Ha inoltrato domanda e già pregusta gli agi di una confortevole esistenza con moglie e casetta da poco ristrutturata fra vigneti piemontesi. All’ultimo momento gli si chiede d’occuparsi della chiusura per “ristrutturazione” di una Stazione carabinieri in una località lombarda a nord di Milano. Altro che incarico da assolvere in pochi giorni… tra capo e collo gli capita subito l’inspiegabile omicidio d’una nota segretaria comunale che scombussola l’intera comunità. L’indagine si snoda fra paesaggi a ridosso di laghi a due passi dalla “mitica” Svizzera. Il nostro si imbatte in losche attività, sedicenti nomadi dotati di sofisticate apparecchiature, un corollario di personaggi alle prese con telefonate lecite e illecite e attività di Servizi Segreti nostrani e stranieri. Il finale rivelerà insospettabili colpevoli smascherati (sennò che giallo sarebbe) e complotti.

“Signorina Regina” di Antonio Caron. Dal 18 ottobre in libreria. Frilli editore.

Parigi, 1314. Odore di carne tra le fiamme si leva dalle pire su cui bruciano i templari traditi da Esquieu de Floyran, da tutti detto Squinn. È lui l’uomo che ha consegnato agli inquisitori di Filippo il Bello il gran maestro Jacques de Molay. Ma perché ha tradito? Lo ha fatto per interesse, oppure il suo è stato un estremo  tentativo di restituire al Tempio l’antica dignità, abbattendone i simboli ormai corrotti? Squinn è l’ultimo ad aver visto la sacra teca che potrebbe assicurare al suo detentore un potere di ricatto enorme sul papato e sulle monarchie di diritto divino, cambiando così il corso della storia, e suo malgrado diventa l’uomo più ricercato di Francia: lo inseguono gli agenti del re, i mendicanti assassini della corte dei miracoli – dove vive la bellissima zingara Corinna, che lo ama perdutamente – e soprattutto i neri cavalieri kadosh, i «santi» della cavalleria esoterica, delle cui schiere aveva un tempo fatto parte. Ma lui vorrebbe solo allontanarsi da tutto, dimenticare se stesso, il proprio passato, e trovare quella pace che soltanto la morte può concedergli. E quando, peregrinando per l’Europa, stringerà una profonda amicizia con il più grande viaggiatore nell’aldilà, quel Dante Alighieri maestoso personaggio di questo romanzo, la sua curiosità per ciò che ci aspetta alla fine della vita diverrà insaziabile. Il tradimento del templare è un romanzo popolato da una folla eterogenea di potenti e miserabili, fuggiaschi ed esuli, un’avvincente spy story di ambiente medievale che non rinuncia alla precisione storica e ci viene raccontata con una lingua preziosa, magica e avvolgente.

“Il tradimento del templare” di Franco Cuomo. Dal 16 ottobre in libreria. Baldini & Castoldi editore.

In una New York vivace e affollata, che cresce alla velocità della luce, l’Incredibile Circo di Mr Silas P Swift richiama grandi folle, attirate dagli spettacoli che si annunciano selvaggi, esotici e temerari. La misteriosa mesmerista Cordelia Preston incanta gli spettatori con la sua arte: li ipnotizza e li libera dai malesseri più profondi. Sua figlia Gwenlliam, acrobata ed equilibrista, volteggia sotto gli occhi estasiati di un pubblico incredulo. Eppure madre e figlia nascondono un segreto che continua a perseguitarle, e che le convinse un tempo ad abbandonare Londra alla volta di New York. Proprio a Londra infatti vive il vecchio duca Llannefydd, ossessionato dall’idea di ritrovare le due donne per vendicare la morte del figlio, di cui ritiene responsabile proprio Cordelia. Deciso a portare a termine il suo folle intento, affida a un giovane avvocato senza scrupoli l’incarico di partire per gli Stati Uniti, uccidere Cordelia e rapire Gwenlliam. Ma a minacciarle non sono solo le ombre del passato: in una New York di metà Ottocento, caotica e in pieno fermento per le recenti scoperte, madre e figlia dovranno fare i conti anche con la brutale violenza delle bande di strada, che si abbatterà inattesa su tutto lo stravagante gruppo dei circensi. Riusciranno le due donne a sfuggire alle trame ordite del vecchio duca? E a ostacolare, con le loro doti, chi minaccia la serenità e l’allegria della loro grande e bizzarra comunità?

“Il circo fantasma” di Barbara Ewing. Dal 18 ottobre in libreria. Newton Compton editore.

FANTASY

Maddy Swift è una studentessa normalissima e un po’ imbranata, frequenta il liceo della tranquilla cittadina di Barracuda Bay e ha una cotta per il nuovo ragazzo della scuola. La sera in cui Stamp finalmente la invita a una festa è anche quella in cui la sua vita cambierà per sempre. Perché è il suo primo fantastico appuntamento? Non esattamente. Quando Maddy, tutta agghindata, esce di casa, fuori piove a dirotto. Non trova la strada per raggiungere la festa e proprio quando crede di essere arrivata a destinazione viene colpita in pieno da un fulmine. Al risveglio, si trova con la faccia in una pozzanghera, stordita e completamente inzaccherata. Ma il fango è l’ultimo dei suoi problemi. Sono quel buco fumante sulla testa, il cuore che non batte più e i polmoni che non funzionano a farle sorgere  qualche  sospetto.  Scopre  con  raccapriccio  di  essersi  trasformata  in  una  delle creature che più la spaventano: una morta vivente. E che la sua urgenza più impellente è mangiare immediatamente un cervello fresco, se vuole evitare il poco attraente processo di putrefazione. Aiutata da due compagni zombi, Maddy non solo imparerà a gestire la sua nuova identità, ma anche a difendere se stessa, il suo amore e tutta Barracuda Bay dallo Zombi Armageddon.

“Gli zombie non piangono” di Rusty Fischer. Dal 17 ottobre in libreria. Giunti editore.

Ryan, il Guerriero del Fuoco, Morten, l’Arciere d’Acqua e Milla, il Ladro Nero: i protagonisti della saga ambientata nel mondo della Scacchiera Nera, dove i tre ragazzi si sono trovati loro malgrado a interpretare ruoli che non gli appartenevano, giunge al termine. Due nuove pedine comparse da poco sulla Scacchiera potrebbero dimostrarsi decisive per stabilire le sorti della Guerra che dura da secoli: Il Cavaliere d’Aria e il Lanciere di Terra. Nell’ombra, però, l’Ingannatore sta architettando le sue mosse, grazie a un nuovo, insospettabile alleato… Il terzo e conclusivo capitolo della saga La Scacchiera Nera, che regalerà un finale dalle insospettabili conseguenze.

“La scacchiera nera” di Miki Monticelli. Dal 16 ottobre in libreria. Piemme editore.

C’è stato un tempo in cui l’isola di Alba era dominata dai Maghuin Dhonn, un’antica tribù depositaria di poteri straordinari. Un secolo fa, però, quella terra è stata sconvolta da un crimine orrendo: l’assassinio della moglie e del figlio di Imriel de la Courcel. Da quel giorno, la magia è svanita quasi del tutto… L’oracolo è stato chiaro: sarà Moirin, la figlia della venerata strega dei Maghuin Dhonn, a riportare la tribù allo splendore che merita; tuttavia, perché il fato si compia, la giovane dovrà intraprendere un lungo viaggio alla scoperta delle proprie origini. Emozionata e impaurita, Moirin lascia quindi le foreste di Alba alla volta di Terre d’Ange, dove vive il padre, che lei non ha mai conosciuto. Di lui, Moirin sa solo che è un sacerdote di Naamah, la dea del desiderio, la stessa divinità che spesso le appare in sogno e che le ha donato innate abilità di seduzione. Ma il regno angeline è un posto pericoloso per un’ingenua fanciulla dei boschi. Non appena arriva nella capitale, infatti, Moirin viene prima derubata e poi investita dalla carrozza di Raphael de Mereliot, uno degli uomini più potenti della città. Un incontro che segnerà il suo destino: quando Raphael le offre ospitalità, Moirin s’infatua di lui e, col passare dei giorni, si lascia coinvolgere in una conturbante relazione amorosa. Ma la giovane non può immaginare che, in realtà, Raphael vuole soltanto servirsi di lei e delle sue capacità per realizzare un piano ordito da tempo…

“Il dono e il sacrificio” di Jacqueline Carey. Dal 18 ottobre in libreria. Nord editore.

VARI

Questo è un libro che parla d’amore, ma non solo. È un libro concepito con amore e per amore. È stato scritto per tutte le donne e gli uomini che hanno bisogno di fiducia, e di incoraggiamento, nel complesso momento della vita in cui si diventa genitori, in cui nasce una famiglia. Questo non è un romanzo, ma un racconto di vita vissuta, che mi auguro possa servire da esempio ad altre donne e ad altri uomini. A ogni esperienza è collegata una parte tecnica che da essa prende spunto, dandomi l’occasione di spiegare il modo in cui lavoro. Mi auguro che i dettagli tecnici che completano il testo possano servire a coloro che, come me, hanno scelto di aiutare a portare alla luce la vita.

“Partorire scegliendo” di Maria Pia Pandolfo. Dal 18 ottobre in libreria. Uno editore.

Chi ha detto che il lavoro non dev’essere anche un piacere? Che non potremo mai guadagnare 10.000 euro al mese? Che a 40 anni è impossibile cambiare lavoro? Che liberarsi dal lavoro dipendente e mettersi in proprio è da irresponsabili? PALLE: UNA MAREA DI PALLE! Un libro costruito su 100 lezioni di coaching per chi lavora in modo autonomo, ma anche per chi è dipendente: a tutti offre punti di vista diversi e strategie da personalizzare per costruire oggi un lavoro e uno stile di vita soddisfacenti. Per diventare imprenditori di se stessi, il primo passo è non farsi bloccare dalle palle che gli altri – genitori, amici, insegnanti, colleghi – ci raccontano, il successivo è informarsi e aggiornarsi. Con l’aiuto di analisi, di statistiche e soprattutto della propria esperienza professionale, Lorenzo Paoli ci aiuta a smontare falsi miti e pregiudizi che immettono i più giovani – e conservano gli adulti – in una vita di lavoro «sfigata», priva di libertà, vitalità e soddisfazioni. Cosa faremo quindi, da domani mattina, per crescere e crearci il futuro lavorativo che più desideriamo?

“Le palle che ci raccontano sul mondo del lavoro” di Lorenzo Paoli. Dal 18 ottobre in libreria. Vallardi editore.

Spalmata sul pane, gustata a cucchiaiate, o con le dita, direttamente dal vasetto, o utilizzata come ingrediente per prelibati dessert, la Nutella è il prodotto alimentare per eccellenza simbolo di gusto, piacere e perché no… di trasgressione. Creata nel 1964 dall’azienda piemontese Ferrero, la Nutella oggi è un vero e proprio mito, un fenomeno di costume, un prodotto di culto. In questo libro, piccolo concentrato di dolcezza, sono raccolte, accompagnate tutte da golose illustrazioni, le trenta ricette più irresistibili a base di questa crema «paradisiaca».

“Le 30 ricette top. Nutella” di Sandra Mahut. Dall’ 8 novembre in libreria. Tea editore.

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