ROMANZI
Un evento capace di sospendere l’esistenza e di costringere a guardarla sotto una diversa, inedita prospettiva: vittima di un incidente, la protagonista del romanzo si ritrova nell’impossibilità di muoversi e parlare, e tuttavia in una condizione di cristallina lucidità attraverso la quale rilegge il suo passato e prevede un futuro. Attorno al suo letto, la rete di relazioni che ha tessuto nei suoi quarantatré anni di vita si dipana e si lacera, senza che lei possa in alcun modo intervenire. Marito, amante, figlia, baby-sitter: la sua presenza muta sembra far precipitare vicende prima sospese in una precaria stabilità. In un teso monologo interiore, il mestiere di restauratrice diviene metafora della situazione presente e della necessità di ricostruire una nuova identità. Proprio come una tela deteriorata dal tempo riprende vita e colore grazie al lento, faticoso e quasi magico processo del restauro, così «ora la tua faccia somiglia al tuo nome. è molto bello il tuo nome, è bellissimo il suo significato».
“Più di quel che avanza” di Francesca Romana Capone, Mondadori.
Tre continenti, tre storie d’amore indissolubilmente legate, tre personaggi che raccontano e si raccontano in totale abbandono. Zeno, broker veronese quarantenne, divorziato e con un figlio di nove anni, conosce Talila, addetta stampa di una grande casa cinematografica con una piccola cifra da investire. Non è solo una passione travolgente quella che lo attira verso di lei, ma la progressiva e inarrestabile rivelazione di uno slancio in grado di scardinare le sue comode abitudini. Prima di conoscere Zeno, sette anni prima Talila ha avuto una relazione con Rocco, pittore incupito da un successo che non arriva. Il rapporto, burrascoso fin dall’inizio, implode tra gelosia e ossessioni quando un famoso regista con cui lavora Talila vuole Rocco in un suo film. Talila si perde, divorata dal desiderio di compensare col sesso il vuoto dell’abbandono. E infine, un perfetto meccanismo narrativo a ritroso ci porta indietro di altri sette anni. È Rocco che ci conduce in un viaggio che porta il giovane artista in compagnia di Michael e Ana da Londra al Brasile all’India, in fuga non solo dal passato ma anche da una minaccia che incombe sulla sua vita. In questo nuovo e ambizioso romanzo Federica De Paolis racconta la forza del passato: tutto ritorna, nulla si cancella, il mosaico si ricompone sempre. Solo la consapevolezza e la memoria permettono di ricostruire ogni storia, di rimetterla, forse, in piedi.
“Rewind” di Federica De Paolis, Bompiani.
Capitata in una macchia di petrolio nelle acque del mare del Nord, la gabbiana Kengah atterra in fin di vita sul balcone del gatto Zorba, al quale affida l’uovo che sta per deporre strappandogli la promessa di averne cura e di insegnare a volare al piccolo che nascerà. Ma come può un gatto insegnare a volare?
A Monaco, Max è cresciuto con il suo gatto Mix, ma adesso che Max è grande, Mix è invecchiato e sta perdendo la vista. Ma un giorno sente degli strani rumori e intuisce la presenza di un topo. È la nascita di una nuova, bizzarra amicizia…
Le lumache sono abituate a condurre una vita lenta e silenziosa, ma una di loro si ribella: vuole avere un nome ed è curiosa di scoprire le ragioni della lentezza. Per questo, nonostante la disapprovazione delle compagne, intraprende un viaggio che si trasforma in un’avventura verso la libertà.
Tre grandi storie di amicizia, differenza e amore e rispetto per la natura, capaci di divertire e commuovere più generazioni di lettori, perché questa è la magia del grande scrittore cileno.
“Trilogia dell’amicizia” di Luis Sepùlveda, Guanda.
Chi è la donna fuori dal comune che ha fatto girare la testa a William Shakespeare, trascinandolo in una storia d’amore torrida e disperata? È la celeberrima, e ancor più misteriosa, Dark Lady dei Sonetti. Era di origine italiana, la bellissima Aemilia Bassano. Figlia di un musicista veneziano, era cresciuta, dopo la morte del padre, alla corte di Elisabetta i d’Inghilterra, che l’aveva eletta a sua favorita. Colta, brillante, spregiudicata, Aemilia era diventata l’amante di Lord Hundson, cugino della Regina. Così era iniziata, in uno dei luoghi più mirabili dell’epoca, la sua grande avventura, tra intrighi, stregonerie, trame di seduzione. Ma la sua vita è destinata a venire sconvolta da un incontro fatale: alla prima rappresentazione della Bisbetica domata scoccano scintille tra lei e il grande drammaturgo. Hanno entrambi una personalità prorompente, fin dall’inizio intrecciano sprezzanti duelli verbali, cercano di sopraffarsi a vicenda, finché l’amore li travolge. Ne nascerà una passione tormentata che, con fasi alterne, durerà tutta la vita. Nello splendido e brutale mondo elisabettiano, agitato dalle lotte per il potere e la sopravvivenza, questo romanzo, tra realtà e finzione, ci rivela una fi gura femminile indimenticabile, poetessa a sua volta, arguta e intelligente, fedele a se stessa e al proprio cuore.
“La dama nera” di Sally O’Reilly, Sonzogno.
NARRATIVA
Il palcoscenico è deserto. Il grido echeggia da dietro le quinte. Il pubblico in sala a poco a poco si zittisce. Un uomo con gli occhiali, di bassa statura e di corporatura esile, piomba sul palco da una porta laterale. Signore e signori un bell’applauso per Dova’le G.! C’è qualcosa di strano nella serata. Tra le sedie c’è un intruso, trascinato fino a quella cittadina poco raccomandabile da una telefonata inattesa: è l’onorevole giudice Avishai Lazar, amico d’infanzia di Dova’le. Deve giudicare la vita intera di quello che, lo ricorda solo ora, era un ragazzino macilento e incredibilmente vivace, con l’abitudine stramba di camminare sulle mani. Dova’le sul palco si mette a nudo, e imprigiona la sala nella terribile tentazione di sbirciare nell’inferno di qualcun altro. Nella storia di un bambino che camminava a testa in giù e da quella posizione riusciva ad affrontare il mondo. Un ragazzino che al campeggio paramilitare viene raggiunto dalla notizia della morte di un genitore e deve partire per arrivare in tempo al funerale. Ma chi è morto? Nessuno ha avuto il coraggio di dirglielo, o forse lui non ha compreso. Il giovane Dova’le ha un viaggio intero nel deserto per torturarsi con l’angoscia di un calcolo oscuro che gli avvelena la testa. Mio padre o mia madre? Ora eccolo, quel ragazzino, ancora impigliato nell’estremo tentativo di venire a capo di quella giornata lontana, ancora incapace di camminare dritto. Dal fondo del palcoscenico Dova’le scocca il suo sorriso più smagliante ed è pronto a consegnare al pubblico, all’onorevole giudice, tutto quello che ha: lo spettacolo della sua storia.
“Applausi a scena vuota” di David Grossman, Mondadori.
Costanza Moretti, brillante giornalista in un giornale finanziario di New York, non dovrebbe farlo, e anche il suo capo (nonché amante) è molto contrariato. Ma lei ormai ha deciso: per Natale torna in Italia, a Verate. Sua mamma e sua sorella Eleonora le sembrano troppo strane al telefono, e da quando – pochi mesi fa – il papà è morto la gestione della mitica Trattoria Moretti, nel centro del paese, è tutta nelle loro mani. Non è solo la preoccupazione, però, a indurla a partire, c’è qualcosa di molto più pressante: una voce insistente che da qualche giorno la assilla, decisa a non tacere finché non avrà ottenuto ciò che vuole. Costanza quella voce la conosce bene, da sempre… è la voce di suo padre! Allucinazioni? Non si direbbe. Suo padre ha una missione segreta e lei dovrà aiutarlo a portarla a termine: entro cinque giorni, quelli che mancano al Natale! Approdata a Verate, toccherà a Costanza pensare a tutto: sua madre ed Eleonora stanno lasciando andare la trattoria, ormai servono solo il caffè e a pochi giorni dal Natale non hanno nemmeno messo mano alle decorazioni. La sola cosa di cui si sono occupate è stato allevare le solite tre oche bianche destinate a essere cucinate per il pranzo… ma hanno anche permesso a Nuccia, l’adorata nipotina, di dar loro un nome e giocarci tutto il tempo fino a considerarle le sue migliori amiche. Ma c’è un’altra sgradita sorpresa che attende Costanza: la mamma ha affittato la stanza sopra la rimessa a un uomo di cui nulla si sa se non il nome – Andrej – e il fatto che (forse) lavora come muratore, (forse) è estone e… (sicuramente!) è molto affascinante. Costanza è decisa a riprendersi la stanza mandando via l’uomo misterioso con l’aiuto di Max Bauser, fidanzato dell’amica Annalisa detta Sassi, e si rimbocca le maniche per riuscire a far tutto… Ma molte sorprese ancora l’attendono nei cinque giorni che la separano dal Natale. E intanto, la neve comincia a cadere…
“Meno cinque alla felicità!” di Virginia Bramanti, Mondadori.
«Mi chiamo Marta Barbieri, sono siciliana, ho ventinove anni e un talento naturale per incasinarmi la vita.» Se potesse dire la verità, sarebbe così che Marta, quasi-trentenne disoccupata di Palermo, si presenterebbe al colloquio con l’editore milanese da cui spera di essere assunta. Ma si sa, ai colloqui di lavoro la verità non è un argomento da tenere in considerazione. Ai colloqui di lavoro e con i genitori. Mai. Per questo, dopo aver scoperto che la sua “grande occasione” lavorativa è in realtà una bufala di dimensioni ciclopiche, Marta decide di non dire niente ai suoi e di cercarsi un lavoro qualsiasi, in attesa di una nuova opportunità. Dopotutto a Milano tutti trovano lavoro, vero? Da aspirante editor a correttrice di bozze, da cameriera in un pub gay a gelataia in una azienda di schiavisti del cono perfetto, Marta si ritrova, dopo sei mesi di bugie e situazioni paradossali, a precipitare in una serie di eventi tanto catastrofici quanto esilaranti da cui sembra impossibile tirarsi fuori. A meno di non chiedere aiuto a un santo speciale… Armata di un gruppo di amici fedeli e di un instancabile ottimismo, Marta decide di non arrendersi e di conquistarsi il suo posto al sole in una Milano che – attraverso i suoi occhi – diventa per magia colorata e divertente. Aperitivi, palestre, eventi culturali cui “non si può mancare” e fretta patologica sono solo alcune delle sfide metropolitane con le quali dovrà fare i conti. E non dovrà sottovalutare nemmeno l’incontro con un ragazzo decisamente sorprendente… Ma in fondo la vita può essere meravigliosa anche quando è incasinata. O no? Giorgio Ponte ci regala a una commedia che ci parla di noi, della complessità dell’esistenza per le strade delle nostre città, della sfida quotidiana di un’intera generazione alla ricerca di un lavoro dignitoso, del diritto che ciascuno ha di guardare al futuro con fiducia: e lo fa con una freschezza e un’ironia contagiose, frutto di un lavoro attento e paziente sui personaggi e sulle parole per raccontarli. Senza moralismi, con allegria e sapienza, questo romanzo fotografa il nostro mondo e ce lo restituisce illuminato di una luce nuova: così che, a lettura finita, viene voglia di gridare con entusiasmo Io sto con Marta!
“Io sto con Marta!” di Giorgio Ponte, Mondadori.
“Le giornate tremende o meravigliose, quelle che ti cambieranno la vita e lasceranno un segno indelebile, cominciano come tutte le altre.” Per questo, in un’assolata mattina di fine giugno, Marco Taviani, giornalista sportivo, non si aspetta di ricevere una chiamata che gli annuncia la visita di tre poliziotti. E ancora meno si aspetta che i poliziotti lo portino a casa di sua zia Elvira, la sua unica parente, una vecchia signora solitaria. Una vecchia signora solitaria che è stata appena assassinata. La scoperta segna un punto di non ritorno nell’esistenza di Marco. Con la scusa di dover mettere a posto la casa della zia e la speranza di fare luce sul suo omicidio, misterioso e brutale, Marco trova la forza di lasciare la moglie, abbandonando il matrimonio che, senza una vera ragione, da lungo tempo è entrato in crisi, nonostante il grande amore per la figlia. Così Marco si trasferisce nella casa della zia. Lì scopre che la vita dell’anziana parente nascondeva un grande segreto. E che non è l’unico dei segreti del palazzo in cui viveva. Nella splendida cornice della Milano estiva Enrico Ruggeri scrive un noir che è anche una meditazione sulle scelte che nella vita si rivelano determinanti quasi senza che ce ne accorgiamo, sotto traccia. Un romanzo venato di una sottile malinconia e di una profonda umanità, per mano di uno dei cantautori italiani più famosi e amati.
“La brutta estate” di Enrico Ruggeri, Mondadori.
È una bella giornata di sole a Cambridge, Massachusetts, ed è anche il compleanno di Kay Scarpetta, che sta per partire per una vacanza a Miami con il marito Benton Wesley. Mentre è nel patio di casa sua a controllare la brace del barbecue, Kay nota sette centesimi di rame disposti in fila sul muro del giardino. Si tratta forse di un gioco di bambini? Ma se così fosse, come mai quelle monetine sono tutte datate 1981 e risplendono come se fossero state appena coniate? Le squilla il telefono, è il detective Pete Marino che la chiama per avvertirla che a poca distanza da lì c’è stato un omicidio: qualcuno ha sparato a un professore di musica mentre stava prendendo la spesa nel bagagliaio della sua auto. Nessuno si è accorto di nulla. Questo è solo il primo di una serie di omicidi commessi da un cecchino che spara con estrema precisione, senza sbagliare un colpo, causando la morte istantanea di persone che non hanno nulla in comune tra loro, senza contare che nessuno sa chi e dove il killer colpirà di nuovo. L’unica traccia che la famosa anatomopatologa può seguire sono frammenti di rame… e saranno proprio questi a ricongiungerla inspiegabilmente con quel genio informatico di sua nipote Lucy. Carne e sangue è il ventiduesimo caso di Kay Scarpetta, un personaggio unico le cui sfide impossibili al male continuano ad appassionare milioni di lettori nel mondo.
“Carne e sangue” di Patricia Cornwell, Mondadori.
SAGGISTICA
«Una vera e propria oasi di bellezza e di luce che emoziona tutti coloro che vi si accostano provenendo da ogni regione della terra»: sono i Musei Vaticani, uno scrigno di inestimabili tesori artistici nello Stato più piccolo del mondo. A condurci in questa ideale visita tra le sterminate collezioni e gli splendidi edifici che le ospitano, frutto del mecenatismo di vari pontefici, è un accompagnatore d’eccezione: il cardinale Gianfranco Ravasi. La sua non vuole essere una guida minuziosa e sistematica o una trattazione storico-critica, ma la condivisione di «un itinerario narrativo personale» animato dallo stupore, arricchito di affascinanti suggestioni culturali e curiosi aneddoti. In queste sale, dove si incontrano «bellezza e verità, estetica e trascendenza, immagine e mistero, realtà e simbolo», confluiscono come in un immenso oceano innumerevoli fiumi. Dalle lontananze misteriose dell’arte egizia alle grandi sculture dell’antichità classica, come il Laocoonte, dai sarcofagi etruschi a quelli romani e paleocristiani, alle originali testimonianze di terre e civiltà remote, come un insolito crocifisso eschimese, una singolare statua precolombiana del «serpente piumato», il dio Quetzalcóatl, o una piroga cerimoniale di un’isola delle Salomone. Si arriva così al cuore delle raccolte, rappresentato dalla Pinacoteca Vaticana e da quella «sequenza di vere e proprie epifanie di arte e fede» che sono gli appartamenti papali e le cappelle. Qui dominano i giganti della pittura italiana: dal Giotto del Trittico Stefaneschi al Caravaggio della drammatica Deposizione, passando per i maestri del Rinascimento, il Raffaello della Scuola di Atene e di altri capolavori, il Leonardo del San Girolamo, una tavola dalle vicende rocambolesche, il Michelangelo degli affreschi sublimi, insieme ad altre figure di primo piano, come Pinturicchio, Botticelli, Beato Angelico, Ghirlandaio, Perugino. Sorprendente è anche la Collezione di Arte Contemporanea: da Van Gogh, autore di una struggente Pietà, a Matisse, con i progetti per la decorazione della Cappella del Rosario di Vence, un’opera legata a un’intensa corrispondenza spirituale del pittore con una suora; da Manzù, con la sua mistica Cappella della Pace, all’inconfondibile Chagall, con la delicata poesia del suo Cristo e il pittore. Dopo aver attraversato e fatto dialogare tra loro epoche, continenti, culture, fedi, stili, il percorso giunge alla sua ultima tappa, davanti al Giudizio Universale, nella Cappella Sistina, dove «si approda alla fine e al fine del mondo e della storia». La solenne e folgorante conclusione di un viaggio contrassegnato, come afferma l’autore citando dei versi di Mario Luzi, da «immagini irrevocabili per intensità e bellezza», accomunate da quella tensione «all’Oltre e all’Altro», da quella vocazione a esprimere l’Invisibile che sono la sostanza stessa dell’arte.
“Le meraviglie dei Musei Vaticani” di Gianfranco Ravasi, Mondadori.
Nel 1967, al Fillmore Auditorium di San Francisco, solo qualche settimana dopo l’Estate dell’Amore, un giovane chitarrista messicano suonò un travolgente assolo che annunciava l’arrivo di un prodigioso talento musicale. Due anni più tardi, grazie allo storico concerto di Woodstock, il mondo conobbe Carlos Santana, il suono inconfondibile della sua chitarra e il gruppo che fondeva il blues elettrico con il rock psichedelico, la musica latina e il jazz moderno. Quel gruppo porta ancora oggi il suo nome. Nato in Messico e fuggito a San Francisco ancora adolescente, la sua vita è un susseguirsi di ricerche e scoperte, che lo portano sempre più vicino ai più grandi bluesman del suo tempo. Seguace appassionato di John Coltrane, fedele amico di Miles Davis, tra i suoi punti di riferimento ci sono tutti i numeri Uno: B.B. King e Otis Rush, Jimi Hendrix e Stevie Ray Vaughan; Gábor Szabó, Bola Sete e Wes Montgomery. Sono i custodi della fiamma sacra della musica, i profeti di quello che per Coltrane era l’Amore Supremo, e che Santana definisce il Suono Universale: «Ogni giorno mi sforzo di usare la mia chitarra e la mia musica per invitare le persone a riconoscere l’essenza divina e la luce che sono nel loro dna. Il Suono Universale è al di fuori di me, e tuttavia mi attraversa. Non sono io a crearlo. Faccio solo in modo di non sbarrargli la strada». In queste pagine Carlos Santana si racconta per la prima volta offrendoci un appassionante percorso tra le pieghe della sua vita familiare e le ascese del suo percorso a un tempo musicale e spirituale. Ne scaturisce un viaggio multiforme negli anni più significativi della musica contemporanea, raccontati con intimità e freschezza, umiltà e riconoscenza verso tutti gli artisti che hanno lasciato un’impronta nella sua formazione, di musicista e di uomo. Perché, per Santana, essere una rockstar significa essere uno strumento di pace.
“Suono universale” di Carlos Santana, Mondadori.
La fascia da Capitano è tutto. È la possibilità di lasciare un segno nella storia della squadra e portarla in alto, più in alto che puoi, sul tetto del mondo. È trascinare i compagni quando sono giù, esultare con loro dopo una vittoria. È farsi rispettare usando la diplomazia, anche nei momenti più difficili. Ma indossare la fascia da Capitano non è solo questo. La fascia è un simbolo da portare con orgoglio anche nella vita di tutti i giorni, fuori dal rettangolo verde: il fair play ci deve accompagnare in ogni gesto, così come l’abnegazione, la voglia di migliorare se stessi e il mondo. Questo libro ripercorre la carriera di Javier Zanetti dall’arrivo in Italia all’ultima partita giocata a San Siro, a quasi 41 anni, grazie a una carrellata delle fasce che l’amico Federico Enrichetti ha creato appositamente, domenica dopo domenica, sfida dopo sfida, per lui e per le sue mille avventure. Ci accompagneranno le parole di compagni e avversari, le immagini di imprese e cadute, dagli anni più grigi all’impegno costante nel campo della beneficenza, con la sua Fondazione Pupi, fino all’indimenticabile triplete sotto la guida di Mourinho, a quell’abbraccio, quelle parole «Grande, grande, grande» che hanno fatto il giro del mondo e lasciato un segno indelebile nel cuore di ogni tifoso.
“E’ tutto scritto” di Javier Zanetti, Mondadori.
Dal beato Andrea Hibernon che, rapito nella contemplazione mistica, dimentica di cucinare per i confratelli e viene sostituito alle pentole da una schiera di angeli che preparano un desinare dal sapore celestiale, al pane degli angeli offerto a frate Alfonso De Scalone quando, in missione nelle montagne di Zacatlán, cade a terra stremato dalla fame; dalla cesta ripiena di «ogni tipo di buone cose di Dio» provvidenzialmente lasciata sull’uscio del convento delle Francescane del Bambino Gesù, al pane caldo donato da un angelo alla beata Caterina da Pallanza in segno di benvenuto: sono solo alcuni dei numerosissimi episodi legati al cibo presenti nella tradizione angelologica e riportati nelle Vite di santi e beati, dove spesso si racconta di come essi, rapiti in preghiera e dimentichi delle proprie esigenze corporali, vengano aiutati da angeli, manifestatisi sotto le più disparate sembianze. «Oltre a fornire pane e vino o acqua, gli angeli possono svolgere una vera e propria funzione di chef o aiutanti di cucina» scrivono Marcello Stanzione, massimo esperto italiano in angelologia, e Bianca Bianchini, cardiologa con la vocazione della cucina sana, «preparando pranzi deliziosi, in genere allo scopo di concedere a qualche santo monaco di potersi attardare nella preghiera. In altri casi, da pentoloni in cui monache caritatevoli hanno gettato acqua, un po’ di sale e qualche erba per sfamare i poveri escono per merito loro sostanziose zuppe a base di carne e verdure. O ancora, gli angeli intervengono quando i servi di Dio sono in situazioni critiche nel compimento dei loro doveri di carità, approntando veri e propri “pic-nic” sull’erba, con pane, pesci grigliati, frutta e vino. Menu non solamente simbolici, ma completi dal punto di vista nutrizionale.» Ecco allora che questo particolare e originalissimo libro di cucina ci racconta storie esemplari tratte dal mondo religioso alternandole a ricette della tradizione popolare, come la zuppa di verdure, la frittata al rosmarino, la torta di pane, spesso risalenti al monachesimo, epoca in cui il cibo era visto come un dono del Signore. Tutte le ricette vengono corredate, oltre che dall’abbinamento ai vini, di una tabella nutrizionale che consente di conoscere apporto calorico e nutrienti di ogni singola porzione, e sono accompagnate da notizie storiche sull’origine degli alimenti utilizzati e sul loro impiego da parte di gastronomi e grandi cuochi dell’antichità. Un libro ricco di sorprendenti curiosità, che ci farà scoprire la cucina sotto un nuovo punto di vista e, grazie ai tanti aneddoti, il tempo trascorso ai fornelli risulterà non solo più piacevole ma perfino edificante.
“La cucina degli angeli” di Marcello Stanzione e Bianca Bianchini, Mondadori.
Cosa fa del basket uno dei giochi più belli al mondo? Tutto. Flavio Tranquillo racconta il suo amore per il Gioco, quello vero, in un saggio emozionante come una gara 7 delle Finals Nba: quattro quarti – senza dimenticare post e pre game – per scoprire la storia, i protagonisti e le strategie attraverso l’occhio esperto di chi la palla a spicchi l’ha sempre vissuta da vicino, cercando di trasmetterne il fascino e la magia di uno sport in cui il singolo può emergere ma, alla fine, ciò che conta davvero è sempre e solo la squadra.
«Non racconta il basket, te lo fa vivere. Non ti fa seguire una partita, te la fa giocare. Flavio Tranquillo è come la guida di un museo che strega quei visitatori che non conoscevano né amavano l’arte. Il suo cognome ti inganna, perché l’adrenalina di chi ascolta scorre a fiotti.»
“Altro tiro altro giro altro regalo” di Flavio Tranquillo, Mondadori.
Emilio Villa è stato il clandestino del Novecento italiano (come lo ha definito Aldo Tagliaferri, suo storico sodale e interprete), il dinamitardo di ogni accademia e di ogni canone, un umanista così incurante del tempo da unire antichità e futuro attraverso una formidabile vita di artista. Poeta legato a un sol filo alle avanguardie europee, erudito avventuroso capace di tradurre l’Antico Testamento e l’Odissea senza tralasciare una profonda conoscenza delle più svariate forme della contemporaneità, Villadrome, come lo “parabattezzò” Duchamp, è sempre rimasto ostinatamente, orgogliosamente fuori da ogni confine, da ogni partizione, da ogni identità. Ora Cecilia Bello Minciacchi, la studiosa che nell’ultimo quindicennio si è votata con tutte le sue forze a quest’opera impossibile, ha ricostruito la sua Opera Poetica in tutte le sue pieghe enigmatiche, in tutte le sue svolte anche clamorose, in tutte le sue idiosincrasie – e in tutte le sue conquiste. Per la prima volta dunque il corpus poetico villiano, si trova qui riunito in un unico, documentatissimo volume che raccoglie tutti i suoi testi pubblicati, in vita e dopo la sua morte. Una testimonianza unica di una delle personalità più preziose e più misteriose
del Novecento italiano ed europeo.
“L’opera poetica” a cura di Cecilia Bello Minciacchi, L’Ombra.
GIALLI E THRILLER
Bianco come la neve, nero come il delitto: è l’inverno in cui s’inoltrano dieci fra i migliori autori noir italiani, mettendo in campo i loro personaggi più amati, dall’ispettore Ferraro al commissario Bordelli, dal commissario Soneri all’ispettrice Vergani. Tra fitte nebbie e pianure brulle sembra quasi inevitabile inciampare sulla scena di un crimine: nel freddo di una stazione ferroviaria, nella piazza deserta di un paese o nelle vicinanze di un campo da calcio. C’è chi deve affrontare la scomparsa di una figlia in una concitata notte di neve e chi «semplicemente» un incontro con il padre per la visita al cimitero del due novembre. Per tutti è difficile godersi le feste: una passeggiata al santuario per l’Immacolata si trasforma in un caso poliziesco; il giorno di Natale ti può toccare di far da guardia del corpo a un banchiere che causa una rissa all’ospizio; per non dire della notte di Capodanno, in cui un vecchio nemico può ricomparire dopo tanti anni solo per rovinarti la serata… Perché la stagione del freddo è anche quella dei ricordi, il tempo che ci costringe a fare i conti con i misteri grandi di quando si era bambini, con quelli pericolosi che hanno rischiato di costarci l’anima da adulti. È il tempo giusto per raccontarsi storie, mentre le notti si allungano e il buio s’infittisce, appena prima dell’alba.
“Un inverno color noir”a cura di Marco Vichi, Guanda.
Carter Crossing, Mississipi, marzo 1997. La ragazza è bellissima, vestita di bianco e con la gola tagliata. La cittadina è piccola e sperduta e non conterebbe nulla se nelle vicinanze non sorgesse Fort Kelham, un’importante base dell’esercito, nella quale sono di stanza due compagnie di Ranger che svolgono delicate missioni all’estero. Una delle due compagnie è comandata dal capitano Riley, figlio del senatore che presiede la Commissione sui servizi armati. Chiaro che le indagini siano affidate, sotto copertura, a Jack Reacher, maggiore della polizia militare,che appena arrivato capisce che sono molte le cose che non tornano… La vittima era uscita con Riley, ma non solo. Altre due ragazze sono state uccise tempo prima nello stesso modo. E anche loro avevano avuto rapporti con Riley. Ma anche la bella e determinata sceriffo del paese, l’ex marine Elizabeth Deveraux, sembra avere molto da nascondere. Senza contare poi l’ingerenza del Pentagono. Reacher indaga, combattuto tra dovere e giustizia.
“La verità non basta” di Lee Child, Mondadori.
BIOGRAFIE
Sette storie che si leggono con la tensione della fiction e che sono invece drammaticamente vere.
Vite di adolescenti lontani per provenienza e carattere ma accomunati dall’esperienza della violenza e dalla disperazione. Etichettati come elementi a rischio, bulli, delinquenti minorili, ragazzi di strada, giovani devianti, mostri di mamma, ma che per Don Burgio sono ragazzi e basta.
Ognuno di loro racconta in prima persona, senza reticenze, con crudezza e insieme con ingenuità disarmante, realtà drammatiche, degrado sociale, soprusi ma poi anche speranza ritrovata.
Dai loro racconti, che non fanno sconti al mondo degli adulti, emerge limpido un concetto: NON ESISTONO RAGAZZI CATTIVI.
Ridare loro dignità, valori e prospettive, sogni e voglia di vivere è possibile oltre che doveroso.
Don Burgio lo fa quotidianamente nella sua comunità, dopo questo libro anche ognuno di noi sentirà di non potersi voltare dall’altra parte.
“Ragazzi cattivi” a cura di don Claudio Burgio con Domenico Zingaro, Giunti Editore.
RAGAZZI E FANTASY
Anna e Fabio hanno due grandi passioni: i viaggi e la moto.
E proprio a cavallo della loro due ruote hanno intrapreso un lunghissimo viaggio che li ha portati fino in Asia, a visitare i tanti progetti che da anni Mediafriends Onlus finanzia a favore dei bambini.
Durante il loro viaggio sono entrati in contatto con tradizioni antiche e curiose, hanno scattato magnifiche foto e hanno ascoltato tante storie.
Come quella di Aiman, che sta imparando a camminare senza bastone, o di Heng, che vuole diventare un dottore come quelli che hanno aiutato la sua sorellina; e poi c’è Som che, anche se cieco, gioca a pallone come un vero campione! Bambini che, grazie alle associazioni che operano instancabili in territori difficili, hanno ritrovato il sorriso: perché essere bambini a volte richiede molto coraggio!
“Mediafriends – Le strade del sorriso” di AA.VV., Mondadori.
VARIA
“Ho imparato a cucinare da mia madre Jolanda. È stato guardandola, seguendo il suo esempio e soprattutto assaggiando le cose che cucinava, che ho assimilato nozioni, gesti, cultura che mi sono entrati nel Dna e lì sono rimasti, latenti, fino al momento in cui la necessità si è fatta virtù. E quella necessità ha fatto esplodere una grande passione. Tutto è cominciato nel 1961 quando mi sono trasferito a Milano per seguire il mio sogno di diventare un cantante. Avevo appena diciotto anni. A Milano, trovai subito lavoro in un ristorante di piazza Duomo, che si chiamava Ferrario. Oggi non esiste più e al suo posto è spuntato un fast-food. La mia mansione era ‘aiuto cuoco’ anche se in realtà in cucina ci stavo ben poco… ” Per la prima volta Al Bano presenta al pubblico l’altra sua grande passione: la cucina. Con i preziosi consigli di sua madre, la mitica “donna Jolanda”, ci introduce alle squisitezze del cibo della tradizione pugliese, con le quali delizia gli ospiti della tenuta di Cellino San Marco: friselle, sugo di polpette, orecchiette, purè di fave, spiedini di pomodori e filetti di branzino al limone, più una speciale salsetta di sua invenzione…
“La cucina del sole” di Albano Carrisi e Jolanda Carrisi, Mondadori.
Voglio condividere con voi una scoperta nella quale mi sono imbattuta durante un momento complicato e che mi sta aiutando a cambiare il mio approccio alla vita, a migliorare il mio mondo e a rendermi le cose più semplici. Sto parlando della legge di attrazione, quella forma di pensiero positivo spiegata in libri come The Secret, che potrebbe essere riassunta con: “Se lo desideri, accade”. In queste pagine ho deciso di raccontare la mia esperienza, insieme a quella di altre persone che ho incontrato e che sono riuscite a superare le loro difficoltà e a raggiungere i loro obiettivi proprio grazie a questo modo di pensare. Sono storie di coincidenze che sembrano magiche, di ferite che si rimarginano, di desideri che si realizzano. Ho voluto inserire anche una raccolta di aforismi che mi hanno aiutato nelle situazioni difficili, nella speranza che potranno farlo anche con voi. Che anche voi possiate trasformare le energie negative in sentimenti positivi e attirare a voi quello che desiderate: una storia d’amore, un lavoro migliore, la casa dei vostri sogni, un segnale da qualcuno che non c’è più… Barbara
“Se solo lo desideri, accade” di Barbara D’Urso, Mondadori.
Spero che tu riesca a trasformare questo diario in qualunque cosa desideri. Ricorda che hai molta più passione e immaginazione di quanto tu possa pensare. Adesso tocca a te creare il tuo libro, proprio come ho fatto io: prendi tutto quello che hai dentro la tua testa e dentro il tuo cuore, e trasformalo in qualcosa di meraviglioso.
“Il diario” di Demi Lovato, Mondadori.
“Bisogna affrontare la vita con ottimismo, con positività. Preferisco un sorriso a qualsiasi altro gesto. Il sorriso è il riflesso del lato buono della vita. Bisogna cercare di vederlo in ogni cosa, anche nei momenti più bui, adottando una mentalità positiva. Bisogna cercare di contagiare con questo spirito tutte le persone a cui vogliamo bene. Anche gli ostacoli si superano meglio con un sorriso.” Questo libro, l’unico autorizzato da Marc Márquez, rende omaggio al giovane campione di MotoGP che ha rivoluzionato il mondo del motociclismo; il pilota che, con il suo carisma, il suo modo di guidare, la sua determinazione e il suo splendido sorriso, ha ammaliato tutti. Márquez ha già conquistato due titoli di campione di MotoGP grazie a uno smisurato talento, che gli ha consentito di riscuotere l’ammirazione di gran parte dei suoi rivali, tra cui Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, oltre che dei suoi capi Shuhei Nakamoto e Livio Suppo, e del suo manager Emilio Alzamora. Dal suo debutto del febbraio 2013 ha conquistato il mondo e un’infinità di cuori alla velocità di più di trecento chilometri all’ora. Gesti, abbracci, celebrazioni, gare indimenticabili, record a raffica raccontati dal giornalista sportivo Emilio Pérez de Rozas e immortalati in una magnifica galleria di immagini dal prestigioso fotografo Mirco Lazzari. Una storia di rischio, emozioni, sfide e superamento degli ostacoli che entusiasma tutti coloro che sanno riconoscere il carisma del predestinato negli occhi che brillano dentro un casco da moto.
“Meglio di un sogno” di Marc Marquez, Mondadori.
“Mi piace la diretta, vivere contemporaneamente alle cose che faccio
Ho pensato tanti programmi, alcuni li ho solo presentati, altri li ho costruiti da zero. Ho prodotto dischi, ho fondato Radio, progettato software, scelto vinili in consolle e firmato contratti per me e per i miei artisti. In tutti questi ruoli, ho imparato che non esistono due situazioni uguali. Per me è sempre la prima volta.
Ci risiamo: sono qui, e con me ci sono Mapi, Jody e Leonardo. Ci sono i miei artisti, i miei amici, diversi fra loro, ma uguali nell’essere speciali. Mi hanno permesso di realizzare il sogno di creare qualcosa che resista al tempo e che prosegua oltre me. Hanno mantenuto tutte le promesse, sono fiero di loro, fiero di noi.
Comincio a sentire l’adrenalina che sale e la sensazione mi fa sorridere.”Claudio
“In diretta” di Claudio Cecchetto, Mondadori.
Il profumo parla di noi, svela la nostra personalità più autentica, ma rivela anche lo stato d’animo di un momento. Il profumo è la nostra fotografia olfattiva; a contatto della pelle si lega a noi indissolubilmente, si fonde e si amalgama al nostro odore, in una combinazione unica. Attraverso il profumo, così, riconosciamo e siamo riconosciuti. Mariangela Rossi, scrittrice, giornalista ed esperta di lifestyle, ci conduce attraverso il mondo delle fragranze: dopo averne tracciato la storia, e averne illustrato aspetti tecnici quali i metodi di estrazione, le composizioni, la classificazione per famiglie, l’autrice ci aiuta a scegliere, tra oltre 200 profumi, quello ideale e a indossarlo al meglio. Ma non è tutto, del profumo mostra un volto nuovo, «inedito», contemporaneo: la sua applicazione in ambiti meno tradizionali quali la gastronomia, l’arte, l’arredamento, settori in cui l’olfatto si combina ad esempio con il gusto o la vista, suscitando esperienze sensoriali ed emozionali uniche.
Rielaborando, aggiornando e integrando quanto presentato nel Libro del profumo, Mariangela Rossi ci regala una guida insostituibile per completezza, capace di svelare ogni segreto e curiosità sul mondo delle fragranze.
“Dillo con un profumo”di Mariangela Rossi, Mondadori.
La piccola protagonista del racconto non sa proprio darsi pace: perché le scimmie possono fare le boccacce, ma quando le faccio io la mamma mi sgrida? Perché gli scoiattoli possono mangiare con le mani, ma la nonna mi ripete sempre che le brave bambine devono essere educate a tavola? E perché i maiali possono rotolarsi nel fango, e invece io devo stare attenta a non sporcare il vestito nuovo?
Un divertentissimo albo che ironizza su quello che i bambini possono o non possono fare.
“Perché io no?”di Thierry Robberecht, Il Battello a Vapore.
Dopo il grande successo di Se vuoi fare il figo usa lo scalogno e di A qualcuno piace Cracco, lo chef stellato più famoso d’Italia torna in libreria con questa terza imperdibile lezione. Un libro che ci racconta la magia che si realizza in cucina quando vengono svelati i segreti di tutte le tecniche. La reazione di Maillard o la cottura sottovuoto, la tecnica a bagnomaria o la cottura nell’argilla, o ancora la marinatura nelle spezie altro non sono che alchimie che permettono di trasformare alimenti e ingredienti per ottenere il meglio dalle loro caratteristiche e deliziare il palato con un risultato culinario ineccepibile. Cracco ci spiega nel dettaglio tutte le tecniche, dividendole in principali e complementari, e ci accompagna nella loro messa in pratica attraverso 40 ricette presentate per ordine crescente di difficoltà. Si parte dal Tonno di coniglio in vaso (dove basta saper lessare e filtrare), si prosegue con l’Hamburger con Asiago al miele, pomodori alla piastra e zucchine trombetta in crosta di sale (montare, infornare, cuocere alla piastra e lessare) per arrivare alla Bignolata con mele e calvados (in cui bisogna infornare, montare, sfumare, cuocere a vapore, frullare e glassare!). Un percorso gastronomico con un docente d’eccezione che avrà come risultato di fine corso la soddisfazione di aver imparato ricette strepitose che ci faranno meritare la lode e le lodi dei nostri invitati a cena.
“Dire, fare, brasare” di Carlo Cracco, Rizzoli.
Grande qualità a piccoli prezzi. È il motto di questa guida che torna in libreria in una nuova edizione completamente aggiornata, con capitoli inediti e “a misura di Expo”. Perché mai come oggi Milano si riscopre una città in piena trasformazione, dinamica, green e accessibile: ama i bambini, le bici, la pace dei grandi parchi, ma non rinuncia agli happening di respiro internazionale e a una vita notturna da capitale europea. Cosa c’è di meglio che scoprirla facendosi accompagnare da chi Milano la vive e la racconta ogni giorno dalle pagine di uno dei blog più seguiti in città? Grazie ai consigli di SurviveMilano conoscerete i migliori ristorantini dove il conto non spaventa, i mercati imperdibili, i musei gratuiti e i negozi di introvabili chicche vintage. Lungo capitoli e itinerari a tema pensati per grandi e piccoli, appassionati di shopping o della bicicletta, turisti e non, sperimenterete un’immersione in quanto di più bello, inaspettato e a portata di tasche Milano ha da offrire.
“Milano low cost” di Bruna Gherner, Bur.
Come si addice a un uomo, Franz Kafka, che, nonostante i dubbi riguardo alla propria corporatura gracile, era noto per la resistenza alle lunghe cavalcate e alle camminate in campagna. La sua palestra, i suoi campi d’allenamento, sono ovunque, nel quotidiano traffico della città moderna, come accade per esempio nel racconto “La condanna”, dove il giovane Georg Bendemann prima deve sollevare il vecchio e pesante padre per metterlo a letto, poi, spinto dall’implacabile volontà del genitore, deve correre tra le carrozze, i tram e tutti gli orpelli dell’urbanesimo mitteleuropeo, prima di tuffarsi nel fiume. Insomma, una vera e propria gara di triathlon ante litteram. Si può imparare a prendere il meglio da un viaggio in treno, anche se i vagoni sono ingombri di bambini urlanti (oggi diremmo cellulari che squillano) e le camere d’albergo tutto tranne che pulite (ma economiche sì) come fa Kafka in vacanza a Brescia con l’amico Max Brod, o imparare a disubbidire e a emanciparsi dai genitori, anche da quelli oppressivi e tirannici. Con i consigli di Kafka i risultati, per forma fisica e resistenza caratteriale, sono garantiti.
“Più in forma con Kafka” di Marianna Albini e Leonardo Merlini, Chiarelettere.
Noi tutti vogliamo essere felici, ma per essere felici dobbiamo per prima cosa tenere a bada le nostra angosce, guardare la realtà e poi accettarla con serenità o con altrettanta serenità cercare di cambiarla. In una parola per essere felici dobbiamo diventare saggi. Se c’è uno che di saggezza se ne intende quello è Seneca: tanti gli insegnamenti che sono disseminati in tutti i suoi scritti e distillati in Più saggi con Seneca: un frizzante vademecum con esempi pratici, pillole di benessere, suggerimenti per stare bene. Il vocabolario di Seneca è quello di un vero personal trainer dell’anima: l’uomo deve infatti essere allenato per affrontare il mondo nella sua interezza proprio come “chi impara a tirar d’arco” che in un primo tempo mira sì “a un bersaglio prefissato e addestra la mano a dirigere i dardi che dovrà scagliare” ma “quando con l’apprendimento e l’esercizio ha acquisito tale abilità, li utilizza per lanciarli dove vuole”. Per stare bene da subito con suggerimenti antichi ma modernissimi, un farmaco senza data di scadenza da assumere in gocce o bere tutto d’un fiato, per conoscere noi stessi, vivere meglio o addirittura essere felici..
“Più saggi con Seneca” di Ilaria Rodella, Chiarelettere.
Sono stanco.
Io sono il tuo piccolo canguro,
Tu sei il mio marsupio
Piango.
Io sono la tua pioggia,
Tu sei la mia terra
Ma sempre sempre
Io sono il tuo bambino,
Tu sei la mia mamma
Un libro che, ripercorrendo situazioni vissute quotidianamente dai bambini, stimola immaginario e sentimenti.
“Io sono tu sei” di Silvia Roncaglia, Il Battello a Vapore.