ROMANZI
E venne il sabato, splendido regalo postumo di Alberto Manzi, è il momento culminante di una vicenda iniziata nel 1974 con La luna nelle baracche e proseguita nel 1979 con El loco con la quale l’Autore ha voluto testimoniare la sua esperienza latinoamericana. Ma in esso si registra una svolta ulteriore rispetto alla narrativa precedente di Manzi. La quale comporta un passaggio netto dall’eroe individuale a quello collettivo. Non mancano certo personaggi che svolgono un ruolo decisivo nella presa di coscienza e nella lotta.
Accanto a due sacerdoti, anche in questo caso, come nel precedente El loco, troviamo in prima fila una donna, Naiso, che dal fondo del suo enigmatico silenzio, prodotto della violenza terribile che ha sofferto, è fermamente decisa nel far prendere coscienza agli abitanti del villaggio del loro stato di sfruttamento.
Il vero protagonista, tuttavia, è la massa degli sfruttati, che si muove coralmente. La sua azione viene narrata con toni che assumono a volte l’andamento della fiaba. In questa scelta si riflette certamente l’esperienza del Manzi narratore per ragazzi, ma entra in gioco anche un fattore più squisitamente stilistico. Manzi, come molti scrittori latinoamericani (e non solo), si trova di fronte alla difficoltà di chi deve raccontare una situazione estrema, ai limiti dell’umano. C’è il rischio di cadere nella retorica o comunque nel semplice grido di protesta, che spesso risulta sterile sul piano artistico e anche su quello politico. La fiaba quindi non è uno strumento di evasione, ma un veicolo efficace per trasmettere una realtà impensabile per un pubblico che non conosca a fondo i Paesi del continente sudamericano.
“E venne il sabato” di Alberto Manzi, Baldini&Castoldi.
È un pigro pomeriggio d’estate sulle colline che fanno da cornice alla Costa Azzurra. Quando Nina lascia correre lo sguardo sul rigoglioso giardino della villa in cui sta passando le vacanze, qualcosa attira la sua attenzione. C’è una donna nella piscina. Sospesa nell’acqua, la carnagione bianchissima in contrasto con una fiammata di riccioli rossi. Sembra priva di sensi.
Nina ha solo quattordici anni. È spaventata e aspetta l’intervento dei genitori, ma non ce n’è bisogno: pochi istanti dopo Kitty Finch esce dalla piscina e si accomoda mollemente su una sdraio. E ciò che a prima vista sembra solo un banale imprevisto ben presto diventa un incontro sconvolgente, in grado di sovvertire il destino degli ospiti della villa. Con il passare dei giorni la presenza sempre più ingombrante di Kitty si rivela tutt’altro che casuale. Chiusa in una busta di carta, la donna custodisce una poesia che vorrebbe far leggere a Joe, il padre di Nina. Joe è un famoso poeta, e Kitty una sua devota ammiratrice. Ma Joe non riesce ad aprire quella busta. È come se lì dentro si nascondesse l’ombra di un passato che per tutta una vita ha cercato di scrollarsi di dosso. Intanto la magnetica attrazione tra Kitty e Joe li trascina in un gorgo che tutto annulla: i traumi della storia, quelli dell’amore, il matrimonio, la letteratura. Dal crollo inesorabile dei vincoli familiari si salva soltanto Nina, non più fragile adolescente ma donna consapevole, capace di dire di sì alla vita giorno dopo giorno.
“A nuoto verso casa” di Deborah Levy, Garzanti.
Lola ha trentott’anni, due figli meravigliosi, un marito che ama e un lavoro che adora. Insomma, tutte le carte in regola per poter entrare nel club delle Mamme Imperfette.
Nel corso di una settimana, la più temibile dell’anno – quella delle feste di compleanno di Sofia e Arturo (diversificate, ma entrambe curatissime); dei colloqui con gli insegnanti pre-chiusura estiva (tutti rigorosamente in orario di lavoro); dell’inaugurazione della mostra che ha curato per mesi e delle allergie che mettono KO il già non presentissimo marito – dimostrerà al mondo che può farcela. Perché la vita delle mamme che lavorano, ma che vogliono anche veder crescere i propri figli è così: una corsa a ostacoli, dove puoi star certa che se fai bene da una parte dall’altra succederà un disastro.
Ma in fondo al cuore lo sai: è stata la scelta giusta e tra qualche anno (10? 15?) potrai concederti una pausa!
“La rivincita della mamma imperfetta” di Annalisa Strada, Edizioni Piemme.
Quando compriamo un paio di scarpe, vogliamo avere davanti una vasta gamma di modelli. Lo stesso dovremmo fare con gli uomini: conoscerne tanti per trovare quello migliore per noi. Invece molte donne ci mettono meno tempo a scegliere un uomo che ad acquistare una nuova macchina, una casa, a volte perfino un vestito. Si affidano al destino, che per magia dovrebbe far cadere loro davanti il Principe Azzurro.
E intanto aspettano, salvo poi scambiare un ranocchio per un principe causa sfinimento. Ma due sole cose arrivano a chi aspetta: niente o la cosa sbagliata.
Questo libro è una manna dal cielo non solo per chi vuole trovare un uomo all’altezza dei propri desideri, ma per ogni donna che voglia innalzare la propria autostima e il proprio livello di vita. Con i suoi preziosi consigli, Matthew Hussey, famoso esperto di relazioni uomo-donna, spiega che vivere intensamente e con passione rende ogni donna sexy e attraente, moltiplica le occasioni di incontro e attira uomini adeguati al nuovo raggiunto appeal come il miele le api. E tra il dire e il fare ve la godrete un mondo.
“Tutti gli uomini vengono al pettine” di Matthew Hussey, Edizioni Piemme.
Marcella è scomparsa. A raccontarlo è la sua migliore amica Giada, che pensava di conoscerla, di sapere tutto di lei. Ma quando la polizia comincia le indagini, non solo quello che sembrava un innocuo flirt su Internet si rivela la possibile trappola in cui la ragazza è caduta, ma Giada scopre anche di esserne coinvolta suo malgrado. La verità verrà svelata da Marcella, perché in un doppio gioco di verità e bugie, nella seconda parte del libro sarà lei stessa a raccontare la sua storia…
“Fake – Falsi profili” di Adriana Merenda, Edizioni Piemme.
Un incontro casuale durante una festa scaraventa Tiziano nella dimensione parallela di una relazione extraconiugale dalla quale non riesce più a schiodarsi. Due amici, di cui un ex tossicomane, si ritrovano dopo anni con i segni dell’invecchiamento ben visibili ma le ossessioni intatte. E cosa ci fa Italo Calvino nell’appartamento di un precario degli anni Settanta, con un pezzo di hashish in mano e la testa piena di pensieri ostili verso il boss dell’editoria nazionale, Pier Paolo Pasolini? Christian Raimo torna al racconto, e lo fa con una raccolta in cui i sentimenti che tengono in piedi (o che distruggono) le nostre vite vengono esplorati con un nitore e una forza impressionanti. Tradimenti, passioni, errori che possono costare caro, e quella prova tanto difficile quanto rigenerante che è il perdono. Le persone del titolo siamo in fondo proprio noi, gettati nell’arena di questi giorni, fragili, instabili, sempre sul punto di cadere. Ma anche noi che, quando tutto sembra perduto, siamo miracolosamente in grado di riconoscerci l’un l’altro come amanti, fratelli, simili, alle prese con la nostra occupazione più importante: la vita, sempre la vita.
“Le persone, soltanto le persone” di Christian Raimo, minimum fax.
FANTASY E RAGAZZI
È passato un anno dalla tragica conclusione dell’intrigo archeologico in cui Katherine Sinclaire ha rischiato di perdere la vita.L’ incubo al quale sperava di essere sfuggita torna ad assillarla per mano di un nemico insospettabile. Durante la presentazione del suo primo romanzo, un uomo si spara di fronte a lei dopo averle lanciato un anello antico con incisi due nomi. Tormentata da una catena di omicidi e da cinque libri enigmatici, Katherine sarà di nuovo risucchiata in una caccia al tesoro sanguinaria che la metterà sulle tracce di Angelica, una donna misteriosa vissuta nel Medioevo. Seguendo i dipinti che la ritraggono, Katherine finirà nei cunicoli sotterranei battuti dagli eretici in fuga, e creati da uno stratega per proteggere uno dei più straordinari segreti della storia.
“Nel mare del tempo” di Elisabetta Cametti, Giunti Editori.
BIOGRAFIE
“Maestri” è la nuova collana di Nuova Dimensione, curata dal giornalista e scrittore Marco Tesei. Nella forma della conversazione si indaga la “lunga durata” biografica di significativi personaggi del mondo della cultura, dell’arte, della musica, dello spettacolo, della politica, dello sport. Domande in progressione temporale che scandiscono le stagioni di una vita, legando le esperienze personali a quelle del contesto storico e culturale, ma soprattutto allo spazio e al tempo della carriera professionale. A conclusione dell’intervista, un dialogo mette a confronto il protagonista e il suo patrimonio di conoscenze e sensibilità, con le aspettative di un giovane che si affaccia al mondo del lavoro nello stesso campo. Nel primo titolo della collana, Marco Tesei, curatore della collana, incontra in una conversazione familiare e sincera Glauco Mauri, da sessant’anni grande figura della scena teatrale italiana. Dagli esordi nel 1953 con Macbeth al personaggio di Berenger nella prima rappresentazione italiana del Rinoceronte di Ionesco, dall’Orestea di Eschilo, per la regia di Ronconi a una sfilata di autori messi in scena – Dostoevskij, Beckett, Brecht, Pirandello, Goldoni, Cecov –, Mauri si racconta tra ricordi, aneddoti, riflessioni dove il palcoscenico è quello “shakespeariano della vita”.
“Glauco Mauri e il mestiere dell’attore” conversazione con Marco Tesei, Nuovadimensione – Ediciclo Editore.
«Mètite in testa che la fisarmonica ti ga da impararla, parché chi che sa un strumento no mor de fame. Mal che la vada, un posto al ponte de l’Accademia ti podarà sempre trovarlo!». Così, con grande saggezza popolare, Enrico Bertelli, operaio all’Arsenale di Venezia, si raccomandava al figlio, il piccolo Gualtiero, che imbracciava a mala pena una fisarmonica più grande di lui. Da quella Venezia del primo dopoguerra, Gualtiero Bertelli, cantautore veneziano, è andato molto più in là del «ponte dell’Accademia». E non solo grazie alla fisarmonica, e alla musica. Dagli anni Sessanta protagonista della stagione del Nuovo Canzoniere Italiano, Bertelli nel 1964 ha fondato il Canzoniere Popolare Veneto, punto di avvio di una lunga carriera musicale che ha in Venezia – la sua storia, il suo immaginario, la sua vita quotidiana – il centro propulsore di ispirazione. Con la freschezza e l’acutezza dell’oralità della lingua veneziana, Bertelli racconta di sé e delle molte stagioni della sua vita: quella dell’infanzia alla Giudecca, romanzesco microcosmo popolare; quella degli incontri di amicizia e di lavoro con Luigi Nono, Mario Isnenghi, Giuliano Scabia, Gianni Bosio, Roberto Leydi, Giovanna Marin, Ivan Della Mea; quella degli anni del lavoro come maestro elementare e come amministratore locale a Mira; fino alla più recente stagione che lo ha riportato a calcare il palcoscenico nella forma del teatro-canzone.
“Venezia e una fisarmonica” di Gualtiero Bertelli, Nuovadimensione – Ediciclo Editore.
SAGGI
Gli atlanti sono fatti per immaginare mondi, per sognare orizzonti o percepire un altrove spesso sconosciuto. Questo libro contiene nomi di località, ricordi d’infanzia, invenzioni fantastiche, riflessioni critiche e può essere letto come itinerario in una mappa dove realtà e irrealtà arrivano a confondersi. Si visitano città, si percorrono luoghi solitari come le periferie metropolitane o i deserti di oriente, si esplorano sogni e utopie, ci si sposta avanti e indietro nel tempo seguendo le grandi narrazioni di Omero, Ariosto, Kafka, Faulkner, Calvino, García Márquez. Pagina dopo pagina prende forma una geografia che appare e scompare come un fantasma, si intuisce vera anche se non c’è e lascia nel lettore la sensazione di aver vissuto un’avventura onirica, un viaggio su un simbolico tappeto volante. È possibile rintracciare nelle nuvole i volti delle persone non ancora nate? Quali rotte seguono i manoscritti chiusi in bottiglia e gettati in mare? E se i satelliti inventano isole? In ogni capitolo Giuseppe Lupo incuriosisce ed emoziona, si cimenta con una scrittura che sta all’incrocio tra narrativa, saggistica, autobiografia e con tono scanzonato svela i caratteri e i temi del suo immaginario.
“Atlante immaginario” di Giuseppe Lupo, Marsilio Editori.
Umberto Ranieri ha vissuto da protagonista, fin dagli anni settanta, i diversi tentativi di dare all’Italia un grande partito riformista di massa. Dapprima dentro il Pci e poi nei partiti nati dalla fine del comunismo italiano, accanto a Giorgio Napolitano e dentro la tradizione dei cosiddetti «miglioristi»: coloro che non si arrendevano all’idea che il principale partito della sinistra italiana fosse condannato alla testimonianza e all’opposizione, volendosi invece misurare con le sfide dell’integrazione europea e della riforma dell’economia e dello Stato sociale. Questo libro è il racconto di un impegno e di una coerenza che nel corso degli anni va dai comizi di Berlinguer, che parlava alla luce della luna tra i Sassi di Matera, fino alla sinistra di oggi nell’età di Matteo Renzi e del nuovo Pd. Un bilancio rigoroso delle occasioni perdute, delle battaglie vinte, dei tanti passaggi di una storia che non è ancora conclusa.
“Napolitano, Berlinguer e la luna” di Umberto Ranieri, Marsilio Editori.
C’è una espressione che, qualche anno fa, ha avuto molta fortuna nel dibattito politico: «Senza se e senza ma». Voleva affermare la coerenza dei comportamenti, la fermezza dei principi, l’indisponibilità a compromessi. In realtà portava spesso al risultato opposto. Perché non esiste democrazia se non si ha capacità all’ascolto e al rispetto delle ragioni degli altri; se si rinuncia a costruire attraverso il dialogo civile una persuasione più ampia, un comune sentire. La democrazia in fondo non è altro che una continua sperimentazione di se e di ma: non per rinunciare a scegliere, ma, dopo aver ben esaminato le alternative presenti nel campo della Storia, per scegliere su più solide fondamenta. Paolo Giaretta ha imparato in oltre trent’anni di attività nella politica e nella pubblica amministrazione quello che oggi forse potrebbe servire a un giovane che voglia riscoprire il senso “positivo” della militanza politica. E prova a raccontarlo in questo libro, argomentando il suo discorso intorno a sette parole-chiave. Incontro. Limite. Tempo. Indignazione. Compromesso. Fiducia. Per finire, guardando al futuro, con la parola Speranza.
“Con i se e con i ma” di Paolo Giaretta, Nuovadimensione – Ediciclo Editore.
Forse ha ragione Blaise Pascal quando scrive che «tutta l’infelicità degli uomini proviene da una cosa sola: dal non saper restare tranquilli in una camera». Ma la felicità non dipende soltanto dalla nostra capacità di riflettere e meditare in solitudine, benché questo sia un ingrediente fondamentale. La socialità, l’altruismo, i legami d’amore e di amicizia contano altrettanto. La conquista della felicità è il nostro chiodo fisso, inutile negarlo. Solo che, come per un sortilegio, pare che siamo irresistibilmente orientati a cercarla dove non c’è. Armando Massarenti suggerisce una via per trovare, ognuno con i propri mezzi, l’equilibrio necessario. La scommessa di questo libro è mostrare che una formula, neppure tanto complicata, ce l’avevano proposta i filosofi antichi, elaborando massime ed esercizi pratici che disegnavano stili di vita improntati alla saggezza e al buon vivere. E l’efficacia di tale formula è oggi confermata dagli esperimenti e dalle nuove scoperte di neuro scienziati e psicologi morali: da qui la proposta di tornare ad attingere a una fonte che i secoli non hanno affatto inaridito. Così, dall’eros all’amicizia, dalla politica alla conoscenza, dalla bellezza alla morale, Platone e Aristotele, Eraclito e Democrito, Epitteto e Marco Aurelio, Epicuro e Lucrezio, Seneca e Cicerone ci insegnano ad abbandonare le vie sbagliate e gli errori più comuni per trasformarci in fortunati cercatori di felicità.
“Istruzioni per rendersi felici” di Armando Massarenti, Guanda.
Cuore in gola, telefonino all’orecchio, orologio sotto gli occhi, sono le mamme acrobate di oggi che inseguono un equilibrio tra lavoro, famiglia, figli e se stesse. Donne abituate a salti mortali, a silenziose battaglie quotidiane su mille fronti, mentre lo Stato sembra dimenticarle.
Queste combattenti sono le nuove mamme italiane di cui ci parla Elisabetta Ambrosi.
Come riuscire a sopravvivere in mezzo agli ostacoli? Se lo Stato promette servizi che non mantiene, vara leggi sulla tutela delle madri lavoratrici che poi non fa rispettare, mentre il lavoro dà sempre meno reddito, l’innovazione più radicale deve partire dalla piccola repubblica rappresentata dalla famiglia. Non resta che rimboccarsi le maniche, trovare strategie alternative, scegliere bene le battaglie da combattere per indirizzare al meglio le energie.
La prima a farlo è stata proprio Elisabetta Ambrosi che ha deciso di indagare le tattiche di sopravvivenza quotidiana di amiche e donne conosciute attraverso il blog “Sex and (the) stress”, alle quali ha chiesto di raccontare le loro giornate, la ripartizione dei carichi in famiglia, la divisione dei ruoli con il padre, il percorso professionale, il lavoro attuale, lo stipendio e ciò che vorrebbero dallo Stato. Ne nasce un libro fatto di voci femminili, precarie, autonome, partite Iva, dipendenti, per le quali avere un figlio non è più una scelta normale, è un lusso. Ma anche un vademecum alla sopravvivenza, fisica e mentale, fatto di consigli da mettere in pratica per far quadrare i conti.
“Guerriere” di Elisabetta Ambrosi, Chiarelettere.
VARIA
Vive in una vecchia casa di campagna tra le colline marchigiane, lontano dal mondo dello spettacolo e della cultura «che conta». Eppure i suoi film sono stati selezionati in festival di 59 paesi del mondo, raccogliendo 225 riconoscimenti, e vengono considerati tra i più importanti dell’animazione d’autore contemporanea, tanto che la Mostra del Cinema di Venezia nel 2012 gli ha chiesto di realizzare la sigla del festival. Simone Massi, 44 anni, realizza le proprie opere in solitudine e in totale indipendenza, disegnando ogni singolo fotogramma. 20 anni di lavoro per 80 preziosi minuti di cinema. 19 cortometraggi che trovate in questo dvd, insieme a un libro che racconta il suo stile e il suo mondo, fatto di nuvole e mani, poesia e Resistenza, amore per la natura e memoria della civiltà contadina. Massi è un «animatore resistente». Resiste alle sirene di una società in cui tutto deve essere facile, veloce. Resiste alla scorciatoia del digitale, in nome del lavoro manuale. Resiste alla mancanza di memoria e di valori. Lo fa con le armi del sogno e della bellezza, con solenne semplicità. È lui stesso a condurci attraverso la straordinaria storia di un artista-artigiano che prima di diventare un animatore di fama internazionale ha anche lavorato come operaio in fabbrica. Il libro è curato da Fabrizio Tassi, critico cinematografico e scrittore, amico e collaboratore di Simone, che ha contribuito a farlo conoscere in Italia e ha lavorato con lui alla sigla di Venezia.
“Nuvole e mani” di Simone Massi e Fabrizio Tassi, minimum fax.
Malerbe, erbacce, incolti, piante infestanti… i termini dispregiativi si sprecano. Eppure l’agricoltura biologica parla di «erbe accompagnatrici», sottolineandone il ruolo imprescindibile. In effetti le erbe spontanee sono belle e profumate, oltre che saporite: amaranto, equiseto, erba cipollina, menta, ortica, papavero, pratolina, tarassaco e violetta; ma anche centocchio, consolida, falsa ortica, farinello, parietaria, porcellana e rovo. Foglie, steli, boccioli e fiori da conoscere e riconoscere nei prati, sul ciglio della strada e ovunque la vegetazione spontanea l’abbia vinta sulla cementificazione. Da raccogliere, conservare e soprattutto cucinare, secondo stagione. Tutte sono infatti protagoniste di un originale ricettario 100% vegetale, in cui l’autrice, con la complicità di un’amica fotografa a immortalare ogni volta il piatto, spazia dal salato al dolce, accosta consistenze e profumi insoliti, elabora piatti senza glutine e crudisti, spargendo generosamente informazioni botaniche, storiche e nutrizionali oltre che fitoalimurgiche.
“Erbe spontanee in tavola” di Annalisa Malerba, Edizioni Sonda.
Il primo Papa latinoamericano incuriosisce e affascina ben oltre i confini del mondo cattolico. Fin dall’inizio del suo pontificato ha introdotto nella Chiesa grandi novità che già la scuotono nella dottrina e nella prassi. Con grande libertà di tono, Caroline Pigozzi, nota vaticanista, e Henri Madelin, tra i più autorevoli gesuiti francesi, svelano i diversi volti del 265° successore di Pietro. Pigozzi ha seguito Jorge Mario Bergoglio a Roma dopo la sua elezione, è andata in Argentina a indagare presso chi lo ha conosciuto da vicino, lo ha accompagnato in Brasile nell’aereo papale, interrogandolo sulla sua formazione gesuita. Attraverso succosi episodi di vita e chiaro approfondimento teologico, gli autori fanno scoprire un uomo carismatico e sorprendente sia in pubblico che in privato. Così è Francesco è un’opera chiave per penetrare la personalità di questo Papa combattente venuto dalla fine del mondo.
“Così è Francesco” di Caroline Pigozzi e Henri Madelin, Sonzogno.