ROMANZI
Dopo anni di ricerca infruttuosa, quando ormai aveva perso le speranze, Costanza trova finalmente un lavoro. Lo trova in paradiso, dove viene assunta come angelo custode. Anche se si è sempre sentita priva del talento per emergere e ha condotto un’esistenza molto semplice, quasi anonima, scoprirà che lassù hanno un disperato bisogno di lei. Uno strano angelo in un “paradiso” che assomiglia troppo alla nostra povera terra. Lassù ci sono intrighi, inefficienze e complotti, proprio come quaggiù da noi. Se è vero che gli angeli (chiamati più semplicemente custodi) devono curarsi dei loro “diletti” ed evitare loro incidenti prima della “scadenza naturale” (cioè la morte), essi si sentono anche impotenti, non è concesso loro d’intervenire più che con qualche spintone quando il loro “diletto” rischia veramente tanto, e osservano frustrati i raccomandati che passano avanti. Ma Costanza ci crede ugualmente e farà di tutto per salvare il suo diletto, che a prima vista sembra un poco di buono. Lezioni in paradiso è un romanzo che esplora in profondità, e con umorismo, il lato divino delle qualità umane.
“Lezioni in paradiso” di Fabio Bartolomei, edizioni e/o.
Henry, Lee, Kip e Ronny sono cresciuti insieme a Little Wing, una cittadina rurale del Wisconsin. Amici fin dall’infanzia, hanno poi preso strade diverse. Henry è rimasto nella fattoria di famiglia e ha sposato il suo primo amore, mentre gli altri se ne sono andati in cerca di qualcosa di più. Ronnie è diventato una star del rodeo, Kip ha fatto fortuna in città, e il musicista Lee ha trovato la fama ma ha avuto il cuore spezzato. Ora tutti e quattro sono tornati in paese per un matrimonio. Ma vecchie rivalità si insinuano nel clima di festa e nella felicità del ritrovarsi, e il segreto di una moglie minaccia di distruggere sia un matrimonio che un’amicizia.
“Shotgun Lovesongs” di Nickolas Butler, Marsilio Editori.
Nel 1875 Sissi, imperatrice d’Austria, è desiderata da ogni uomo e invidiata da ogni donna. Eppure Sissi, bella, sportiva, colta, ha tutto tranne la felicità. L’etichetta di corte e il suo algido marito, Francesco Giuseppe, la annoiano e frustrano il suo carattere delicato e passionale. Come unico sfogo Sissi si sottopone a un rigoroso allenamento atletico richiedendo al proprio fi sico prestazioni agonistiche che non si erano mai viste in una donna del suo rango. Sissi eccelle in particolare come amazzone e quando, in cerca di distrazione, arriva in Inghilterra per partecipare a una battuta di caccia reale, l’incontro con il capitano Bay Middelton, l’unico in Europa capace di tenerle testa a cavallo, si trasformerà in un’attrazione fatale. Di dieci anni più giovane, Bay è fi danzato con la ricca ereditiera Charlotte, per nulla rassegnata a mettere da parte le emozioni che quel cavaliere pieno di fascino ha suscitato in lei fi n dal primo istante. D’altra parte, l’uomo, ammaliato dallo splendore di Sissi, sa di avere tutto da perdere nell’amore per una donna che non sarà mai sua. Ma il gentiluomo e l’imperatrice sono entrambi spericolati e non temono le sfide più difficili.
“L’amante inglese di Sissi” di Daisy Goodwin, Sonzogno.
Il cane nero è arrivato di notte e ha sparso un misterioso veleno chiamato depressione. Si è intrufolato in migliaia di case, anche in quella di Ben, lo zio di Gloria e Raymond. E loro devono fare qualcosa. Perché solo i bambini possono salvare la città e farle ritrovare il buonumore…
“All’inseguimento del cane nero” di Roddy Doyle, Guanda.
Praga, ottobre 1990. Il muro è caduto da meno di un anno, la Rivoluzione di velluto ha rovesciato il regime comunista e la capitale ceca è immersa in un’ atmosfera sospesa ed elettrizzante. Jacob Putnam, neolaureato a Harvard e aspirante scrittore, sbarca nella città pieno di aspettative, nella speranza di riuscire a godere ancora del vento del cambiamento. Insieme a un gruppo di flâneur, giovani espatriati americani che dividono le loro giornate tra lavori improbabili e avventure amorose, Jacob scopre, a migliaia di chilometri di distanza da casa e dal ragazzo che è stato fino ad allora, cosa vuol dire essere liberi… anche di sbagliare. Ma sono «errori necessari» quel vortice di incontri promiscui, di infatuazioni notturne, tappe di un’educazione sentimentale attraverso cui Jacob arriverà a vivere con consapevolezza la propria omosessualità.
Con Errori necessari Caleb Crain disegna una parabola in cui il risveglio sentimentale del protagonista sembra procedere armonicamente a quello di una città, Praga, e dei suoi cittadini in un crocevia fondamentale nella storia novecentesca. Un romanzo di formazione crudo e raffinato, un resoconto brillante e nostalgico della gioventù degli anni ’90.
“Errori necessari” di Caleb Crain, 66thand2nd.
Argéman: sono lingue di neve perenni annidate in certi anfratti di montagna. Iris argeman è un fiore purpureo del deserto. Nahal Argeman è un villaggio in Palestina, che dalle alture guarda il Giordano. Intorno, terra bruciata, muri che chiudono territori feriti.
Sono richiami lontanissimi, neve alpina e sabbia orientale, passaggi stringenti. Piccole porte dove si affacciano volti e paure, domande che lacerano. Vengono bambini di pietra, vengono i cadaveri strappati dagli smottamenti alle Cinque Terre e trascinati dalle correnti a Saint-Tropez, verso gli yacht lussuosi dei ladri; vengono le madri della Terra di lavoro, fra il Volturno e Gaeta, dove l’elenco dei tumori è stato silenziato. Ciò che più conta è indifeso: spazziamo dunque via la neve dagli occhi, vinciamo il silenzio delle mani, il silenzio delle ossa. Oltre la piccola porta, lungo un grigio bituminoso, senza speranze o nostalgie, cerchiamo valli più morbide, una terra su cui varrà la pena camminare. E mentre noi frughiamo nel terriccio dei nostri anni di plastica, in un reticolo di arterie e vene, senza trovare via di fuga, appari all’improvviso, senza bagliore o ronzio per annunciarti, leggera smeraldina, libellula, messaggera dei cieli e degli stagni. Nega l’ovvio, schiudici un’altra più segreta geometria. Tocca ogni cosa, sillaba bene il suo nome e falla vera. La voce del poeta viaggia a ritroso, contro la corrente, verso la sorgente, per reinventare il suo dovere di memoria; perché nel dialogo profondo e muto tra la poesia e i suoi lettori, ha ricordato Pusterla ricevendo il Premio Napoli, in questo riconoscerci uguali davanti al mistero della bellezza, risiede forse la nostra estrema possibilità di strapparci alla pura biologia, alla pura causalità, alle forze cieche.
“Argéman” di Fabio Pusterla, Marcos y Marcos
THRILLER E GIALLI
È lui. Ancora lui. Sempre lui. Clarissa lo sa. Non c’è bisogno di ascoltare la segreteria telefonica. Di leggere l’ennesimo messaggio che lampeggia sullo schermo del cellulare. Di scartare i regali che continuano ad arrivare, indesiderati. Il suo volto, i suoi occhi sono dappertutto: ovunque lei si volti, qualsiasi cosa lei faccia, lui la sta guardando. Nulla, dopo quella notte, è più come prima.
Quando Clarissa ha accettato di uscire a cena con Rafe, un collega dell’università, l’ha fatto un po’ per cortesia, un po’ per svagarsi. Mai avrebbe immaginato che quelle poche ore potessero stravolgere la sua esistenza. Soprattutto perché lei, di quella notte, non ricorda più nulla. Ma da allora qualcosa nel comportamento dell’uomo è cambiato. La cortesia si è trasformata in premura, l’affetto in disperato bisogno. Lo spazio intorno si è come svuotato, lasciandoli pericolosamente soli. L’unica via d’uscita sembra venire dalla convocazione a far parte della giuria di un processo. Clarissa deve isolarsi dal mondo esterno, rendersi irreperibile, negarsi a ogni contatto. Al sicuro tra le mura del tribunale, si sente protetta, riesce addirittura a farsi degli amici. Ma l’illusione dura poco. Rafe riesce a raggiungerla anche lì. E man mano che il caso su cui è chiamata a esprimere il proprio giudizio comincia a mostrare più di una somiglianza con quanto sta vivendo in prima persona, Clarissa si rende conto che se vuole liberarsi dalla paura deve controbattere colpo su colpo. Raccogliere le prove di un crimine tanto più tremendo quanto più difficile da denunciare, a cominciare proprio da quella notte che non può né ricordare né dimenticare. E quando si fa strada la macabra consapevolezza di non essere l’unica vittima, Clarissa capisce che in gioco c’è molto più della sua libertà. Fino alle estreme, imprevedibili conseguenze.
“So dove sei” di Claire Kendal, Garzanti.
FANTASY E RAGAZZI
Marvi detesta i computer e i cellulari perché in chat non riesce a scrivere abbastanza velocemente. Per molto tempo si è sentita confusa, soprattutto dalla lettura, fino a quando, con l’aiuto di Gustavo, è riuscita a dare un nome al suo disagio: dislessia.
“Ti volio tanto bene” di Loredana Frescura e Marco Tomatis, Il Battello a Vapore.
Se Ruby avesse avuto il potere di decidere, sua madre sarebbe ancora viva, suo padre non avrebbe mai sposato la sua nuova moglie Willow e il suo migliore amico George sarebbe diventato molto più di un amico. Ma il passato non si può cancellare. Almeno così crede Ruby, finché non scopre uno strano albero che in realtà è una porta che si apre su nove differenti mondi, dove le cose sono andate molto diversamente. Un mondo dove sua madre non ha avuto quel terribile incidente, uno dove Willow non è mai esistita… Forse la vita ideale adesso è a portata di mano, bisogna solo scegliere. Ma esiste davvero un mondo perfetto?
“Relativity” di Cristin Bishara, Fabbri Editori.
Dopo tante battaglie e peripezie Seija, l’Eroina di Etten, è finalmente riuscita a fuggire dal castello di Raivo, l’umano convertito alla causa dei demoniaci vaivar, che tanta morte e distruzione ha seminato sul suo cammino. Eppure qualcosa in lei è cambiato per sempre. Conosce il motivo per cui Raivo ha voltato le spalle agli umani, accettando di trasformarsi nella creatura che guida gli eserciti dei demoni. Sa che lui, che il mondo adesso teme e chiama “il Traditore”, è in realtà il primo a essere stato tradito, secoli prima, il giorno in cui una congiura di palazzo ha sterminato il suo popolo e ucciso la donna che amava. Quella donna identica a lei. Quella donna che lui non ha mai dimenticato. Per questo, adesso che ha perduto le tracce di Seija, è pronto a tutto per ritrovarla. Seija, nel frattempo, come un animale in gabbia, è tenuta lontana dai campi di battaglia, destinata a sposare il principe Lothar di Svevia e a ricompattare le fila degli umani. Ma forse le cose non sono come sembrano. Forse sia nell’alto consiglio degli umani sia in quello dei vaivar, agli ordini della terribile regina Ananta, ci sono forze che cospirano di nuovo per il proprio potere personale, indifferenti all’esito della guerra. Mentre un’attrazione inesorabile come il destino spinge Seija e Raivo alla resa dei conti, tra nemici, amici, traditori, fantasmi del passato e incubi del presente, gli eserciti di uomini e demoni si preparano allo scontro più sanguinoso. Chi vedrà l’alba del nuovo millennio? Dopo avere incantato e appassionato i lettori con Seija arriva Raivo, il secondo e ultimo capitolo di “Millennio di fuoco”, la straordinaria saga di amore e morte creata dalla penna magica di una delle più amate autrici di fantasy in Italia.
“Millennio di fuoco – Raivo” di Cecilia Randall, Mondadori.
Tristemente nota per la sanguinosa caccia alle streghe del 1692, Salem oggi è una tranquilla cittadina come tante. O almeno così sembra… Lily è una diciassettenne dai capelli rosso fuoco, tormentata da terribili crisi allergiche e accessi di febbre, che le impediscono di vivere spensieratamente. Un giorno, all’improvviso, Lily viene risucchiata in un mondo parallelo, dominato da streghe spietate, ritrovandosi faccia a faccia con il suo perfido alter ego, Lillian. Tra magia, avventura, guerre di potere, romanticismo e intrighi amorosi Lily scoprirà di avere dei poteri magici fino ad ora rimasti sopiti.
“Attraverso il Fuoco” di Josephine Angelini, Giunti Editori.
Il vento spazza le nubi, rivelando una notte senza luna. Le tenebre che avvolgono Venezia serrano in una morsa i cuori di Damien e Francesco, già messi alla prova dal viaggio che si accingono ad affrontare. Non è un compito semplice, quello che li attende, eppure i due amici sanno di non poter tornare indietro. In testa un solo pensiero: salvare Virginia, la cui anima è stata trascinata negli inferi da Amelia. Riportarla nel mondo dei vivi è l’unico modo per rianimare il corpo della ragazza che giace in coma in un letto d’ospedale. Quella che li attende è però una versione demoniaca di Venezia: anime inquiete si aggirano torturate dal loro passato; l’acqua dei canali cela creature assetate di sangue; palazzi dalla geometria improbabile si animano attirandoli in trappole mortali. La città sembra spiarli e cospirare contro di loro. A un tratto dalla nebbia spunta un’anima dannata, quella che Damien odia più di qualunque cosa. È lo spirito di colui che ha posseduto il cuore di Virginia prima del suo arrivo; è lo spirito di colui che ha sparato alla ragazza in piazza San Marco, consegnandola nelle mani della diavolessa: Lacombe. Contrariamente alle aspettative però il ragazzo si rivela un aiuto prezioso: è grazie a lui infatti che Damien e Francesco riescono a uscire dall’inferno e a riportare alla vita Virginia. Ma non tutto va secondo i piani e la città infernale nasconde ancora dei segreti che attendono di essere rivelati, come la vita passata di Lacombe che, inaspettatamente, si era già intrecciata con quella di Virginia, nella Palermo del XII secolo… Il bacio proibito conclude saga di Dark Heaven con una storia densa di colpi di scena in cui ogni personaggio deve affrontare i propri fantasmi e scegliere ancora una volta il proprio destino. Ma la scelta non è facile quando l’Oscurità gioca a confondere i confini tra il Bene e il Male.
“Dark Heaven. Il bacio proibito” di Bianca Leoni Capello, Sperling & Kupfer.
SAGGI
Questo libro – un classico della sociologia – spiega come sorgono e come evolvono i movimenti collettivi che sconvolgono, rinnovano e spesso devastano la società. I movimenti sono vere e proprie esplosioni sociali che, sull’onda di speranze, passioni, utopie, travolgono l’ordine costituito senza che i politici e gli amministratori sappiano come fronteggiarli. Così è stato per il fascismo, per il nazismo, ma anche per il New Deal, per i movimenti di liberazione nazionale, per la nascita di nuovi sindacati, di nuovi culti. Movimento e istituzione nasce dallo studio di centinaia di movimenti, sorti in paesi ed epoche diverse fino ad arrivare a oggi. Insegna come identificarli, analizzarli ed evitare che producano effetti catastrofici, neutralizzando gli elementi fanatici e violenti per indirizzare gli altri verso mete più costruttive. Inoltre esamina il processo attraverso il quale emergono i capi carismatici e discute come sia possibile frenarli. I movimenti sono come la piena di un fiume che può travolgere ogni cosa, ma anche venire incanalata per l’irrigazione o deviata per produrre energia elettrica. Ma per ottenere questi risultati occorre un sapere che nasce dallo studio, dall’esperienza. È quanto si propone questo trattato, che mostra come affrontare e indirizzare le più violente e pericolose passioni collettive, trasformandole in forze costruttive capaci di generare solide e pacifiche istituzioni democratiche.
“Movimento e istituzione” di Francesco Alberoni, Sonzogno.
“Dov’eri, cosa pensavi, cosa facevi, quando la freccia di Eros ti ha trafitto per la prima volta? Io mi trovavo in una strada secondaria del mio paese in Brianza, intento a giocare a pallavolo davanti al cancello di un condominio con due amici che mi rimandavano il pallone dall’interno di un lungo cortile ghiaioso. Era un pomeriggio di metà ottobre, avevo da poco iniziato la terza media”.
Così comincia Io Amo di Vito Mancuso
«Se ho tutta la fede così da spostare le montagne, ma non ho l’amore, non sono nulla» recita l’Inno dell’apostolo Paolo. Tutti, nel corso delle nostre vite, abbiamo vissuto interiormente questo sentimento euforico e doloroso, carico di paura e speranza. Ma dove ha origine e come agisce la sua forza impareggiabile che sempre ci attrae e respinge? A queste domande fondamentali Vito Mancuso risponde con la profonda intensità che da sempre caratterizza il suo pensiero, accogliendo tra le pagine la dolcezza e la potenza di una straordinaria avventura umana affrontata nelle sue forme più diverse: dall’amore immateriale, mistico e religioso per Dio fino a quello per il prossimo che si esprime nella sessualità. In questo libro puro ma mai puritano si ragiona senza paura di controversie a proposito di rapporti prematrimoniali, adulterio, masturbazione, omosessualità: rimanendo sempre fedeli al primato della coscienza e della libertà individuali ed esponendo tutti i limiti dell’etica tradizionale cattolica, l’autore propone una nuova morale capace di orientare dal basso un giusto esercizio libero della propria sessualità. L’amore diventa così la prospettiva privilegiata per guardare all’esistenza: anche se mai come nel nostro tempo il divertimento e lo svago sembrano rappresentare il fine ultimo a cui tendere, con Io amo Vito Mancuso ci indica le tracce per raggiungere l’amore autentico e purificatore, l’unica esperienza capace di dare un senso complessivo al percorso delle nostre vite.
“Io amo” di Vito Mancuso, Garzanti.
BIOGRAFIE
Che cosa fa un curatore d’arte? E come lo si diventa? Quali sono le qualità che gli permettono di emergere? Francesco Bonami, tra i curatori più famosi al mondo, disegna in questo libro il percorso di una carriera. Che non è proprio come si potrebbe immaginare… Fu la mamma a informarlo nel 2003 che era diventato direttore della Biennale di Venezia. E una volta dovette addirittura inventarsi di sana pianta l’esistenza di un curatore per attrarre i pittori che mancavano a una mostra. Un viaggio continuo il suo – da Pechino a Johannesburg, dall’Armenia alla Polonia – per scovare nuove idee e suggestioni (la linfa vitale del curatore), tra vicende improbabili, incontri formidabili e problemi incontrollabili. Con scenari sempre nuovi: non solo la Biennale di Venezia, ma anche Manifesta, Site Santa Fe nel New Mexico, la prestigiosa Biennale del Whitney Museum e l’enigmatico ruolo di Manilow Senior Curator con i surreali weekend in compagnia dei finanziatori del museo di Chicago. Racconti, avventure e disavventure nel mondo dell’arte animano questo affascinante percorso, popolato da strani personaggi (collezionisti, galleristi, direttori di museo, artisti e non), sempre in bilico tra follia, genialità e (qualche volta) noia. Attraverso la sua storia personale, e togliendosi non pochi sassolini dalle scarpe, Bonami racconta la realtà (non le favole) sullo strano mestiere che si è «ritrovato» a fare per trent’anni. Un mestiere che, confessa candidamente, ancora oggi non ha forse capito fino in fondo in cosa consista veramente.
“Curator” di Francesco Bonami, Marsilio Editori.
NARRATIVA
La vita appartata che la quattordicenne Mitzy Hatcher trascorre in un tranquillo paesino del Dorset cambia completamente il giorno in cui il famoso pittore Charles Aubrey decide di trascorrere le estati lì assieme alle figlie e alla sua compagna, Celeste. Dopo aver fatto amicizia con la giovane Delphine, Mitzy si rende conto che è affascinata dal padre dell’amica, il quale, colpito dal suo aspetto selvaggio e originale, inizia a ritrarla. La famiglia Aubrey torna ogni anno e Mitzy vive in attesa del loro arrivo, ma la sua ossessione per Charles cresce fino a raggiungere il culmine nel 1939, quando la ragazza avvelena Élodie, la sorella minore di Delphine, e Celeste. La famiglia Aubrey è distrutta per sempre e Charles decide di partire per la guerra. Mitzy invece resta e, nonostante i sensi di colpa, giura a se stessa che non rivelerà mai a nessuno la verità sull’accaduto… Molti anni dopo, il giovane gallerista d’arte Zach Gilchrist si imbatte per caso in un quadro di Charles Aubrey e rimane talmente colpito dall’intensità di quei tratti che decide di andare nel Dorset per fare luce sui fatti angoscianti che caratterizzarono gli ultimi anni di vita del pittore. Dopo il successo internazionale di L’eredità segreta, Katherine Webb sceglie di dare nuovamente corpo a un romanzo sentimentale giocato su due piani temporali diversi e in cui, per tutto il corso della narrazione, aleggia un mistero inquietante. Una canzone quasi dimenticata è una storia potente, suggestiva, impetuosa come il vento che spazza la costa del Dorset: scava negli abissi di un amore tormentato che si trasforma in profonda ossessione e ci trascina in un turbine di emozioni dal quale sarà impossibile uscire se non arrivando alla fine.
“Una canzone quasi dimenticata” di Katherine Webb, Mondadori.
Thomas Rimini ha studiato alla Bocconi e lavora nel marketing dei sughi pronti. È bello e brillante, ma… ha quarant’anni: non l’età di mezzo, ma l’età dove sei mezzo. Mezzo adulto e mezzo ragazzo, mezzo sognatore e mezzo disilluso, mezzo innamorato e mezzo in attesa di chissà chi. Così, quando la vita gli chiede da che parte intende stare, Thomas non risponde e si rifugia in un eterno presente, sperando con tutto se stesso che sia il modo migliore per cogliere l’onda giusta. Lascia Marcella, che era pronta a sposarlo, si butta nel lavoro, prende una casa in centro, affina tecniche di seduzione da chef e ritrova i vecchi amici: tutti suoi coetanei, ognuno impegnato ad affrontare i propri fallimenti come può. Chi diventa professionista dell’happy hour, chi sogna l’amore e gira sempre con un anello in tasca, chi si ammazza di running fino a diventare pelle e ossa. Non è che Thomas scappi dalle responsabilità: anzi, le brama. È dal compromesso che fugge, dal modello sociale che impone tempi e modi preconfezionati alla sua generazione, cresciuta nel benessere ma spesso incapace di capire cosa vuole. Accade però che la strada scelta da Thomas, quella che sembrava la più facile, improvvisamente s’impenna, e il tracciato inizia ad aggrovigliarsi irrimediabilmente. Solo salendo in moto e puntando verso l’oceano, forse, i pensieri saranno coperti dal rumore del viaggio e sarà più facile ascoltare i battiti del cuore. Con ironia venata di amarezza, ma anche con profonda empatia verso i suoi personaggi, Daniele Cobianchi dà vita a un mondo affollato di volti che ci sembra di conoscere benissimo. Soprattutto, ci racconta con assoluta autenticità l’universo dei “quarantenni disperati”, tra separati, depressi e insoddisfatti cronici: una fotografia fatta con Instagram colorata e accattivante, ma aggiustata con un filtro e in realtà un po’ sbiadita. Ne emerge, a sorpresa, un Hugh Grant uscito dallo schermo, pronto a dire la sua verità. Un uomo in realtà fragile che ha solo la necessità di non tradire se stesso, per guardarsi allo specchio e, anche con la barba lunga e la fedina sentimentale non proprio immacolata, sorridere.
“La sindrome di Hugh Grant” di Daniele Cobianchi, Mondadori.
Strega, seduttrice, colpevole, assassina: Agnes Magnúsdóttir è accusata di molte cose. Perché nell’Islanda dell’Ottocento – immersa nella nebbia come in mille superstizioni – lei, con la sua bellezza, il suo animo ribelle, la sua intelligenza troppo vivace, è diversa da tutte. Diversa anche per l’uomo che si è scelta: Natan Ketilsson, un uomo più vicino ai diavoli dell’inferno che agli angeli del paradiso, come mormorano nel villaggio, capace di risuscitare i morti con pozioni a base di erbe conosciute solo da lui. E ora che Natan è morto, ucciso da diciotto coltellate, il villaggio decide che la colpevole dell’efferato omicidio non può che essere lei, Agnes. La donna che lo amava. E mentre, ormai condannata, attende la morte per decapitazione, Agnes racconta la sua versione della storia alle uniche persone amiche che il destino le concede nei suoi ultimi giorni: la moglie del suo carceriere, e un giovane e inesperto confessore. E anche se la morte sarà la fine inevitabile, per Agnes la vita continua altrove: nei pensieri, nei sogni, nelle storie che ha letto, e nell’amore per Natan. Le cose che appartengono soltanto a lei, e che nessuno potrà toglierle.
“Ho lasciato entrare la tempesta” di Hannah Kent, Piemme.
Ottobre 1940. Mikhail Petrov, detto Misha, ha 15 anni e una vita apparentemente fortunata: suo padre è segretario particolare di Stalin e la sua famiglia è stata trasferita all’interno del Cremlino. Ma nessuno può dirsi al sicuro neppure lì; infatti sua madre un giorno sparisce senza motivo e Misha sa che di questo non può parlare neanche con suo padre. I mesi passano e la vita di Misha continua: c’è la scuola e ci sono le attività del Komsomol (il gruppo dei giovani comunisti) ma l’atmosfera a Mosca, soprattutto tra le mura protette del Cremlino, diventa sempre più pesante: eliminazioni di persone influenti, confessioni estorte, paura diffusa e la voce ormai certa di un’invasione tedesca.
Quando a giugno l’esercito tedesco invaderà il territorio sovietico avanzando verso Mosca, per Misha e le persone attorno a lui la vita assumerà una piega drammatica.
“Tra le mura del Cremlino” di Paul Dowswell, Feltrinelli.
Un giro del disco durava più di un secondo: dal boccaporto del grammofono usciva la melodia, il canto. Restavo a guardare la puntina capace di leggere il solco e pure la polvere. C’entrava l’elettricità e la finestra chiusa per tenere fuori l’ammuina. E dentro la stanza avveniva lo spazio e il silenzio per farla suonare. Le canzoni come gli odori, e più della vista, affilano i ricordi. Dai solchi dei dischi comincia l’ascolto assorbente che non permette altra mossa. Niente riuscivo e riesco a fare in sua presenza. Non l’ho potuta usare a sottofondo, la musica provata.
“La musica provata” di Erri De Luca, Feltrinelli.
VARIA
Birre fatte in casa include birre di ogni parte del mondo da produrre a casa vostra. Arricchiscono il volume i consigli dei mastri birrai e suggestive illustrazioni a tutta pagina. Le istruzioni step-by-step corredate da fotografie spiegano ogni fase del processo di lavorazione e sono utili sia al principiante sia a chi ha già approntato un microbirrificio tutto suo. Le birre possono essere fatte partendo dal malto in grani, ma anche utilizzando estratto di malto. Birre fatte in casa grazie alle sezioni dedicate agli ingredienti e all’attrezzatura vi spiegherà come produrre la birra perfetta.
“Birre fatte in casa” di Greg Hughes, Gribaudo.
Cibi, detergenti, cosmetici, giocattoli e vari oggetti di uso quotidiano possono essere autoprodotti dando grandi soddisfazioni e facendo vivere in modo più sano. In questo libro troverete ricette facili ed efficaci per realizzare ogni tipo di prodotto con ingredienti naturali o materiali di riciclo, spaziando dal detersivo per piatti con i fondi di caffè all’insetticida con le foglie di pomodoro, dal dentifricio al tè verde fino alla ceretta con il caramello. Il risparmio, rispetto all’acquisto dei prodotti già pronti, è assicurato, così come i benefici per la salute e per l’ambiente. Le ricette, descritte in modo semplice e chiaro, vi permetteranno di ottenere cibi particolari, ma anche ottimi prodotti per la casa, la bellezza, il benessere, i bambini. Tanti pratici approfondimenti suggeriranno varianti e forniranno informazioni utili per agevolare i passaggi, oltre a consigli e indicazioni per ottenere prodotti di ottima qualità con la massima facilità. Da 1 a 100, tanti prodotti per un fai da te economico, ecologico e anche divertente!
“Questo lo faccio io” di Francesca Piccoletti, Gribaudo.
Edizione speciale per il 60° anniversario, migliaia di record aggiorati e nuove foto. Condividi i tuoi preferiti con #GWR60 sui social network.
Scopri la sostanza più puzzolente; fatti un giro col più giovane esploratore polare; incontra gli animali domestici con più talento; indaga sul più grande furto di diamanti.
E in più… Viaggia nel tempo per vedere come sono cambiati i record negli ultimi 60 anni; confronta la tua statura con quella dell’uomo più alto di tutti i tempi con l’app GRATUITA di Realtà Aumentata.
“Guinness World Records 2015”, Mondadori.
Come distinguere i cibi di qualità, sani e convenienti? Quali sono gli alimenti che curano? Come evitare le trappole del marketing? L’autore ci accompagna in un viaggio affascinante e sorprendente, che si snoda dalle carni ai crostacei, dai supercibi ai germogli, dai cereali alla frutta, dalle alghe fino agli insetti. Senza terrorismo (e senza peli sulla lingua) ma con competente concretezza Fabrizio Diolaiuti svela moltissime curiosità, informazioni, dritte e qualche notizia inquietante. Una letturache cambierà per sempre il tuo modo di vedere il cibo e di gustarlo. «Questo libro è nato in mezzo alla campagna, fra i filari delle vigne, nelle stalle, fra gli olivi, su una barca, nei pollai, nei frantoi, nelle cantine, nei campi di grano e in mille altri luoghi. Alla scoperta del cibo è nato da vent’anni di interviste televisive che mi hanno consentito di girare l’Italia e incontrare persone straordinarie. Contadini, pastori, pescatori, allevatori, apicoltori, panettieri, casari, sagge massaie, eccezionali cucinieri e grandi chef stellati Michelin. È figlio di gente che ama il cibo. Da loro ho imparato tantissimo: nozioni, storie antiche e recenti, concetti ed esperienze che poi ho elaborato e confrontato con esperti e professori e che qui racconto sotto forma di intervista a lui, il Cibo. Per cercare di capire da dove viene, chi l’ha prodotto, quanta fatica è costato e quanto bene o male può recare al nostro corpo e al pianeta in cui viviamo.»
“Alla scoperta del cibo” di Fabrizio Diolaiuti, Sperling & Kupfer.
Firenze 1939. Fa freddo e Luciano Radici è in treno in attesa di ripartire. Quando alza lo sguardo dal giornale, resta sconvolto. Di fronte a lui c’è Giovanni, un vecchio amico che, gli avevano detto, era morto otto anni prima. Immediatamente lo chiama, ma quello non lo sente e si allontana. Luciano lo insegue, di carrozza in carrozza, finché nell’ultimo vagone l’uomo scompare nel nulla. Sconvolto e dispiaciuto, Luciano torna nel suo scompartimento, nel quale intanto si è radunata una piccola folla.Durante la sua assenza, un tronco, caricato su un convoglio merci, si è sganciato ed è caduto esattamente dov’era seduto. Se non si fosse alzato per cercare l’amico, sarebbe morto. È stato un caso? Difficile crederlo. Marco Cesati Cassin, nella sua lunga carriera di ricercatore, ha scoperto che situazioni simili capitano quotidianamente: quando meno ce lo aspettiamo, una persona misteriosa – a volte un amico, a volte uno sconosciuto – interviene per cambiare il corso degli eventi. Qualcuno li chiama angeli. Altri, più semplicemente, Presenze Positive, perché questo sono per la nostra vita: vegliano su di noi, ci guidano, ci proteggono, ci salvano. Perciò non dobbiamo mai perdere la speranza: non siamo soli in questo mondo, qualcuno è al nostro fianco e non ci abbandonerà. Questo libro ci spiega come leggere i segni e attraverso decine di storie vere, molte delle quali inedite, raccolte e verificate personalmente dall’autore, ci dimostra il meraviglioso potere delle forze benevole che ci accompagnano ogni giorno.
“Presenze positive” di Marco Cesati Cassin, Sperling & Kupfer.