NARRATIVA
A ogni santo la sua candela, di Stefano Crupi
Mondadori
Trovare lavoro in Italia in tempo di crisi non è poi così difficile, basta capire come funzionano le cose. E Maristella, donna ambiziosa e calcolatrice rimasta presto vedova con un unico figlio da far arrivare in alto, lo sa bene, e sa che la prima cosa è “mettersi dietro il santo giusto”. Ernesto si è finalmente laureato in economia e la sua spasmodica ricerca di un’affermazione personale nasce proprio dagli insegnamenti della madre che, cresciuta nei Quartieri Spagnoli di Napoli tra mille difficoltà, ha sempre accarezzato l’idea di un radicale riscatto sociale. In gioventù il suo debole per uomini carismatici e potenti aveva fatto incrociare la sua strada con quella di Alfonso Malatesta, che anni dopo sarebbe diventato un potente boss. Ernesto è il mezzo attraverso il quale Maristella può finalmente realizzare il suo sogno, e Malatesta potrebbe essere il santo giusto per sistemare suo figlio, trovandogli un impiego adeguato. E così avviene. D’altronde Ernesto ha ereditato da lei la determinazione e l’assenza di scrupoli: per diventare davvero qualcuno non bisogna mai mostrare debolezze, bisogna avere i peli sul cuore, e lui non esita ad applicare la lezione della madre nella sua nuova vita d’ufficio, tra grandi regalie e piccole meschinità. A ogni santo la sua candela racconta la rapida ascesa di un ragazzo convinto di potersi emancipare dalle sue umili origini inserendosi a ogni costo in un meccanismo che si fa sempre più pressante. Dove lo condurrà questa sua smania di farsi strada nel mondo? Stefano Crupi affronta senza moralismi e ipocrisie un tema di grande attualità, l’Italia del potere corrotto, delle scorciatoie e delle raccomandazioni. Il cuore del romanzo è però la storia vivida e spietata di una madre pronta a tutto per suo figlio e del loro rapporto simbiotico ed esclusivo.
L’Usignolo. Di Kristin Hannah
Mondadori
Nel tranquillo paesino di Carriveau, Vianne Mauriac saluta il marito Antoine che si sta dirigendo al fronte. Non credeva che i nazisti avrebbero attaccato la Francia, ma di punto in bianco si ritrova circondata da soldati tedeschi, carri armati, aerei che scaricano bombe su innocenti. Ora che il Paese è stato invaso, Vianne è obbligata a ospitare il nemico in casa sua: da quel momento ogni suo movimento è tenuto d’occhio, lei e sua figlia sono in costante pericolo. Senza più cibo né denaro, in una situazione di crescente paura, si troverà costretta a prendere, una dopo l’altra, decisioni difficilissime. Isabelle, la sorella di Vianne, è una diciottenne ribelle in cerca di un obiettivo su cui lanciarsi con tutta l’incoscienza della giovinezza. Mentre lascia Parigi insieme a migliaia di persone, incontra il misterioso Gaëtan, un partigiano convinto che i francesi possano e debbano combattere i nazisti. Rapita dalle idee e dal fascino del ragazzo, Isabelle si unirà alla Resistenza senza mai guardarsi indietro, non considerando i rischi gravissimi a cui andrà incontro. Con coraggio e grazia, sorretta da una documentazione accuratissima, Kristin Hannah si addentra nell’universo epico della Seconda guerra mondiale per illuminare una parte della Storia raramente affrontata: la guerra delle donne. L’Usignolo racconta di due sorelle distanti per età, esperienze e ideali, ognuna alle prese con la propria battaglia per la sopravvivenza ma entrambe alla ricerca fiduciosa dell’amore e della libertà. Una storia toccante, dolorosa e coinvolgente che celebra la resilienza dell’animo umano e la straordinaria forza delle donne.
Piccoli combattenti. Di Raquel Robles
Guanda
Con una consapevolezza da grande, una bambina di dodici anni racconta la storia, commovente e tenera, di come lei e il suo fratello minore si sono trovati loro malgrado a vivere come due piccoli combattenti. Nell’Argentina degli anni Settanta, all’inizio della dittatura, i loro genitori – militanti montoneros – sono spariti misteriosamente, una notte, «portati via» in una battaglia silenziosa in cui non si è sentito risuonare neppure un colpo. Rimasti a vivere con gli zii e le due nonne che litigano senza sosta – una straparla, mentre l’altra non fa che piangere guardando fuori dalla finestra – i bambini sanno che adesso il loro compito è quello di organizzarsi, di elaborare una strategia per prepararsi all’attacco del Nemico. Con astuzia e con incredibile senso di responsabilità, affinano l’arte di dissimulare e camuffarsi, in attesa del ritorno dei genitori o del momento opportuno per fare la Rivoluzione. Nel duro cammino che li porterà a confrontarsi con «il Peggio», si aggrappano all’affetto che li lega e agli ideali in cui sono stati cresciuti, e scoprono insieme che tutte le storie hanno diritto a un lieto fine.
Razza di zingaro. Di Dario Fo
Chiarelettere
Lui è Johann Trollmann (1907-1943), pugile sinti nella Germania nazista, il più bravo di tutti, ma c’è un particolare: è uno zingaro. La vita di Johann comincia subito di corsa, da quando, bambino, scopre la boxe e sale sul ring portando con sé i valori e la tradizione della sua gente, e guadagnando strepitose vittorie, una più emozionante dell’altra, con il pubblico (soprattutto femminile) in visibilio. Ma uno zingaro non è come gli altri tedeschi: come può rappresentare la grande Germania alle Olimpiadi del 1928? Le strade del successo ben presto gli vengono sbarrate, il clima politico peggiora, il nazismo travolge tutto, anche la sua vita e quella della sua famiglia. Non importa che Johann sia il più bravo, il titolo di campione dei pesi mediomassimi gli verrà negato, nonostante la vittoria sul ring.
Da quel momento la sua vita diventa impossibile: prima il divorzio cui è costretto per salvare la moglie e la figlia, poi la sterilizzazione, la guerra cui partecipa come soldato e infine il campo di concentramento e l’ultima sfida, quella decisiva, contro il kapò, che vincerà, e per questo sarà punito. Con la morte.
Dario Fo, grazie a una ricerca meticolosa e storicamente ineccepibile di Paolo Cagna Ninchi, ancora una volta recupera una vicenda vera e dimenticata e la propone in una vibrante ricostruzione narrativa alla nostra attenzione distratta: un modo efficacissimo per parlare indirettamente del presente che non vogliamo vedere. Solo di recente la Germania ha riconosciuto il valore e l’autenticità di questa storia consegnando alla famiglia Trollmann la corona di campione dei pesi mediomassimi negata a Johann ottant’anni prima.
L’invenzione dell’inverno. Di Adam Gopnik
Guanda
Nel corso del Settecento, il mondo moderno si è garantito il lusso di poterlo ammirare da dietro un vetro nel tepore di una stanza ben riscaldata: da allora l’inverno ha smesso di essere soltanto una stagione buia e gelida ed è diventato molto altro e molto di più.
Parte da questa constatazione Adam Gopnik per accompagnarci in un eclettico viaggio tra gli artisti, i libri, le musiche, le mode che hanno forgiato la nostra nuova visione dell’inverno.
Scopriamo così come una poesia abbia imposto l’immagine del piacere borghese di radunarsi intorno a un camino mentre fuori nevica; come un’illustrazione abbia sancito il sincretismo tra Natale dei consumi e Natale degli affetti; come la passione per le stampe giapponesi abbia ammorbidito la nostra visione del freddo; come i resoconti delle esplorazioni polari abbiano dato vita a un nuovo senso dell’avventura. L’inverno aspro con cui i romantici tedeschi identificavano lo spirito nordico – in contrapposizione al razionalismo illuminista – nel tempo ha ceduto il passo alle eleganti mollezze di quello ritratto dagli impressionisti; i mesi invernali hanno trovato le loro forme di svago, dal sottile erotismo delle piste di pattinaggio alle folle dello shopping, e l’estetica boreale delle festività di fine anno ha conquistato anche i climi mediterranei, in un profluvio di neve finta, abeti, renne e rami di vischio.
Scorpion dance. Di Shifra Horn
Fazi
La storia di Orion, un ragazzo che ha perso il padre durante la Guerra dei Sei Giorni e che viene cresciuto da due donne nel quartiere di Old Katamon, è un viaggio di straordinaria intensità tra i suoni, i colori, i profumi e le ferite di Gerusalemme che dall’Olocausto giunge ai giorni nostri. Orion porta sulle spalle il peso di un padre che non ha mai conosciuto, il dolore per l’abbandono della madre, che, rimasta vedova troppo giovane, vola in Australia per risposarsi, e soprattutto il ricordo di Johanna, la nonna tedesca che parla un pessimo ebraico e odia la Germania. Quando Orion incontrerà la sua Basherte, una cantante d’opera berlinese con cui vivrà un’appassionata storia d’amore, si troverà a fare i conti con la propria individualità, con il passato del popolo ebraico e con l’ultimo, essenziale, segreto di Johanna. E né Sarah, il pappagallo parlante dai sentimenti umani ereditato dalla nonna, né il glicine giapponese che avvolge con una forza soprannaturale la sua nuova casa, né Falada, il camioncino biblioteca dotato di volontà propria e senso dell’umorismo, basteranno a salvarlo da un vortice di incertezza, sradicamento e lutto. Come nella danza dello scorpione, questo romanzo, complici un sottile realismo e un lirismo sofisticato, si riavvolge in continui movimenti tra passato e presente, e ci accompagna attraverso la lotta per la sopravvivenza dei tre protagonisti, sempre in bilico tra il desiderio di ricordare e la necessità di dimenticare. Shifra Horn, con lo sguardo di chi è abituato a interrogarsi sulla propria storia, è abilissima nel mescolare l’amore e le relazioni umane a questioni difficili come il tema della memoria e Dell’identità.
La seconda vita di Anders Hill. Di Ted Thompson
Bollati Boringhieri
Va in pensione anticipata, divorzia, e si trova improvvisamente ad avere molto tempo e pochi denari a disposizione. Ma senza l’identità sicura che si è costruito a fatica, senza la presenza rassicurante di una moglie di lunga data, Anders riapre una ferita mai rimarginata, quella del rapporto irrisolto con il padre. E la sua scelta avrà conseguenze irreversibili per la generazione dei figli, non solo suoi. È proprio Charlie, il figlio adolescente di amici di famiglia, a offrire a un Anders spaesato, durante un party di Natale, una dose di pcp. Il ragazzo è affascinato da quell’uomo maturo così diverso dai suoi genitori, ma durante la festa si accascia per un’overdose. Anders, pieno di rimorso, va a trovarlo in ospedale, e cerca di aiutarlo. Intanto cerca anche di rivivere gli anni del college, della ribellione a un padre opprimente, dell’amore per Helen, e del troppo tempo passato a far carriera dopo il matrimonio per essere all’altezza della ricca famiglia wasp della moglie. Sotto il microscopio attivato dalla scrittura brillante di Thompson, la vita nei quartieri residenziali di lusso viene vivisezionata senza pietà, come nei romanzi di Cheever e Updike, e in alcuni film di grande successo, da Tempesta di ghiaccio a American Beauty: ipocrisie, tradimenti coniugali e non, rivalità sociali, indifferenza verso i problemi dei figli. Lo stesso accade all’ambiente delle banche e delle finanziarie protagoniste del boom dei decenni passati, quelle che hanno portato alla crisi che stiamo vivendo: a un certo punto Anders rifiuta un incarico ai limiti della disonestà che potrebbe permettergli di vivere in grande stile a Manhattan, e «si accontenta» di un lavoro da pendolare di lusso, ma la scelta non basterà a calmare il suo disagio. Anche se Thompson è maestro nell’alleggerire il racconto di questa America spietata con una vena sottile di ironia, a volte di comicità, il lettore percepisce un finale non certo lieto. Se non si vuole considerare tale la scelta finale, di solitudine consapevole, di Anders e del figlio Preston.
NARRATIVA PER RAGAZZI
Il bambino in cima alla montagna. Di John Boyne
Rizzoli
Pierrot è ancora un bambino quando, rimasto orfano, deve lasciare la sua amata Parigi per andare a stare dalla zia in una bellissima e misteriosa magione tra le cime delle Alpi bavaresi. Ma quella non è una villa come le altre e il momento storico è cruciale: siamo nel 1935 e la casa in cui Pierrot si ritrova a vivere è il Berghof, quartier generale e casa delle vacanze di Adolf Hitler. Il Fuhrer lo prende sotto la sua ala protettrice e Pierrot poco alla volta viene catturato da quel nuovo mondo che lo affascina e lo fa sentire speciale, un mondo di potere ma anche di segreti e tradimenti, in cui non capire dove sta il Bene e dove il Male può essere molto pericoloso. A dieci anni dalla pubblicazione del Bambino con il pigiama a righe, John Boyne torna a parlare di una delle pagine più drammatiche del Novecento.
GIALLI
La primavera tarda ad arrivare. Di Flavio Santi
Mondadori
Che cosa ci fa un morto ammazzato nella sonnacchiosa Montefosca, sperduto paesino alle pendici delle Alpi friulane? Drago Furlan, l’ispettore incaricato del caso, ha una bella gatta da pelare: ormai abituato a prendersi cura del suo orto e a verbalizzare multe per divieto di sosta, non indaga su un omicidio da quasi vent’anni. E quello di Montefosca, in più, è un omicidio davvero strano: la vittima, uccisa con un colpo di pistola in mezzo alla fronte, è un anziano di cui nessuno sembra conoscere l’identità. Drago, fisico alla Ernest Hemingway e metodi da ispettore contadino, è costretto a indossare di nuovo i panni del detective: ma è un po’ arrugginito, e i montanari (“montanari… lupi mannari”, come gli ricorda sempre sua madre, la vulcanica signora Vendramina, perfetto prototipo della mame furlane), con la loro aspra riservatezza, non gli rendono certo il compito facile. Tra soste in osteria annaffiate da tajut di ottimo vino, partite dell’amata Udinese e gite in Moto Guzzi con l’eterna fidanzata Perla, l’ispettore scopre che quei luoghi che tanto ama, al confine tra Italia e Slovenia, custodiscono segreti inconfessabili. La primavera che scioglie le nevi comincia a far riaffiorare anche i fantasmi di un passato lontano. Con una scrittura ironica e trascinante, Flavio Santi, uno dei più importanti poeti italiani contemporanei, debutta nel noir e dà vita a un irresistibile ispettore di polizia arruffato e sornione, regalandoci il ritratto autentico di un mondo di provincia, quello friulano, in bilico tra modernità e tradizione, con tutti i suoi affascinanti chiaroscuri.
Ascolta o muori. Di Karen Sander
Giunti
Una macabra sorpresa attende Georg Stadler, commissario capo della Omicidi di Düsseldorf, quando come ogni giorno apre la posta sulla sua scrivania: da una strana busta imbottita, senza mittente, spunta un involucro di nylon che contiene un dito umano, mozzato di netto. Chi può essere l’autore di una simile barbarie? E cosa ne è stato della vittima? Mentre Stadler avvia la sua indagine privata, il resto della squadra è alle prese con un nuovo caso. Un giovane trovato morto, legato a un palo del telefono, con un biglietto conficcato in gola: «Chi non vuole capire deve subire». E, di nuovo, il rituale del dito amputato. A Stadler appare chiaro che non può trattarsi di una coincidenza. Un serial killer lo sta sfidando, e c’è solo una persona in grado di aiutarlo, una persona che come nessun’altra riesce a penetrare le menti criminali: Elisabeth Montario, la brillante psicologa che un anno prima aveva dato una svolta decisiva alle indagini sullo “Squartatore”. E il cui fascino inquieto aveva messo a dura prova l’etica professionale di Stadler. Liz non è certo il tipo da tirarsi indietro e mentre la sete di sangue dell’assassino cresce di ora in ora, lei e Stadler si ritroveranno fianco a fianco in una spietata caccia all’uomo…
La tomba maledetta. Di Christian Jacq
Tre60
Figlio minore del Faraone Ramses II, Setna è uno scriba di grande saggezza, un mago che sa opporsi alle forze del Male, un guaritore che può sanare le ferite del corpo e quelle dell’anima. È quindi a lui che il Faraone si rivolge per risolvere un mistero che ha gettato un’ombra di terrore sull’Egitto: qualcuno è riuscito a entrare nella «tomba maledetta» e ha rubato il vaso sigillato che contiene il segreto di Osiride, capace di distruggere ogni cosa e di avvelenare il fuoco, l’aria, l’acqua e la terra. Chiunque abbia compiuto quel furto sacrilego è senza dubbio deciso ad annientare il glorioso regno di Ramses e il Paese intero. E potrà essere fermato soltanto da chi, come Setna, non crede nel potere della violenza, ma in quello della verità. Aiutato dalla bellissima Sekhet, figlia di un alto funzionario ed esperta di arti magiche, Setna deve quindi valersi di tutta la sua intelligenza per far luce sul mistero, scoprendo ben presto che non può fidarsi di nessuno, che la corte del Faraone è un nido di vipere, che la sua stessa vita è in grave pericolo. Avrà il coraggio di andare sino in fondo, schivando ambizioni, vendette e tradimenti, e di confrontarsi col Male in persona? Una cosa è certa: dopo, in Egitto, nulla sarà come prima…
La moglie perfetta. Di Roberto Costantini
Marsilio
Nel maggio del 2001, a Roma, due coppie, il professore italoamericano Victor Bonocore e la moglie Nicole Steele, il pubblico ministero Bianca Benigni e il marito Nanni. Due matrimoni come tanti, a volte felici, a volte meno. Tra loro una ventenne pericolosa, Scarlett, sorella di Nicole. Intorno, la terra di mezzo del Sordomuto e del Puncicone, gli appalti pubblici, il gioco d’azzardo, l’usura, e la morte atroce di una ragazza, Donatella. Sembra essere l’ennesimo atto di violenza patito da una donna per mano di un uomo violento, l’assassino viene scoperto e giustizia è fatta. O forse no? Quando viene ucciso Victor Bonocore, Michele Balistreri dirige la terza sezione della squadra Mobile e indaga insieme al pm Bianca Benigni. La miscela è esplosiva, le modalità di conduzione dell’indagine contro le sorelle Steele sono fuori dai confini della legge e l’esito è disastroso. L’arresto di Scarlett e Nicole incrina le relazioni tra Italia e Stati Uniti. Tutto finisce male. Nel 2011 una rivelazione inattesa spinge Balistreri a riaprire quel caso rimasto senza colpevoli. Ma se non è tardi per la giustizia, forse lo è per l’amore e per la vita. O forse no.
FANTASY HORROR
Twilight & Life and death. Di Stephenie Meyer
Fazi
Twilight
Bella si è appena trasferita a Forks, la città più piovosa d’America. È il primo giorno nella nuova scuola e, quando incontra Edward Cullen, la sua vita prende una piega inaspettata e pericolosa. Con la pelle diafana, i capelli di bronzo, i denti luccicanti, gli occhi color oro, Edward è algido e impenetrabile, talmente bello da sembrare irreale. Tra i due nasce un’amicizia dapprima sospettosa, poi più intima, che presto si trasforma in un’attrazione Travolgente. Finora Edward è riuscito a tenere nascosto il suo segreto, ma Bella è intenzionata a scoprirlo. Quello che ancora non sa è che più gli si avvicina maggiori sono i rischi per lei e per chi le sta accanto… Mentre nella vicina riserva indiana riprendono a circolare inquietanti leggende, un dubbio si fa strada nella mente di Bella. Il sogno romantico che sta vivendo potrebbe essere in realtà l’incubo che popola le sue notti.
Life and death
Nello stato di Washington c’è la cittadina più piovosa d’America. La conoscono bene Edward Cullen e Bella Swan, i protagonisti di Twilight. Lei, dolce ragazza qualunque; lui, giovane misterioso con un segreto inconfessabile. La loro storia d’amore ha conquistato i cuori di tutti. Ma cosa succederebbe se i ruoli si ribaltassero? Se non fosse lui la creatura straordinaria, l’eroe meraviglioso dotato di capacità sovrumane ma… lei? Beaufort è un ragazzo alto e dinoccolato trasferitosi dall’Arizona. Quando incontra la bellissima Edythe, non sa che la fortissima attrazione che prova per lei potrebbe essere la sua rovina…
Hyperversum next, Di Cecilia Randall
Giunti
Phoenix, Arizona, futuro prossimo. Alexandra, furiosa perché l’ennesimo brutto voto in fisica la costringe sui libri, rinunciando al primo agognato appuntamento con Brad, si aggira come un animale in gabbia nella biblioteca del padre Daniel, fino a che un antico volume miniato non attrae la sua attenzione. Non l’ha mai visto, come fosse un segreto attentamente custodito. All’interno, un enigmatico biglietto e una password. Alex accende il computer del padre e scopre un’antiquata versione di un videogioco di culto: Hyperversum, celebre per la veridicità con cui sa ricreare l’ambientazione medievale. La tentazione è forte. Alex avvia il gioco e si crea un avatar.
Clois, Francia nord-occidentale, XIII secolo: Alex si aggira nel cuore di un animato villaggio, ammirando stupita la ricostruzione in dettaglio di botteghe, vicoli e personaggi, ma presto il gioco si trasforma in un incubo. Il medioevo 3D ricreato da Hyperversum si fa vero e tangibile e Alex non sa come tornare nel proprio tempo.
Presto scoprirà di essere in pericolo di vita, giovane donna che deve imparare a muoversi in mezzo a intrighi e scontri all’arma bianca, ma anche a gestire il proprio rapporto con Marc, figlio inquieto e affascinante del Falco del Re.
SAGGISTICA
KL. Di Nikolaus Wachsmann
Mondadori
Nell’immaginario collettivo i campi di concentramento nazisti, Auschwitz e l’Olocausto sono ormai una cosa sola, e l’abnormità dello sterminio degli ebrei d’Europa ha finito per relegare sullo sfondo non solo l’identità e il numero delle altre vittime (prigionieri politici e di guerra, omosessuali, disabili e minoranze etniche), ma anche il fatto che i KL (Konzentrationslager) appartenevano a una più ampia rete del terrore (polizia, tribunali, carceri, ghetti e campi di lavoro) ed erano anche organizzazioni industriali, gestite dalle SS in base al criterio economico del massimo rendimento con la minima spesa. E così, oltre ottant’anni dopo l’apertura del primo campo (Dachau, istituito da Heinrich Himmler nel 1933) e malgrado la vastissima letteratura sull’argomento, non esisteva ancora una storia completa dei KL – campo per campo, anno per anno – che ne illustrasse in dettaglio la natura e l’attività. Questa lacuna viene colmata da Nikolaus Wachs- mann che, alla luce di una stupefacente mole di studi, documenti e testimonianze, ricostruisce per la prima volta tutte le fasi dell’evoluzione del sistema concentrazionario nazista e le diverse funzioni assolte dai KL nel corso del tempo. Ideati subito dopo l’ascesa al potere del Führer quali luoghi di reclusione dei reietti della società, da rieducare e sfruttare come forza lavoro, essi divennero ben presto campi d’internamento di tutti i veri o presunti nemici del Reich. Poi, allo scoppio della guerra, cominciarono a traboccare di prigionieri-schiavi, selezionati in base alla loro capacità di contribuire allo sforzo bellico tedesco. Per gli altri – anziani, malati e bambini – si aprirono le porte delle camere a gas e dei crematori, creati in tutta fretta nei vari complessi sorti in Germania e nei territori occupati, dove all’inizio del 1945 si contavano 27 campi principali e 1100 campi satellite. A questo esito tragico si giunse al termine di un percorso non lineare, con molte deviazioni e cambi di rotta, dettati dal mutare delle esigenze economiche, politiche e militari del Terzo Reich, a mano a mano che prendeva corpo il folle progetto hitleriano di conquista dell’intero continente europeo. Nel suo sforzo di fornire un quadro d’insieme dei campi e di analizzarne la specificità di istituzione totale Wachsmann concede ampio spazio al racconto delle microstorie di coloro che dietro il filo spinato patirono indicibili sofferenze e, quasi sempre, trovarono la morte, e dei loro carnefici (SS e medici nazisti) e dei più o meno volenterosi aiutanti (kapò e personale reclutato tra i prigionieri), i cui vissuti e tratti di personalità sono un tassello ugualmente rilevante del mondo concentrazionario e delle sue perverse dinamiche.
Cambiare è facile. Come liberarsi dalle cattive abitudini e vivere felici. Di Gretchen Rubin
Sonzogno
«Le abitudini» scrive Gretchen Rubin «costituiscono l’architettura invisibile della vita quotidiana. Poiché ognuno di noi ripete quasi ogni giorno il quaranta per cento dei propri comportamenti, questi plasmano la nostra esistenza e il nostro futuro. Cambiando abitudini, cambiamo la nostra vita.» Dopo aver aiutato milioni di lettori in tutto il mondo a diventare felici, Rubin affronta una nuova sfida: sviluppare delle buone abitudini, liberandosi di quelle cattive. Già, ma come fare? Le strade sono varie, perché non esistono soluzioni valide per tutti. È facile illudersi che imitando le abitudini delle persone produttive e creative sia possibile ottenere risultati simili. In realtà, ciascuno deve coltivare le abitudini più adatte a sé. Alcuni se la cavano meglio cominciando adagio, altri partendo in quarta. Alcuni hanno bisogno di essere responsabilizzati, altri rifuggono dalle responsabilità. Alcuni rendono meglio se ogni tanto si concedono una pausa, altri se non interrompono mai la catena. La cosa più importante è conoscere se stessi e scegliere le strategie più efficaci per la propria persona. Grazie alla sua sperimentata formula di successo, che unisce una documentazione rigorosa, uno stile brillante e una serie di esempi tratti dall’esperienza personale, l’autrice scopre come sia importante, ma anche davvero possibile, dominare i propri tic, orientando le energie in una direzione positiva. Un libro che vuole provocare il lettore e insieme aiutarlo a trasformare la sua vita in meglio. Non importa quanto fallimentari siano stati i tentativi precedenti.
Eravamo ebrei, questa era la nostra unica colpa. Di Alberto Mieli , Ester Mieli
Marsilio
Alberto Mieli dopo settant’anni racconta per la prima volta alla nipote Ester la sua infernale esperienza da deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. «Non c’è ora del giorno o della notte in cui la mia mente non vada a ripensare alla vita nei campi, a quello che i miei occhi sono stati costretti a vedere.» Ricorda la vita in una Roma nazifascista, le leggi razziali e il giorno in cui è stato portato via dalle SS, dopo il tragico 16 ottobre 1943. Rivive, ancora con le lacrime agli occhi, l’arrivo nei campi, l’odore acre dei corpi che bruciavano nei forni crematori in funzione tutti i giorni. Parla del lavoro giornaliero e stremante, dei corpi senza vita ammassati gli uni sugli altri, della stanchezza e della fame continua e cieca che pativa, fame che ha portato alla pazzia e poi alla morte migliaia di deportati. Fame di cibo, di vita, di libertà. «Ad Auschwitz ho visto l’apice della cattiveria umana.» Con queste parole Alberto Mieli racconta, con dolore, aneddoti e luoghi, parla delle torture subite. Ridisegna volti di gente incontrata e poi persa, spiega come sia riuscito a convivere tutta una vita con questa doppia cicatrice: una alla gamba, causata da una granata lanciata dagli Alleati esplosagli troppo vicino e che a volte ancora sanguina, e una più grande nel cuore.
Novantatré, L’anno del Terrore di Mani Pulite. Di Mattia Feltri
Marsilio
Quando scoppia Mani pulite, Mattia Feltri è un giovane cronista. Curioso e appassionato, segue quelle vicende e ne scrive sulle pagine del quotidiano per cui lavora. Dieci anni dopo, nel 2003, è al «Foglio». Lì prende corpo un progetto: raccontare quei dodici mesi che hanno stravolto l’Italia, ma con una lente diversa, attraverso un gusto letterario e uno stile comunicativo in grado di sottolineare le atrocità di quei giorni, che con un’iperbole paragona al Terrore della Rivoluzione Francese. Quella che sembrava un’epoca di catarsi e rinascita si è rivelata, infatti, un periodo cupo, meschino, di furori e paure, di follia collettiva, in cui una cultura politica era stata spazzata via in modo dissennato. Per colpa della politica stessa e per mano di una magistratura che si sentiva a capo di un moto rivoluzionario. Il libro è frutto di quella lunga controinchiesta durata un anno e, come un diario, restituisce intatta l’atmosfera di quei giorni con un resoconto puntuale e spietato: dai grandi ai piccoli eventi, dai grandi ai piccoli personaggi. Rivivono tutte le contraddizioni di una fase cruciale della nostra storia, con un vantaggio sulla contemporaneità: evidenziare ipocrisie e meschinità. «L’occhio – scrive Giuliano Ferrara nella prefazione – ha vagato tra i documenti, le testimonianze, lo sviluppo al presente storico degli avvenimenti, tra ladri ambigui e guardie di una fissità paranoide, e il giovane che aveva creduto tutto senza vedere niente si è ritrovato a smascherare, nel suo magnifico futuro anteriore di italiano diffidente, questo marcescente idolo del vero giuridico, che era un sordido fatto politico».
Racconti dal ghetto di Lodz, Gli scritti ritrovati di un adolescente morto ad Auschwitz. Di Abram Cytryn
Marsilio
Ritrovati a Lodz dopo la guerra e conservati dalla sorella per cinquant’anni, i taccuini di Abram Cytryn costituiscono un documento eccezionale e sconvolgente sul ghetto di Lodz, dove Abram ha vissuto dal 1940 al 1944. Vi si descrive la vita quotidiana all’interno dell’universo concentrazionario con una lucidità sorprendente, un forte talento poetico e una frenesia che enfatizza la prossimità della morte. Dimenticati dalla storiografia italiana, nonostante i maggiori studiosi europei della Shoah li considerino un capolavoro della memoria, i Racconti dal ghetto di Lodz si inseriscono a pieno titolo nel solco tracciato da Se questo è un uomo di Primo Levi, dal Diario di Anne Frank e dagli scritti di Elie Wiesel, con i quali condividono un’urgenza drammatica: scrivere per non affondare, «scrivere per lottare contro l’inferno in terra», come sottolinea Frediano Sessi nella Prefazione, «per comporre un’opera letteraria capace di dare voce alle energie vitali di una comunità destinata allo sterminio e alla scomparsa totale; scrivere per ottemperare a un impegno preso con i morti del ghetto o di Auschwitz: innalzare al cielo una targa che obblighi il lettore a ricordare, in ogni tempo e in ogni luogo».
Il nome di Dio è Misericordia, una conversazione con Andrea Tornielli. Di Papa Francesco
Piemme
Con parole semplici e dirette, papa Francesco si rivolge a ogni uomo e donna del pianeta instaurando un dialogo intimo e personale. Al centro, c’è il tema che più gli sta a cuore – la misericordia – da sempre fulcro della sua testimonianza e ora del suo pontificato. In ogni pagina vibra il desiderio di raggiungere tutte quelle anime – dentro e fuori la Chiesa – che cercano un senso alla vita, una strada di pace e di riconciliazione, una cura alle ferite fisiche e spirituali. In primo luogo quell’umanità inquieta e dolente che chiede di essere accolta e non respinta: i poveri e gli emarginati, i carcerati e le prostitute, ma anche i disorientati e i lontani dalla fede, gli omosessuali e i divorziati. Nella conversazione con il vaticanista Andrea Tornielli, Francesco spiega – attraverso ricordi di gioventù ed episodi toccanti della sua esperienza di pastore – le ragioni di un Anno Santo straordinario da lui fortemente voluto. Senza disconoscere le questioni etiche e teologiche, ribadisce che la Chiesa non può chiudere la porta a nessuno; piuttosto ha il compito di far breccia nelle coscienze per aprire spiragli di assunzione di responsabilità e di allontanamento dal male compiuto. Nella schiettezza del dialogo, Francesco non si sottrae neppure dall’affrontare il nodo del rapporto fra misericordia, giustizia, corruzione. E a quei cristiani che si annoverano nelle schiere dei “giusti”, rammenta: «Anche il papa è un uomo che ha bisogno della misericordia di Dio»
Link alla pagina dell’editore
Non si abbandona mai la battaglia. Di Eric Greitens
Mondadori
Nel 2012, Eric Greitens, ex Navy SEAL e autore di libri di successo, riceve un’inattesa telefonata da un suo ex commilitone. Zach Walker è sempre stato un vero osso duro e un eccellente soldato, ma da quando è tornato a casa dalla guerra si è trovato di fronte a un muro di difficoltà: improvvisamente privo di obiettivi, afflitto da disturbi post traumatici da stress, affoga la sua sofferenza nell’alcol. Eric decide di porgergli un aiuto concreto e inizia a scrivergli, offrendo una serie di riflessioni che ruotano intorno al concetto di resilienza, una qualità che dovrebbe essere familiare a chi ha dovuto superare i durissimi addestramenti dei corpi speciali, ma che Greitens ci insegna ad applicare alla vita di tutti i giorni. Nessuno di noi può sfuggire al dolore, alla paura e alla sofferenza, ma la resilienza può aiutarci a far nascere dal dolore la saggezza, dalla paura il coraggio, dalla sofferenza la forza. Le lettere di Eric attingono alla sua esperienza di Navy SEAL e alla saggezza appresa dai pensatori antichi e moderni, e sono qui raccolte per dimostrarci come la determinazione e l’arte della resilienza possano aiutarci a raggiungere obiettivi, superare il dolore, sviluppare la nostra vocazione, creare felicità e molto altro. Sono lezioni profonde e al tempo stesso pragmatiche, parole vere da applicare alla vita vera. Tutti affrontiamo problemi e incertezze: ma tutti possediamo gli strumenti per superarli e tornare ad avere il pieno controllo della nostra vita. Una meditazione profonda per risvegliare finalmente il guerriero che è in ognuno di noi.
RAGAZZI
Le avventure di Jacques Papier: storia vera di un amico immaginario. Di Michelle Cuevas
DeAgostini
Da un po’ di tempo a questa parte, il piccolo Jacques Papier ha il terribile sospetto che tutti, ad eccezione di sua sorella Fleur, lo odino. Altrimenti perché i professori si ostinano a ignorarlo quando lui alza la mano, in classe? Perché i suoi compagni non lo scelgono mai nella loro squadra? E perché sua sorella è ogni volta costretta a ricordare a mamma e papà di aggiungere un posto a tavola anche per lui, a cena?
Ma la verità sarà ancora più sconvolgente: il piccolo Jacques, infatti, non è che l’amico immaginario di Fleur! E quando lui stesso chiederà alla sorellina di recidere i fili della fantasia che li legano, per lui inizierà un travolgente, poetico – a tratti esilarante – viaggio alla ricerca di se stesso. Chi è veramente Jacques Papier? Qual è il suo posto nel mondo?
Un racconto che ha l’incanto delle cose fragili e preziose; una storia che ci apre gli occhi su ciò che molto spesso resta invisibile agli sguardi frettolosi e che ci regala una nuova prospettiva sui piccoli, sorprendenti risvolti della vita di tutti i giorni.
VARIA
Piccoli momenti di Mindfulness. Di Patrizia Collard
Mondadori
Un piccolo libro che può fare la differenza tra la felicità e l’infelicità. La mindfulness è una tecnica per imparare a rilassarsi e stare nel presente. Queste semplici pratiche, prive di mantra, di preghiere, e che non necessitano di particolari doti o di lunghi tempi di apprendimento, stanno rivoluzionando il modo in cui in Occidente migliaia di persone cercano riparo dalla frenesia quotidiana. In questo piccolo grande libro, già bestseller in Inghilterra, troverete oltre trenta facili esercizi di mindfulness. Ritagliatevi 10 minuti al giorno per liberarvi dallo stress e assaporare nuovamente il gusto della felicità.
Il frullatore che ti cambia la vita. Di Tess Masters
Sonda
Chi l’ha detto che con il frullatore si possono preparare solo bevande e smoothies?
Tess Masters mostra come, con un buon elettrodomestico e ingredienti sani, freschi, integrali e senza glutine, sia possibile rivoluzionare il modo di cucinare e mangiare.
Con grande chiarezza e con numerosi esempi, ci espone i vantaggi delle preparazioni crude, come sostituire lo zucchero raffinato con le alternative naturali o utilizzare nei pasti di ogni giorno i super cibi; e ci indirizza nella scelta di frutta e verdura alcaline, frutta secca, semi e cereali germogliati e crudi, i super cibi: si otterranno così 100 piatti sani e gustosi, dall’antipasto al dessert, passando per snack, salse, creme, zuppe e insalate, piatti unici e bevande.
Il libro propone ricette davvero originali: una cremosissima besciamella a base di cavolfiore, una maionese crudista veloce e sorprendente, fino ai formaggi vegetali cremosi o solidi raw, perfino una salsa per la pizza.
E ancora: informazioni sui vantaggi delle pratiche di ammollo di frutta secca, semi e cereali, e quelle di germinazione ed essiccazione dolce; sulle combinazioni alimentari corrette, sugli alimenti ricchi di probiotici e alcalini.
Ognuno potrà organizzare il suo menu in base alle esigenze del momento: senza soia, arachidi, noci e nocciole, zucchero; crudiste, alcaline, probiotiche ecc.
Per rendere ogni giorno il cibo che mangiamo più sano, più nutriente e vivo e scoprire un nuovo modo di cucinare.
Sesso, droga e calci in bocca, di Renzo Stefanel
Giunti
Sesso, droga e calci in bocca racconta in 38 storie, dalla sua preistoria all’epoca della new wave, il lato violento, sporco, indecente, volgare, sinistro e brutale del rock: in una parola, trucido. Perché il rock è stato una cosa maledettamente seria, nient’affatto carina e sorridente. Non è mai stato uno scherzo, nemmeno quando era bagordi, crapula e bisboccia; e non è mai stato alla moda, nemmeno quando era di moda. È stato uno stile di vita, prima che musicale, che nelle proprie miserie ha trovato una grandiosa ed epica nobiltà. Questo libro è il tentativo di narrarne, seppure a sprazzi, l’oscura leggenda, separando accuratamente realtà da fantasia. Qui ci sono solo sangue, fatica, lacrime e sudore. Vita vera.