Non c’è arte – Péter Esterhàzy

Titolo: Non c’è arte

Autore: Péter Esterhàzy

Casa editrice: Feltrinelli

Genere: romanzo

Anno di pubblicazione: 2012

Pagine: 204

Prezzo al pubblico: € 16,00

Il calcio, il comunismo e l’Ungheria: ecco a voi Non c’è arte di Péter Esterhàzy, un romanzo che mette al centro due momenti cruciali per il paese magiaro e per l’autore. Parliamo del mondiale di calcio del 1954, in cui la nazionale ungherese si piazzò al secondo posto e l’invasione di Budapest, ad opera dei Russi, avvenuta nel 1956.

Lo scrittore ungherese, una vera istituzione nel suo paese, ci parla della relazione amorosa tra sua madre e Puskàs, storico attaccante della nazionale magiara. Ma questo è solo un tassello del romanzo di Esterhàzy, infatti l’autore gioca molto con la memoria. I suoi ricordi non sono limpidi, vengono opacizzati dalle sensazioni di “questo tempo”, sono modificati in base all’esigenza “odierna” di scandagliare con attenzione quei momenti, come se essi contenessero le soluzioni che servono “qui e adesso”, così l’opera di  Esterhàzy si lascia penetrare con difficoltà e non lascia al lettore la libertà di immaginare.

Lo sforzo dello scrittore è notevole. Sua madre non viene solo ricordata ma anche resuscitata dai morti. È come se Esterhàzy volesse tenerla ancora per un po’ al suo fianco solo per rievocare l’amore materno. Ma cosa rimane al lettore? La risposta è fin troppo scontata.

Il punto di forza di Non c’è arte è sicuramente la scrittura: sopraffina, tagliente, volgare, incisiva e riflessiva. Esterhàzy abbraccia tanti registri che danno all’opera la dinamicità necessaria per tenere il lettore incollato alle pagine. Molte volte però il filo logico si nasconde dietro allegorie e divagazioni che portano facilmente fuori strada. Pertanto siamo in presenza di un libro per pochi, da leggere con molta attenzione, senza pregiudizi e soprattutto dopo essersi armati di tanta pazienza, un libro difficile, più per gli intellettuali che per il lettore comune che va alla ricerca di storie avvincenti o rilassanti.

Accettate la sfida?

Martino Ciano

Classe 1982, vive a Tortora, comune della provincia di Cosenza. Promesso ragioniere, lascia la partita doppia per la letteratura, la poesia, la musica e il giornalismo. Si laurea in Scienze Storiche all’Università La Sapienza di Roma. Attualmente è corrispondente per l’emettente televisiva Rete 3 Digiesse. Nel 2011, l’incontro con Gli amanti dei libri, per cui cura la rubrica Amabili letture. Collabora anche con le riviste letterarie Euterpe, Satisfiction e Zona di Disagio di Nicola Vacca. Ama scrivere racconti, alcuni dei quali sono stati pubblicati su siti e riviste on-line. Tra questi, La logica del difetto è nel catalogo dalla Bla - Bookmark Literary Agency di Paolo Melissi. La sua pagina personale facebook è Dispersioni 82. AMABILI LETTURE: I libri che mi piacciono, i classici che mi hanno formato, il profumo delle parole che mi hanno riempito l’anima. Sono un lettore anarchico, che si sposta da un genere all’altro con il solo obiettivo di saziare le mie curiosità. Voglio condividere con voi le mie impressioni sulle opere che mi hanno reso un divoratore di parole. In questo spazio verrà data voce agli esordienti, agli autori dimenticati, ai poeti, ai sognatori, agli irregolari. La letteratura è arte e scrivere d’arte è il mestiere più bello del mondo.

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