Autore: David Nicholls
Casa Editrice: Neri Pozza
Genere: Romanzo
Traduttore: Ortelio M.
Pagine: 431
Prezzo: 18.00 €
“Noi” è il quarto romanzo dello scrittore inglese David Nicholls e arriva dopo il grande successo ottenuto con “Un giorno”.
Sulla copertina rossa del libro spiccano tre sagome nere: sono quelle di Douglas la voce narrante, di Connie sua moglie e del loro figlio adolescente Albie.
La storia è ambientata nei nostri giorni, ma nella sequenza temporale ci sono frequenti salti all’indietro per spiegare come Douglas e Connie si siano conosciuti alla fine degli anni Ottanta. Lui è un serio biochimico, lei una frivola aspirante pittrice, insieme formano una coppia equilibrata e decidono di sposarsi:
“ Non facemmo l’amore quella notte, come capita a molti sposini reduci dalla festa di nozze. Ci sdraiammo e ci voltammo su un fianco, guardandoci in faccia, l’alito che sapeva di dentifricio e champagne.
<<Ciao, marito>>.
<<Ciao, moglie>>.
<<Ti senti diverso?>>
<<Non mi pare. E tu? Ti senti di colpo stufa? In trappola? Segregata? Oppressa?>>.
<<Fammi vedere…>> Connie ruotò le spalle e arcuò i polsi. <<No, direi no, ma siamo solo agli inizi>>.
<<Ti amo>>.
<<Anch’io>>.
Fu il giorno più felice della nostra vita? Probabilmente no, perché di solito i momenti felici non richiedono preparativi, non avvengono in pubblico, né costano tanto denaro. I momenti felici capitano da sé quando meno te lo aspetti. “(p. 241)
Douglas e Connie passano vent’anni insieme con inevitabili alti e bassi e dalla loro unione nasce Albie che adesso ha diciassette anni e sta per andare al college. Connie sente che il loro “compito” insieme è finito e vuole separarsi. Douglas è terrorizzato all’idea di rimanere solo, ma soprattutto ama ancora sua moglie. Spera che il viaggio che avevano già programmato di fare in Europa, nelle maggiori città d’arte, possa essere una chance per tenere unito il “Noi”. Così Douglas compra i biglietti aerei, prenota gli alberghi e progetta le visite nei musei con rigore scientifico. Insieme partono per la Francia e poi raggiungono l’Olanda:
<<Se le città europee fossero altrettanti padri, Amsterdam sarebbe un genitore alla moda, colto, magari un architetto, ma a piedi nudi e con la barba del giorno prima. Ehi, ragazzi chiamatemi Tony, dice Amsterdam ai suoi figli versando loro un’altra birra.>> (P. 151)
Il rapporto con la moglie non è l’unico problema di Douglas che, infatti, non va d’accordo nemmeno con il figlio al quale non riesce a dimostrare il proprio affetto. Durante il viaggio le difficoltà tra padre e figlio aumentano e si arriva a un vero scontro che porta Albie ad abbandonare i genitori per continuare il tragitto con una ragazza australiana appena conosciuta.
La madre torna a casa, mentre il padre insegue il figlio per dimostrare alla moglie quanto vale e per chiedere scusa al figlio.
Sarà un viaggio molto diverso da come Douglas lo aveva progettato.
La lettura di questo libro è veloce e piacevole, i personaggi sono ben caratterizzati, la trama è allegra e certi passaggi sono addirittura comici. Infatti, è un romanzo dei sentimenti, ma intriso di umorismo.