Autore: Sara Rattaro
Data di pubbl.: 2014
Casa Editrice: Garzanti
Genere: Romanzo
Pagine: 219
Prezzo: 14,90
“Non esiste un luogo dove ricoverare i sentimenti smarriti come per gli oggetti persi sui treni o sugli aerei. Ma è il nostro costante desiderio di trovarli a tenerci vivi.” (p. 197)
Francesco, padre di Margherita e marito di Angelika, all’improvviso, senza aver mai colto un segnale, si ritrova a vivere un doppio dramma: sua moglie, con la scusa di andare a trovare il padre malato in Danimarca, sua terra di origine, porta con sé la bambina di quattro anni, senza fare più rientro in Italia, con il chiaro scopo di divorziare dal marito e non permettergli più di vedere la figlia.
Inizia così un calvario lungo più di un decennio in cui Francesco ha poche e brevi occasioni, concesse dalla legge, per stare insieme a Margherita, che ovviamente a stento riconosce quella figura “italiana” che dice di chiamarsi “papà”. Angelika filtra ogni telefonata, ogni lettera e ogni tentativo di avvicinamento di Andrea alla figlia. Riesce a rifarsi una vita, mentre lui in Italia tenta con ogni mezzo di riavere Margherita, pensando di vivere in un incubo. Mai avrebbe immaginato che quella donna, che era convinto di amare più di ogni altra cosa, potesse riuscire ad infliggergli un dolore simile.
Gli anni passano, undici per l’esattezza. Vicino a Francesco ci sono i suoi genitori, il suo migliore amico e socio Andrea e Enrica, la sua nuova compagna, che non hanno mai smesso di sostenerlo ed aiutarlo in questa terribile vicenda, anche tentando mosse “azzardate” per portare a casa la figlia. Un giorno Francesco riceve la telefonata di Ingrid, tata danese di Margherita, di venire a riprendersi la ragazza perché Angelika è morta in un incidente stradale, e lei non ha più nessuno in quel Paese straniero.
Come si può dopo molti anni a ricominciare daccapo? Con una ragazza adolescente che per la seconda volta viene strappata dalle sue certezze per andare in un altro paese? Il primo pensiero di Francesco è quello di aver vinto la sua battaglia, ma si dovrà ricredere poiché non sarà facile riconquistare il cuore di Margherita, che si chiude completamente in sé stessa, in compagnia del suo unico amico, un violino.
Ho letto tutti i libri di Sara Rattaro e “Niente è come te” è diverso dagli altri, seppur sono sempre i sentimenti e le emozioni a parlare: innanzitutto si basa su una storia vera, un dramma di una famiglia il cui dolore contagia i cuori di chiunque ne sia venuto a conoscenza; in aggiunta la scrittrice sta crescendo notevolmente con il linguaggio e l’uso dei dialoghi, rendendo ancora più partecipe il lettore di ciò che sta avvenendo; infine, il romanzo ha un tono molto serio, sicuramente dovuto al tema, molto attuale, e viene raccontato come se il dolore lo stesse vivendo l’autrice stessa, facendoci emozionare pagina dopo pagina.
“Una parte della vita non è altro che la ricerca costante di creare un legame attraverso un bene più grande, un passato comune, lo stesso dolore. L’altra parte della stessa vita viene spesso spesa nella costante ricerca di fuggire proprio da quel legame” (p. 167)