Nemmeno il tempo di sognare – Pierluigi Porazzi

Titolo: Nemmeno il tempo di sognare
Autore: Porazzi Pierluigi
Casa Editrice: Marsilio editore
Genere: giallo
Pagine: 349
Prezzo: 18.00 €

Siamo a Udine, città friulana tranquilla e ben lungi dall’essere una metropoli frenetica. Eppure basta un omicidio per far capire a tutti che dietro la facciata apparentemente calma della città si celano gli stessi tormenti, le stesse perversioni e le stesse ingiustizie che scuotono tutta l’Italia.

E’ infatti l’assassinio della transessuale nota come Barbie a scatenare una serie di indagini che rivelerà molto più di quanto si potesse immaginare.  Ad occuparsi del caso troviamo Erri Martello,un giudice onesto e semplice sinceramente mosso dal desiderio di far giustizia, l’ispettore Raul Cavani, competente e abile nel suo lavoro ma dal comportamento difficilmente decifrabile, e l’ex agente Alex Nero, il classico duro dal passato tragico, già protagonista del precedente giallo di Pierluigi Porazzi  L’ombra del falco. Attorno ai tre protagonisti ruotano numerosi comprimari, ma il quadro non risulta caotico in quanto l’autore riesce perfettamente a descrivere le loro personalità in poche righe, senza cadere in eccessivi stereotipi.

Il punto forte di questo giallo sono la scrittura scorrevole e il ritmo, scandito nei punti giusti da eventi che mescolano le carte in tavola rendendo impossibile per il lettore sapere fino alla fine chi è il colpevole. Ai momenti d’azione si intrecciano scene di vita quotidiana e introspezioni dei personaggi che contribuiscono a dare un ulteriore livello di profondità al racconto.

Ma oltre alla vicenda in sé ciò che si presenta agli occhi del lettore è uno squarcio su alcuni dei problemi spesso taciuti che agitano il nostro Paese: il mercato della prostituzione, la corruzione che dilaga in ogni ramo del potere, il desiderio di una fama facile ma effimera che accomuna molti giovani. Davanti a questo scoraggiante quadro generale anche i pochi onesti imparano a loro spese che si può fare ben poco per cambiare le cose e, purtroppo, il buono vince raramente. Il protagonista Alex Nero è il perfetto esempio dell’uomo disincantato a cui è stato tolto tutto, ma che inspiegabilmente trova la forza di andare avanti .

«Dal giorno in cui la tragedia ha diviso in due la sua esistenza si lascia vivere. Ha chiuso una parte di se stesso in una stanza, giù, nel profondo. Ha smesso di farsi domande e cercare ragioni. Del resto, continuano a vivere persone che hanno perso le braccia, o le gambe. E lui può continuare a vivere anche senza cuore.»

Il libro si lascia leggere tutto d’un fiato, coinvolgendo il lettore nella storia e facendolo interrogare allo stesso tempo sui mali del nostro tempo. Il finale, totalmente inaspettato, lascia tuttavia ancora delle questioni aperte che fanno presagire un eventuale seguito nelle indagini di Alex Nero e degli altri…

 

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