Autore: Renzo Paris
Data di pubbl.: 2020
Casa Editrice: Neri Pozza
Genere: Saggi
Pagine: 236
Prezzo: €18,00
La forza dirompente della poesia di Amelia Rosselli sconvolge schemi e forme della tradizione costruendo un magnifico rebus modernista.
La Rosselli può ancora considerarsi una delle voci essenziali della poesia italiana e contemporanea.
Una voce disubbidiente che da Ezra Pound ha imparato la necessità è l’arte di rinnovare i classici senza mostrare alcuna timorosa reverenza.
Tra ossessioni, invenzioni linguistiche e folgoranti illuminazioni, la poesia della Rosselli ha raggiunto vertici alti e nel panorama letterario si è conquistata una sua originalità inimitabile che in primis ha a che fare con il suo carattere e con la sua formazione.
Lei in un certo modo fa parte del nostro Novecento, anzi possiamo dire che è quel Novecento che ci manca, una delle ultime grandi poetesse di una stagione meravigliosa e irripetibile.
Renzo Paris che di quel Novecento, insieme a Amelia Rosselli a Dario Bellezza, Sandro Penna, Alberto Moravia e molti altri, è stato testimone diretto, quasi un sopravvissuto, oggi ne è un custode diretto.
Alla grande poetessa lo scrittore adesso dedica un memoir toccante. Miss Rosselli è il libro di un custode di un mondo scomparso, evocatore di un’ ombra che nel raccontare si chiede perplesso chi mai sarà il testimone del custode.
Pagine intense e vibranti in cui Paris riporta in presa diretta, lui che insieme alla sua generazione è stato intimo amico di Amelia Rosselli, il buco nero della sua poesia ne racconta la discesa agli inferi che inizia con l’assassinio da parte dei fascisti del padre Carlo, intellettuale colto autore di Socialismo liberale trucidato insieme a fratello Nello in Normandia.
Carlo, che per Amelia, sarà per la sua poesia e per la sua esistenza un permanente spazio non vivibile che poterà i suoi nervi a cedere.
Paris scrive che Amelia non era pazza, era una donna che visse gran parte della sua vita fuori di questo mondo e quando ripiombava nella rugosa realtà soffriva. Le sue poesie erano costellate di quell’atroce sofferenza.
Il filtro del suo rapporto con il reale è sempre uno specchio deformante che rivela e attraversa il tempo nella sua metamorfosi di istanti che accadono. La Rosselli coglie della realtà gli «spazi metrici» e le infinite variazioni della realtà. Attraverso la poesia mette in evidenza il suo stesso processo di deformazione.
La vita di Amelia, che si sentiva perseguitata dalle voci e dagli agenti della Cia, era stata una continua discesa agli inferi, sempre cercando la luce.
Amelia, la poetessa magica del Novecento, torna in tutta la sua complessità nel memoir dell’amico Renza Paris, che in questi anni ha raccontato nei suoi libri la grandezza di un mondo scomparso, l’ultimo che ha costruito una società letteraria di cui avvertiamo la mancanza e l’importanza.
Gli anni settanta, Roma e i suoi giganti della poesia e della letteratura.
«Non vivo nel passato, sono dentro un presente affollato di ombre, di persone defunte, amate e non. È il presente che mi appassiona, testimone del passato e del futuro».
Questo è il cuore del discorso di Renzo Paris, custode degli ultimi fuochi del Novecento, che si lascia guidare dal flusso del tempo e della memoria quado ricorda e scrive di Amelia Rosselli, che non viveva nella luce della Storia, ma sprofondava nel mare nero dell’inconscio, da cui solo con la musica e la poesia le era permesso di riaffiorare.
Miss Rosselli si può leggere come un lungo addio al Novecento. I ricordi si avvicendano in ordine sparso, premono involontari e atemporali. Paris, come Proust de Il tempo ritrovato, si lascia andare alle evocazioni magiche e il suo libro diventa un grande cimitero dove, sulla maggior parte delle tombe, non si possono leggere i nomi ormai cancellati.
«La poesia non si addice a una vita normale, quella di tutti i giorni. Tanti poeti muoiono giovani o suicidi. È come se lo scrivere dovesse essere legato a una visione adolescenziale del mondo e quando si raggiunge la cosiddetta maturità il desiderio di scrivere viene meno».
Il pomeriggio dell’11 febbraio 1996 Amelia Rosselli scelse la controra nella mansarda di Via del Corallo per andarsene via.
Renzo Paris con questo libro ci restituisce Amelia Rosselli (che «volle suicidarsi come martire dell’antifascismo, in ricordo di suo padre») e il cammino inquieto della sua poesia e della sua vita inconscia e oscura, insieme a quel Novecento in cui c’era grande rispetto per i maestri.