Miss Margaret Ridpath e lo smantellamento dell’universo – Don Robertson

Titolo: Miss Margaret Ridpath e lo smantellamento dell’universo
Data di pubbl.: 2023
Traduttore: Nicola Manuppelli
Pagine: 538
Prezzo: € 22,00

Quando nella vita si è letto molto, forse troppo, è difficile che un libro ci lasci incantati, stupefatti, quasi senza parole. Eppure questo volume, del quasi dimenticato Don Robertson, fa esattamente questo effetto ed è impossibile non continuare a pensare a protagonisti e ambientazione una volta conclusa la lettura. In un video trovato in rete, il traduttore Nicola Manuppelli – che dobbiamo mille volte ringraziare per aver portato Robertson in Italia – ne parla come di un affresco e paragona l’autore a Raffaello Sanzio. Posso solo dargli ragione. D’altronde, lo stesso Stephen King, che scriveva ben altro, considerava Robertson uno dei massimi autori del grande romanzo americano, se mai questo è esistito. E se così non fosse, ci ha pensato Robertson a colmare l’eventuale lacuna. Giornalista, saggista, conduttore di programmi radiofonici, Robertson era nato a Cleveland, Ohio nel 1929 e lì è morto, nella stessa data della sua nascita il 21 marzo, nel 1999, gli ultimi anni gravati da problemi di salute. Diciotto i libri scritti, ma il suo favorito, quello che lui amava più degli altri, resta Miss Margaret Ridpath e lo smantellamento dell’universo che Manuppelli ha magistralmente tradotto per Nutrimenti.

Un affresco, si diceva, un percorso fatto di infinite digressioni sempre coerenti con la trama e congruenti con i personaggi narrati, ambientato in un’America in violenta trasformazione racchiusa fra gli anni venti e i settanta del secolo scorso, in particolare l’agosto del 1974 quando Nixon fu costretto a dimettersi dalla presidenza degli Stati Uniti a causa dello scandalo del Watergate. Un episodio di clamoroso ‘disordine’ nella storia americana.

Protagonista della vicenda, ma non l’unica, è la signorina del titolo, Margaret Ridpath, figlia di un veterinario morto suicida, con una madre vedova preda di una lucida follia logorroica, un fratello – anche lui morirà durante la Seconda Guerra mondiale – e due sorelle con relativi mariti. Margaret, formidabile giocatrice di bridge, sublime mente matematica, donna di particolare bellezza e ottima impiegata, prima, e poi manager dei magazzini Steinfelder, nubile per scelta, teme tre cose: le canoe, le api e il sapore del rafano. Ma teme in special modo ciò che, ogni giorno di più, sembra circondarla: un mondo popolato da persone di ‘ferro’ mentre lei si considera di miserabile carta stagnola, come un don Abbondio al femminile. È l’America che cambia, e non in meglio, che ritroviamo concentrata nella cittadina di Paradise Falls, un luogo di fantasia che ritorna spesso nei libri di Robertson. Margaret che attraversa la vita facendo solo quello che gli altri si aspettano da lei. Margaret che si sforza di controllare il quotidiano:

“…ma ognuna di quelle notti sapeva esattamente quale sarebbe stato il suo programma per il giorno successivo; la sua mente era un orario, un riassunto, un calendario di eventi. Se non lo fosse stato, sarebbe impazzita. Le ferite si sarebbero rivelate; …il mondo di ferro l’avrebbe tagliata in due più velocemente di un rasoio…” (pag. 306)

Margaret, che vorrebbe trovare un struttura negli eventi, ma è cosciente della sua inesistenza, come è cosciente di una forza terribile che tende a smantellare l’intero universo. Lei, che avrà un solo grande amore nella vita, il dentista Irv Berkowitz, l’uomo che per pochi anni riuscirà a darle una parvenza di forza e serenità, grazie al suo senso dell’umorismo e del paradosso. Perché dietro a quello che tutti credono sia il coraggio, lo spirito di abnegazione e l’impeccabile perfezione di Margaret si nasconde una sola cosa: la sconfinata paura che qualcuno la veda esattamente com’è dentro e la faccia a pezzi. Un’epitome dell’America di quegli anni? Forse. E alla fine compare l’antitesi della protagonista, il giovane Lee Pike, lo specchio oscuro, l’immagine rovesciata di quello che Miss Ridpath ha sempre cercato di essere e di difendere. Opposti e simmetrici, pronti per lo scontro finale.

Molto altro ci sarebbe da dire su questo libro denso di suggestioni, sentimenti e se vogliamo anche di violenza, ma di sicuro ciascun lettore troverà la sua strada attraverso le pagine e darà la propria personale lettura della trama.

Francesca Battistella

Francesca Battistella (Napoli, 1955) si è laureata in Antropologia Culturale nel 1979 alla Federico II di Napoli e ha conseguito un Master nella stessa materia presso la Auckland University, Nuova Zelanda, nel 1982. Ha lavorato come Lettrice d’Italiano e Storia Contemporanea nella stessa università nel 1983 e nel 1984. Tornata in Italia è stata traduttrice dal francese e dall’inglese per l’Istituto di Studi Filosofici di Napoli e in seguito per dieci anni segretaria di alta direzione, promoter, editor e organizzatrice di eventi presso la società INNOVARE, gruppo Banco di Napoli. Dal 2008 vive e lavora a Lugano, Svizzera. Negli anni ha pubblicato il romanzo storico Gli esuli (2004), un giallo Il parco delle meraviglie (2006), un noir Re di bastoni, in piedi, una trilogia gialla ambientata sul lago d’Orta che comprende La stretta del lupo (2012), Il messaggero dell’alba (2014), La bellezza non ti salverà (2016) e ancora un noir La verità dell’acqua (2019). Gli ultimi cinque libri per la casa editrice Scrittura&Scritture. Scrive recensioni per Gli amanti dei libri, la rivista Airone (Cairo editore) e Luoghi di libri.

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