
Autore: Carlo Bertocchi
Data di pubbl.: 2019
Casa Editrice: TerraRossa edizioni
Genere: Narrativa
Prezzo: 15,50 €
Adolescenza, età di passaggio. Il primo amore, la ricerca di sé stessi, la voglia di esser felici, la necessità di ridere, dimostrare di esser adulti pur sapendo che ancora non è il momento e che tutti gli sbagli saranno in qualche modo perdonati.
Mezza luce mezzo buio, quasi adulti è un mosaico di emozioni che coinvolge il lettore-spettatore. I trentenni e i quarantenni avranno modo di ricordare quei tempi di scorribande, di spensieratezza e di tentativi di mostrarsi all’altezza delle situazioni; i più giovani scopriranno cos’era il mondo prima dei social e della virtualità. Ma sia ben chiaro, il libro di Carlo Bertocchi, autore romagnolo che con questa opera firma il suo esordio, non contiene giudizi, semplicemente racconta di quegli anni.
La trama è la seguente. Bert e la sua cricca scoprono che nelle campagne intorno al paese si nasconde un omicida, nel loro zigzagare tra i campi di grano, luogo preferito per regolare i conti con il gruppo rivale, provano anche a cercarlo, fino a quando un incontro improvviso innesca una serie vicissitudini che chiama anche a scelte irragionevoli, tipicamente adolescenziali. Nel mezzo di questi eventi ognuno si formerà caratterialmente e comprenderà che quella estate, che segnerà il passaggio dalle scuole medie alle superiori, sarà più che speciale. Una linea d’ombra per dirla alla Conrad.
Bert è il protagonista di questa storia. Attraverso i suoi occhi vedremo, tramite i suoi pensieri rifletteremo. È la persona sbagliata nel posto sbagliato, ma riesce sempre a cavarsela; non sa come difendersi, eppure, appare come un leone; sa che sta sbagliando, ma non può arretrare, perché ne vale della sua reputazione; sa di essere fragile, ma in fin dei conti vede tutto come una condizione passeggera. Insomma, è impossibile non riconoscersi in questo ragazzo di cui, in un modo o nell’altro, abbiamo vestito i panni. Pertanto, Bert non è un adolescente, ma l’adolescenza nelle sue tante sfaccettature. È un personaggio che incarna un universale.
Non esiste una formula per passare senza ferite la notte che separa il tramonto della fanciullezza e l’aurora dell’età adulta, ma proprio perché bisogna sporcarsi di vita per affrontare la vita, non possiamo che abbandonarci senza paura all’imprevisto, alla prima volta di ogni cosa. Dopotutto, Bert e la sua cricca fanno proprio questo: sperimentano.
Ma in questo libro non ci sono tragedie, anzi, ci sono situazioni grottesche e momenti di ilarità. Tutto è scritto con ironia, con una leggera serietà. Sono pagine che fanno sorridere. Bertocchi ama sperimentare, ci riesce bene e sa cogliere alcune sottigliezze che rievocheranno nei lettori appartenenti alla generazione dei millennial un mondo che, dopotutto, non è morto.