Autore: Soriga Flavio
Casa Editrice: Bompiani editore
Genere: Noir
Pagine: 256
Prezzo: 17.00 €
In Metropolis Flavio Soriga torna a dare voce a Martino Crissanti, il carabiniere orgolese trapiantato a Cagliari che aveva calcato le pagine di uno dei suoi primi libri: Neropioggia. Ma già dal titolo si intuisce che il libro è sopratutto un grande omaggio al capoluogo sardo, una città in continua espansione e piena di profonde contraddizioni. Un luogo che viene messo a nudo nelle sue bellezze eteree e nelle sue multiformi entità sociali oscillando, in equilibrio, tra limiti e opportunità, presente e tradizione, colpa e riscatto.
Giulia Hernandez di San Raimondo, giovane donna appartenente a una delle famiglie storiche di Cagliari, viene trovata morta in una cabina del Kalaris, uno dei lidi che costellano la spiaggia del Poetto. Il suo corpo è sfigurato da decine di coltellate e nessuna traccia iniziale è in grado di individuare l’autore di questo efferato omicidio. A partire da questa premessa il lettore viene spinto a seguire due filoni narrativi paralleli: il primo riguarda l’indagine in sé che porterà ad un finale inaspettato e ben costruito; il secondo è dedicato a scandagliare con attenzione quei “tipi umani” che costellano il libro, descritti con grande dovizia di particolari dallo scrittore di Uta. Due percorsi di lettura che, tuttavia, confluiscono costantemente nella tecnica narrativa poliziesca dell’interrogatorio, modulato in Metropolis in tutte le sue tonalità più differenti: il classico torchio da ufficio, l’incontro privato in ambienti assai differenti, la confessione intima di segreti inaspettati che il fidato Crissanti conserva per sé.
Si alternano così sulla scena personaggi atti a rappresentare simboli di una città fortemente poliedrica e mutevole: dalla borghesia d’élite al quartiere disastrato di Sant’Elia, dagli ambienti raffinati di viale Merello all’antro di uno scrittore autoconfinatosi in un angolo ristretto di periferia.
Flavio Soriga costruisce un noir metropolitano in cui l’omicidio, fattore scatenante della vicenda, è in realtà un pretesto per mettere in luce i rapporti tra le persone e i segreti inconfessabili che ciascuno di noi gelosamente difende. Metropolis, pur trattando di un delitto crudele, non vuole individuare le colpe ma evidenziare le possibilità o le impossibilità di una rinascita in cui il passato rappresenta una frattura sanabile o un dolore incancellabile. In un crescente sovrapporsi di colpi di scena, l’autore descrive esistenze che, intrecciandosi continuamente, danno vita al quadro panoramico che la sua penna vuole dipingere: una visione diversa e reale di una città che affascina lo straniero, conturba i suoi abitanti e nasconde, dietro una bellezza capace di mozzare il fiato, innominabili misteri.