MaceroNO: la campagna contro la distruzione dei libri

Ci sono anche Catania bene comune e l’associazione culturale Ossidi di ferro ad aderire alla campagna nazionale #MaceroNO promossa da DeriveApprodi Edizioni, Duepunti Edizioni, Edizioni Alegre, Eleuthera Editrice contro il macero dei libri

«Non è una scelta neutra. Siega Andrea Alba di Catania bene comune – Non allestiremo bancarelle di libri semplicemente perché siamo contro il macero, ma per cercare di dare voce al cosiddetto quinto stato, quello delle centinaia di profili lavorativi degli operatori della cultura che ruotano intorno a un libro e non solo». Con queste parole viene sottolineata l’importanza della partecipazione del gruppo etneo alla campagna nazionale Macero NO.

«L’incontrastato processo di omologazione culturale in atto da un trentennio nel nostro Paese sta producendo un devastante impoverimento delle capacità intellettive di milioni di persone – recita il manifesto della campagna – La produzione, la distribuzione, la commercializzazione del libro come principale strumento di diffusione del sapere individuale e sociale sono sconvolti da una incessante concentrazione dei poteri che ne governano i meccanismi di funzionamento. Le librerie indipendenti – proseguono i promotori – fino a un decennio fa luoghi privilegiati della cura e della diffusione della bibliodiversità stanno subendo una sistematica distruzione o l’assorbimento in quelle di catena di proprietà dei grandi gruppi editoriali. Gli editori indipendenti vedono quotidianamente ridursi gli sbocchi distributivi della loro produzione che si accumula in giacenze il cui costo gestionale diventa insostenibile. Da qui la scelta obbligata di macerare centinaia di migliaia di libri spesso di notevole qualità e pregio».

«La campagna, quindi, – aggiunge Alba – contrasta le leggi nazionali che riguardano il macero e le dinamiche barbare che esse innescano: i librai e le piccole case editrici devono macerare i libri per non pagare le tasse e così sopravvivere». Nelle due sedi siciliane sarà possibile acquistare 400 titoli, cento per ognuna delle quattro case editrici. Venerdì 4 alle 19.30 avrà luogo un dibattito al quale parteciperà «chi a Catania lavora e tenta di lavorare nel mondo della cultura».

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