Lupa Nera- Juan Gomez Jurado

Titolo: Lupa Nera
Autore: juan gomez jurado
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: Noir, thriller
Traduttore: Elisa Tramontin
Pagine: 389
Prezzo: 18.50

Le indagini che Antonia Scott e il suo fedele Jon Gutièrrez avevano intrapreso per ritrovare Sandra Fajardo non sono ancora concluse. In qualche modo, sono a un punto morto. Nessuna notiza della donna in questione, nessuna notizia dell’enigmatico signor Withe. Le mosse di Ezequiel erano state sventate ma Antonia ha sempre più dubbi e il senso di impotenza torna a perseguitarla, annichilendola.

Passati tre mesi, un cadavere misterioso viene ritrovato a galleggiare nel fiume. Jon, coinvolto da Mentor, partecipa alle operazioni di recupero del corpo. Una morte sospetta e troppo strana. Antonia non può permettersi di restare in pausa, di lenire il suo dolore e il suo senso di falliment.

Deve tornare all’opera il prima possibile. Così vuole Mentor.

E mentre Jon sta cercando di convincere l’infallibile Regina Rossa a tornare in azione succede un nuovo disastro. Yuri Voronin, tesoriere di un distaccamento di una organizzazione mafiosa in Spagna, viene trovato brutalmente assassinato in casa sua. Un regolamento di conti per qualcosa? Fosse solo quello, se ne occuperebbe la Guardia Civil senza disturbare l’Unità Regina Rossa. A coinvolgere Mentor è il tento omicido e scomparsa di Lola Moreno, moglie di Yuri. Lola, che porta in grembo il figlio di Yuri, è scampata a un tentativo di omicidio in un centro commerciale e ora se ne sono perse le tracce. Mentre Antonia e Jon sono impegnati in una adrenalinica corsa contro il tempo, la Lupa Nera, una pericolosissima assassina russa su commissione fa la sua entrata in scena.

Le cose si complicano sempre di più.

Secondo capitolo della Trilogia dedicata alla Regina Rossa, la Lupa Nera è chiamato a rispondere a numerosi interrogativi. Antonia riuscirà a salvare Sandra? Chi è Mister Withe e perchè Mentor sembra così riluttante a credere nella sua esistenza?

Non solo. Juan Gomez Jurado ci deve ancora delle risposte sul marito di Antonia, sulla sua complicata vita e sul progetto Regina Rossa e mentre noi aspettiamo, nuove minacce arrivano e complicano una scena che è già assurdamente intricata.

A questo punto uno scrittore ha sempre due strade: incasinarsi e rovinare il romanzo oppure fare un ulteriore salto di qualità e rendere il proprio rimanzo ancora più incredibile. Ho visto tanti, troppi scrittori con ottime idee osare e trovarsi in un punto morto. Jurado, invece se la cava.

Dannazione se riesce a farcela.

Al pari della sua Antonia, Lupa Nera non sfigura in nulla rispetto a Regina Rossa. Stesso ritmo incalzante, stessa adrenalina shockante e incessante. Stessa brillantezza e bravura.

Ogni tassello che si aggiunge alla narrazione riesce a mantenere un ottimo equilibrio nella struttura della narrazione intessendo via via episodi intricati che mantengono viva l’attenzione del lettore.

Anche il finale mantiene la coeranza della storia presentandosi risolutore per alcune vicende ma aprendo nuove possibilità future.

Ho sentito spesso paragonare il precedente lavoro di Jurado alla trilogia di Millenium, facendo un paragone tra Antonia e Lizbeth. Non sono d’accordo. La personalità di Antonia è molto più complessa di quella della protagonista di Millenium, più tormentata e meno oscura. In Lizbeth avevamo una caotica particella geniale colma di rabbia e dal passato pesante. Antonia è lacerata tra passato e presente, tra colpa e voglia di riscatto. L’intelligenza delle due donne è assolutamente non paragonabile sebbene entrambe risultino brillanti e fascinose per il lettore.

Jurado ha un punto in più rispetto a Larsson: a Jurado manca la capacità di inserire momenti vuoti o noiosi. È un continuo evolvere della scena, scattare. Quando non succede qualcosa è sempre possibile avvertire nell’aria un “losco presagio” che porta inevitabilmente a un nuovo dramma o a scene ricche di pathos.

Jurado non è mai banale, nemmeno nell’affrontare la tematica del male.

Jurado è uno scrittore eccezionale e ha dato nuovo senso all’esperienza della lettura.

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Gabriele Scandolaro

Mi chiamo Gabriele e sono un lettore. Ho iniziato a leggere quando ero molto piccolo, complice una nonna molto speciale che invece delle classiche favole riempiva le mie giornate raccontandomi i capolavori teatrali di Shakespeare e di Manzoni. Erano talmente avvincenti le sue narrazioni che, appena mi è stato possibile, ho iniziato a leggere per conto mio. Ma terminato il mio primo libro ne ho iniziato subito un altro. Poi un altro. Da allora non riesco più a smettere di leggere. Quando non leggo o studio, lavoro come Educatore e suono il violino.

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