L’occhio della mente – Oliver Sacks

Titolo: L'occhio della mente
Autore: Sacks Oliver
Data di pubbl.: 2011
Casa Editrice: Adelphi
Genere: Psicologia & affini
Traduttore: Isabella C. Blum
Pagine: 271
Prezzo: 19

Cosa succede quando una pianista di successo, all’improvviso, durante un suo concerto non riesce più a leggere la partitura che le sta davanti? E’ il caso clinico che Oliver Sacks presenta per primo nel suo nuovo e interessante libro che comprende una serie di casi clinici incontrati durante i suoi anni di lavoro.

Lilian Kallir talentuosa pianista affascinata da Mozart, a causa di una neuropatologia è improvvisamente incapace di leggere la musica e, con l’aggravarsi della malattia, anche di riconoscere la maggior parte degli oggetti che la circondano. Si trova così a vivere nel mezzo di una giungla di segni e macchie di colore senza significato. Si può cercare di ricondurre ad un ordine prima così scontato e quotidiano una realtà che perde di significato? Sacks non presenta solo la malattia della donna, ma la segue passo passo nei tentativi di ricostruire un senso attraverso gli ingegnosi modi che trova per compiere basilari operazioni, come ad esempio fare la spesa, camminare per il proprio quartiere, ma anche continuare a suonare l’amato pianoforte.

Patricia H. è una donna brillante e piena di energia che si gode una vita movimentata e scandita dalla passione per l’arte quando, ormai sulla sessantina, un’emorragia celebrale capovolge la sua esistenza. “Fissava… ma non sembrava vedere” afferma una delle sue figlie. Pat è colpita da una forma di afasia, letteralmente “perdita della parola” che sembra segnare la fine della sua qutodianità:  niente più ricevimenti, gallerie e teatri. Le figlie però le stanno accanto e cercano di fare tutto ciò che è loro possibile per strappare la madre al silenzio, ed è questo il primo passo del sorprendente recupero della parola e di una vita che si avvicina sempre di più alla “normalità”. E’ nell’ospedale per malati cronici che Sacks incontra la sua paziente, in un luogo dove ognuno sa che non c’è possibilità di guarire totalmente, ma solo di ottenere qualche miglioramento. E’ qui che l’autore osserva come ciascuno può essere aiutato a ricostruirsi, a trovare nuovi modi di fare le cose, a sfruttare i propri punti di forza per ogni genere di compensazione e adattamento. Il libro di Sacks non è una semplice raccolta di casi, ma allarga la sua prospettiva ad una disamina della fragilità umana e della sua forza interiore. E’ una testimonianza che fa riflettere sulla “misura in cui noi siamo creatori delle nostre esperienze. Fino a che punto esse sono predeterminate dal cervello o dai sensi che abbiamo in dotazione dalla nascita, e in quale misura, invece, siamo noi stessi a plasmare il nostro cervello attraverso l’esperienza?”. Questo è l’incipit dell’ultimo capitolo del libro  di Sacks, un libro che trasporta il lettore nel dramma umano di ogni singolo caso, presentando il cervello come una macchina affascinante e meravigliosa, ma prestando attenzione anche alla soggettività di chi vive il dramma e alla forza impiegata per continuare la propria vita.

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