L’ironia della scimmia – Loriano Macchiavelli

Autore: Macchiavelli Loriano

Titolo: L’ironia della scimmia

Editore: Mondadori

Genere: giallo

Numero di pagine: 312

Anno di pubblicazione: 2012

Prezzo: € 19

Sarti Antonio è tornato. È uno di quei personaggi di cui l’autore ha cercato di liberarsi ma non c’è riuscito (si veda il romanzo “Stop per Sarti Antonio” edito da Cappelli nel 1987). Non è un poliziotto, è un questurino onesto, qualità che come dice l’autore oggi non è merce ricercata, e non ha grandi doti investigative: indaga procedendo a tentoni, incappando direttamente in amicizie pericolose e in brutte faccende, bisognoso di farsi aiutare dalla sagacia di Rosas, il talpone, un attivista sempre nei guai con la giustizia. “Ormai Sarti Antonio, sergente, ha una carriera alle spalle, e anche davanti, che potrebbe prendere la vita molto più alla leggera. Vivere alla giornata, come si dice, e prendere ciò che passa il convento. Non lo fa, non ci riesce. Si porta dentro la cultura dell’onestà che gli ha inculcato la famiglia, il padre soprattutto” (pag.105).

In questo romanzo, che ha dentro tutta l’attualità dei nostri giorni, dai riferimenti alle serie televisive poliziesche a quelli alla situazione sociale e politica della nostra Italia, torna nei sotterranei della sua Bologna, teatro di una sua celebre indagine. Stavolta però è una storia cruda, con risvolti internazionali e alcune scene da film americano. È cambiato molto da allora:” Vi siete accorti come i massacri se ne vadano in fretta dalla nostra vita quotidiana? Si vedono, si ascoltano, si leggono, ci si rattrista e si tira dritto, ognuno per la propria strada, rimbecilliti dalle stronzate che passa la tv” (pag.180).

Emblema della vicenda è un’immagine beffarda che rappresenta la crudele ironia di questi tempi incerti: si tratta di una scimmia ritratta in un quadro di Malgoli, pittore modenese del Settecento, che fa da guardia inquietante ai tesori di un borghese arricchito. La sua ultima fidanzata è una ragazza bella e spregiudicata con il vizio di rubare le auto; in una di queste viene ritrovato il cadavere di una ragazza e uno Sten. È un bel personaggio questa Rasputin, detta Ras, un po’ sfuggente, che sarebbe interessante vedere protagonista di un’altra storia per scoprire qualcosa di più della sua vita e di come sia arrivata ad essere così. Ras è originaria de L’Aquila e la pista porta proprio nella città abruzzese ormai fantasma: così nasce l’omaggio ad una città ferita a morte e unita a Bologna da una scossa di terremoto. “Le macerie resteranno nelle strade de L’Aquila, i ponteggi arrugginiranno e marciranno alle intemperie e un bel giorno, non tanto lontano, tutto crollerà e di una delle più belle città del mondo si perderà pure il ricordo. La Pompei del futuro” (pag.240).

La trama ad incastro, con una vicenda del passato che scorre parallela a quella centrale e di cui il lettore comprende il senso solo alla fine, viene commentata direttamente dall’autore, che è quindi un occhio osservatore che ammicca al lettore, senza conoscere tutti gli aspetti della vicenda. Anche per lui infatti, come accade a noi nella vita, tanti particolari rimangono oscuri. Loriano Macchiavelli, uno dei maestri del giallo italiano, ci regala un’altra storia avvincente e ricca di spunti di riflessione sull’Italia di oggi.

Milanese di nascita, ha vissuto nel Varesotto per poi trasferirsi a Domodossola. Insegnante di lettura e scrittura non smette mai di studiare i classici, ma ama farsi sorprendere da libri e autori sempre nuovi.

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