Autore: Pontus Ljunghill
Titolo: L’invisibile
Editore: Ugo Guanda Editore
Traduttore: Renato Zatti
N. pagine: 380
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 18,00 euro
Stoccolma 1928. Per il commissario John Stierna un anno che gli cambierà per sempre la vita. La quotidianità della città di Stoccolma è scossa da un terribile evento: l’omicidio di una bambina di nove anni, colpita a morte in un cantiere abbandonato. Gli indizi sono scarsi. La ricerca difficoltosa. Ma tutto il corpo di polizia è determinato a trovare l’assassino. Soprattutto Stierna, che praticamente gli dedicherà gran parte della sua vita. Proprio così, perché nonostante le ricerche accurate, le intuizioni e il duro lavoro di polizia ad ogni passo sembrerà sempre di perdere terreno. Come se l’assassino riuscisse a nascondere le sue tracce, la sua stessa esistenza fino a rendersi invisibile.
“Vero e falso, falso e vero. Cosa era cosa? pensò. E cosa era giusto che fosse: il vero o il falso? Ma a qualcuno interessava davvero?”(pag 159)
Questo caso tormenterà il commissario creandogli disagio e frustrazione fino a rovinare la sua stessa vita. Un turbine di emozioni che lo inghiottirà nel suo lavoro, fino a non fargli rimanere nient’altro. Dopo moltissimo tempo avrà l’occasione di ricordare questa triste storia, quando un giornalista indagherà su alcuni omicidi del passato.
“Se si lotta contra l’immoralità, bisogna fare molta attenzione al proprio stile di vita” (pag 163)
Un viaggio che dura venticinque anni, fino al 1953, attraversando varie epoche e momenti storici. La narrazione del contesto, degli usi e costumi dell’epoca è molto profonda e interessante. Riesce ad immergere il lettore in quegli anni, a ricreare l’atmosfera di quel periodo.
Non il solito giallo. Un libro esasperante che ti trasporta come i pensieri e le emozioni del protagonista. All’inizio carico, impetuoso, spronato dalla voglia di giustizia e risultati. Poi, lentamente e inesorabilmente porta il lettore verso l’oblio.
Una voglia di verità e giustizia non placata che lo spingerà senza forze fino all’ultima riga, sperando che durante il libro non abbia avuto l’intuizione che gli rovinerà il finale.