
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 334
Prezzo: € 18,00
Ottimo esordio nel thriller di Elisa Bertini con questo libro ambientato in Romagna, fra Ravenna e il minuscolo paese di Bloclei immerso nei boschi eterni dell’Appennino Romagnolo. Protagonista Lena Malinverni, ricercatrice universitaria e botanica forense, una figura ancora nuova nel panorama degli esperti di scene del crimine. Così nuova che desta un misto di stupore e sospetto nelle forze dell’ordine che l’affiancano. Lena, poco più di trent’anni, cresciuta in case famiglia, afflitta da ansia e attacchi di panico che combatte con il farmaco Xanax e lunghe corse nella natura, vive in una vecchia casa Liberty con il suo adorato cane Flint. Una casa non troppo comoda, ma con un elemento imprescindibile: una serra. Le piante sono il suo mondo, la Palinologia la sua specialità. I campioni vegetali che raccoglie con cura meticolosa sui cadaveri e nei luoghi circostanti sono in grado di dirle dove è morta quella particolare persona e persino molto sul suo assassino. Il suo problema sono i rapporti con il resto degli umani. Lena può essere dura, sarcastica, sbrigativa, a volte addirittura insolente, ma la sua è solo una forma di difesa. Appartiene a un gruppo, dove tutti conservano l’anonimato, che opera attacchi di disturbo contro abbattimenti ingiustificati di piante, un’attività che avrà un seguito per lei non proficuo nell’indagine che si appresta a iniziare.
Convocata d’urgenza dalla tosta PM D’Agnello, Lena si reca nella chiesa di Bloclei dove, nei sotterranei, è stato rinvenuto il cadavere di Eva De Luca. Giovane e bellissima, di ottima famiglia, una villa proprio a Bloclei dove trascorreva le vacanze, Eva era sparita da un anno dopo un lungo periodo di persecuzioni da parte di uno stalker che alla fine l’aveva sfregiata con l’acido. Deturpata nel volto, la ragazza si era chiusa nella sua villa cambiando radicalmente le proprie abitudini. Ora curava la propria serra e apparteneva a un gruppo di lettura, il Club del libro, composto da alcune persone di rilievo del paese. Il cadavere che Lena incontra nella cripta è spaventoso: lo stalker fattosi assassino non ha reso a quel povero corpo un bel servizio. Sulla salma alcuni simboli di non facile comprensione fra cui una maschera e un pentacolo, ma non solo. Lena raccoglie i suoi campioni sotto lo sguardo incredulo e sfottente del commissario Massimo Severi, che ha poca fede nelle sue capacità, e dell’antropologo Elia Bevilacqua incaricato di studiare quei simboli. Ma tutti, proprio tutti quelli che hanno conosciuto Eva e che ora vedono Lena sono colpiti da un particolare: le due donne, seppur vagamente, si somigliano nel fisico e soprattutto nella meravigliosa cascata di capelli rossi. E fra questi tutti, se ne accorge anche l’assassino che inizia a perseguitare Lena.
Sarà un’indagine difficile e irta di insidie quella che Lena si appresta a intraprendere insieme al commissario Severi, al suo vice, l’ispettore Alberti, e all’insopportabile agente Mariani, mentre la stampa non dà loro tregua. In special modo la giornalista Asia Lanfranchi, disposta a tutto pur di ottenere uno scoop. Eppure, fra tutti coloro coinvolti a vario titolo nella ricerca del colpevole – tra i quali lo psichiatra di Eva, Giorgio Rivestri, il suo relatore di tesi Gianmaria Arcangeli, Delfina Giuffré, il candidato sindaco Adelmo Benzoni e gli altri del Club del libro – nessuno sembra dire la verità fino in fondo, tanto che Lena prova quanto segue:
“Percepivo la linfa nera che scorreva sotto la facciata perfetta di quel paese, filtrando tra i segreti custoditi nelle case fino a nutrire i rami di una selva che li avrebbe covati per sempre, forse senza mai rivelarli.” (pag. 167)
La scrittura della Bertini è ricca di fascino, attenta al dettaglio senza mai esagerare, competente nelle parti scientifiche, intrigante nei risvolti antropologici, piacevolissima. E il thriller lascerà spiazzati nel finale anche i lettori di genere più esperti.