E’ stata vinta da Lidia Ravera con “Piangi pure” edito da Bompiani l’edizione 2013 del Premio Stresa di Narrativa, con 19 voti. Secondo classificato Hamid Ziarati con “Quasi due” (Einaudi) e 12 voti, terzo Mattia Signorini con “Ora” (Marsilio) che ha totalizzato 10 voti distaccando gli ultimi due partecipanti, Raul Montanari autore de “Il tempo dell’innocenza” (Baldini & Castoldi) che ha raccolto 6 voti mentre 2 soli voti sono andati a Romana Petri con “Figli dello stesso padre” (Longanesi).
Dei cinquantadue voti due sono andati a Dacia Maraini, c’è stata anche una scheda bianca. A votare era la Giuria dei Lettori insieme a quella dei Critici, presieduta da Gianfranco Lazzaro e composta da Maurizio Cucchi, Orlando Perera, Marco Santagata e Piero Bianucci.
Ad aprire la cerimonia di premiazione è stato il presidente Gianfranco Lazzaro, tra i fondatori e primo vincitore del premio nel 1976, sottolineando che oggi, a suo parere, non esistono più in Italia scrittori di valore. Sono seguiti gli interventi dei finalisti, alcuni piuttosto risentiti per l’affermazione.
“Piangi pure” è un romanzo con protagonista Iris De Santis, una signora che a settantanove anni decide di vendere la nuda proprietà del suo prestigioso appartamento per vivere gli ultimi anni senza problemi economici e che si innamora di un uomo che ha un paio d’anni meno di lei. Una tematica particolarmente apprezzata dai giurati che avevano già manifestato il loro consenso durante l’affollato incontro con Lidia Ravera nel luglio scorso.
Ambretta Sampietro