Simona Lanzillotti ha pensato ad un’attività del tutto originale attraverso i suoi servizi de LaLibreria. Simona, laureata in beni culturali archivistici-librari, ha da sempre il sogno di diventare bibliotecaria nella propria città, Messina. Poiché non ne ha ancora avuto l’occasione, ha deciso di crearsela! Simona ha la passione della lettura e la grande fortuna di aver ricevuto un gran numero di libri dalla madre, che legge molto e da sempre. Simona ha deciso di catalogarli e di metterli a disposizione di tutti coloro che ne richiedono il prestito. I suoi libri sono a disposizione di tutta Italia, per tutti quelli che, come lei, condividono l’amore per la lettura.
Simona, cosa ti ha portato ad aprire un’attività di questo genere?
E’ molto semplice: mi sono laureata come operatrice dei beni culturali archivistici-librari, l’unica cosa che voglio fare è la bibliotecaria e farlo rimanendo nella mia città. E siccome non ho ancora trovato un posto vero ho deciso di crearmelo da sola.
Com’è nata LaLibreria?
I libri sono quasi tutti di mia madre che legge da sempre e tanto, me li ha affidati e io li ho catalogati e messi a disposizione di tutti quelli che li vogliono in prestito. All’inizio pensavo che non sarei uscita fuori da Messina, ma la verità è che dopo tre anni l’unico “cliente” che mi ha contattato è stato dalla Campania. Ci troviamo bene per adesso e così i miei libri sono a disposizione di tutta Italia, ne sono contenta e vorrei che le cose andassero sempre meglio. Sto cercando di farmi conoscere in giro con volantini, mail, pubblicità ecc. So che c’è tanta gente che come me ama tantissimo leggere e che magari può trovare utile i servizi de LaLibreria e sto cercando in tutti i modi di scovare queste persone.
La strada che hai intrapreso è faticosa?
Purtroppo sì, è più difficile di quel che sembra, ma non mi sono ancora arresa. Anche se molti di quelli che mi conoscono (per non dire tutti) pensano che stia perdendo tempo. Comunque vadano le cose io credo in questo progetto, penso possa essere utile. Vorrei che questi libri non restassero fermi qui a riempirsi di polvere, ma che facessero continuamente avanti e indietro da un lettore a un altro: è l’unica cosa che può renderli vivi.