Il fenomeno dei libri a 0,99 €, lanciato dalla Newton Compton, ha colpito veramente tutti. Abbiamo chiesto due pareri autorevoli, all’amministratore delegato della Salani Gianluca Mazzitelli e allo scrittore Stefano Piedimonte ed entrambi hanno espresso pareri molto simili: l’idea di base dell’iniziativa è notevole, perché qualsiasi strumento possa diventare veicolo di cultura è sempre un ottimo alleato, ma ci sono anche molti dubbi. Il maggiore, comunque, riguarda tutti gli addetti ai lavori: si parla molto di crisi dell’editoria e degli scrittori, che spesso si lamentano dei loro compensi; con libri venduti a 0,99 € possono essere garantiti i compensi minimi a tutte le persone che lavorano intorno a questi libri? Traduttori, correttori di bozze, impiegati in tipografia e autori ricevono il giusto compenso per il loro lavoro?
Dopo aver sentito persone direttamente coinvolte nel lavoro, abbiamo chiesto un parere anche ai nostri lettori. Le opinioni che ci sono arrivate attraverso i profili Facebook e Twitter sono stati moltissimi e discordanti: moltissimi utenti, prima di pensare a se stessi, hanno rivolo un pensiero agli addetti ai lavori, trovando in completo accordo con Mazzitelli e Piedimonte.
In generale, comunque, la maggior parte delle persone ha espresso pareri negativi riguardo a questa iniziativa: molti ritengono che un prezzo così basso dipenda dalla bassa qualità con cui vengono redatti questi libri, a partire dalla “carta ultrariciclata” alla copertina morbida fino alla possibilità di una traduzione sommaria, che sembra poi essere il problema maggiore.
Non sono mancati, d’altra parte, anche commenti molto positivi: dobbiamo ricordare che siamo in un periodo di grande crisi economica e moltissime famiglie sono costrette a rivedere le spese, tagliando qua e là gli acquisti superflui. In questo caso, avere la possibilità di comprare un libro a meno di un euro è un’opportunità per togliersi lo sfizio di comprare un libro da leggere; inoltre, secondo molti utenti, un libro a soli 0,99€ è un ottimo strumento per incentivare la cultura e la lettura nel nostro Paese. Per la maggior parte degli utenti che si sono dichiarati a favore, però, l’unica, ma importante condizione, è che la qualità resti inalterata, perché in caso contrario non varrebbe la pena di comprare un libro a basso prezzo dalla qualità scadente.
C’è poi una parte di lettori un po’ dubbiosa, che non sa ancora bene da quale parte schierarsi: alcuni utenti credono che, come l’iniziativa dei libri a mille lire di qualche tempo fa, questo fenomeno si esaurirà molto presto senza apportare sostanziali cambiamenti nel mondo dell’editoria e della lettura, mentre ci sono altri che ritengono che il prezzo dei libri, rispetto agli originali 20, 22 euro, vada abbassato, ma non così drasticamente. Secondo loro è infatti importante tenere conto del periodo di crisi economica e delle difficoltà delle famiglie, ma un prezzo così basso finirebbe per penalizzare la qualità del libro e la paga di tutte le persone che lavorano intorno ad esso.
Insomma, sembra che non esista una risposta vera e propria al dilemma generato dalla vendita di libri a 0,99 €. Mentre noi aspettiamo tantissime altre opinioni dai nostri lettori, staremo a vedere come si evolverà questo fenomeno; forse allora sarà possibile trovare una risposta.