Che per leggere non serva per forza la vista è cosa nota. Che ciechi ed ipovedenti leggano molto più degli utenti normodotati è però una scoperta sorprendente. Come spiega Cristina Muselli dell’Associazione italiana degli editori “Almeno il 59% degli ipovedenti intervistati, hanno detto che leggono almeno un libro all’anno contro il 46% della popolazione italiana“.
Il dato quindi rivela un mercato potenziale, una domanda alla quale sta rispondendo l’Aie attraverso il progetto Lia, Libri italiani accessibili, che cerca di aumentare la produzione di libri per non vedenti (al momento molto limitata) agendo su tutta la filiera, in modo tale da non dover più convertire i titoli già esistenti. Il progetto è sicuramente ambizioso, ma ha già raccolto l’adesione di oltre il 60% degli editori di narrativa e saggistica.
Buona fortuna!