In Italia i lettori calano sempre più, eppure quest’anno, è il primo dopo diverso tempo con un segno positivo sia sul valore che sulla quantità di libri venduti. Il settore dell’editoria che ha funzionato meglio è stato quello dedicato all’infanzia e all’adolescenza, soprattutto negli illustrati, con una proliferazione di piccola case editrici di altissima qualità.
Ci sono anche altri numeri che mostrano l’ottimo stato di salute del settore dell’editoria per ragazzi e per bambini in Italia. Se nel 2001 gli editori italiani compravano dall’estero un numero tre volte superiore a quello che vendevano, in poco più di dieci anni la tendenza si è invertita, e nel 2013 abbiamo venduto all’estero il doppio di quello che abbiamo comprato. “Frutto dell’alta qualità, della libertà di sperimentare e della bassa incidenza del marketing nelle scelte editoriali”. Questa è la ricetta vincente secondo Pietro Corraini, della storica Corraini edizioni, uno dei marchi più prestigiosi dell’editoria italiana degli ultimi 40 anni, nonché una delle più attente al segmento di mercato di bambini e ragazzi, del quale rappresenta una delle punte più alte in fatto di qualità e sperimentazione.
L’editoria per l’infanzia si differenzia sul mercato in fase di produzione. Per esempio, è meno dipendente dalle logiche di marketing che governano le decisioni di molti editori “per adulti”. Di conseguenza è più libera di sperimentare, è più attenta alla qualità ed ai lettori.Per questo il più brutto tra i libri per bambini è sicuramente più curato del più brutto tra i libri per adulti.
Questo perchè il mondo dell’editoria per bambini non è legato solo alla parola scritta, ma anche alle immagini, alle illustrazioni, al disegno. Questo li rende necessariamente, molto attenti a tutto ciò che fa parte di un libro ma non è scritto: gli aspetti grafici, la carta, i formati, sono tutti dettagli che rendono il prodotto non solo più attraente per i lettori, ma anche più curato. Il mondo per l’editoria “per adulti” invece dà tutta l’importanza al contenuto e molto meno al “contenitore.
I libri per bambini conquistano i cuori degli adulti. È l’unico settore in cui il lettore potenziale dei libri che mettiamo in vendita, ovvero il bambino, non coincide quasi mai con l’acquirente, il genitore, che spesso viene coinvolto nell’uso del prodotto. Uno dei fattori che funziona, proprio per questo motivo, è l’elemento “gioco”. Per esempio i libri da colorare.
I lettori giovani leggono molto più dei lettori adulti, questo perchè se è vero che la scuola italiana non fa leggere i ragazzi e fallisce nel trasmettere loro la passione della lettura, è pur sempre un luogo stimolante, che alimenta la curiosità. Dopo i 18 anni i ragazzi italiani non hanno più stimoli forti nel proseguire a leggere e nell’alimentare la propria curiosità. A quel punto, usciti da scuola, gli stimoli dovrebbero arrivare dal contesto, dalla famiglia, dal luogo di lavoro, dal mondo dell’informazione e via dicendo. Evidentemente in Italia c’è un problema da quel punto di vista.