
Data di pubbl.: 2024
Pagine: 432
Prezzo: € 19,00
Con L’estate dei morti torna ancora una volta la bella narrativa gialla venata di mistero di Giuliano Pasini. E torna Roberto Serra, il tormentato ispettore di polizia vittima, dopo la tragica morte dei genitori quando lui aveva sedici anni, della Danza: uno stato di trance durante il quale può vedere e sentire nel profondo quel che è accaduto sul luogo di un delitto. Una maledizione che, nel corso degli anni, lo ha allontanato dalla compagna Alice e gli impedisce di passare più tempo con l’adorata figlia di soli sei anni. Una maledizione che lo ha relegato nel piccolo paese di Case Rosse nell’Appennino Emiliano dove ha faticato a farsi accettare. Accanto a lui, in questa nuova, inquietante avventura, l’agente scelto Rubina Tonelli, esiliata da Rimini dopo aver sparato una volta di troppo e a chi non doveva. Due anime tormentate Roberto e Rubina. Lei rabbiosa, lui protettivo. Ma se lui è riuscito a sfuggire alla condanna dell’alcol, la ventottenne Rubina ha gravi difficoltà ad abbandonare lo Xanax, unica barriera contro l’ansia divorante e le ferite auto inflitte, mentre cerca di non far più uso di droghe pesanti come l’ecstasy e sfuggire ai ricatti di due ex amanti. È proprio Rubina a ricevere una strana chiamata dall’unica cabina telefonica della vicina frazione di Montecuccoli alla vigilia di San Martino. La voce malferma di una ragazzina spaventata la informa che ha visto qualcosa di orribile, due morti ammazzati. È stata la Borda, insiste, uno spirito maligno e crudele e lei ha tanta paura. Perché la Borda è un mostro che uccide i bambini che se ne vanno da soli per i boschi. Dice di chiamarsi Sibilla Mari, la ragazzina, e di avere quattordici anni. Peccato che, come presto si scoprirà, Sibilla è morta vent’anni prima, annegata in un pozzone proprio a Montecuccoli e nel giorno dei morti. Figlia di quella che tutti in paese chiamano la Stria – la strega – di padre ignoto, aveva un’unica amica, Luce Livi, che al tempo fu accusata dalla madre di Sibilla per l’omicidio. Nessuno riuscì a dimostrare che fosse stata lei, ma i signori Livi, per buona misura, presero la figlia sconvolta e se ne andarono a vivere altrove. Rubina Tonelli avverte Serra della chiamata e si reca a Montecuccoli, ma tutto quello che trova è la vecchia casa dei Livi, all’interno della quale giacciono due cadaveri sfigurati: Enzo Varriale e il Manfredini, dirigenti della Banca Emiliana. Parte da qui l’indagine condotta da Serra, da Corazza della Squadra Mobile di Modena e dal capo dei RIS di Parma il generale Massimo Minimo. Un’indagine che sembra perdersi fra credenze e superstizioni, come chiosa in un articolo un altro personaggio del libro, la sedicente e poco ortodossa scrittrice e giornalista Germana Prilli, abitante a Montecuccoli. Ma stiamo davvero parlando di magia? Siamo davvero dentro una favola dei fratelli Grimm? O non bisogna solo confrontarsi con la crudeltà e la follia insiste nella natura umana?
Giuliano Pasini intreccia una vicenda dai risvolti carichi di brividi e mistero con le angosce, i tormenti e una difficile ricerca di pace interiore dei suoi personaggi principali, Roberto Serra e Rubina Tonelli, senza lesinare momenti conviviali legati all’ottimo cibo e al vino prezioso di quelle terre mentre ci porta in giro nei meravigliosi e nebbiosi boschi dell’Appennino Emiliano fino a un terribile e inatteso finale.