Autore: Simoni Marcello
Data di pubbl.: 2017
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Genere: giallo storico
Pagine: 352
Prezzo: 9,90
“Angelo rincasò con il sole ancora alto, dopo essersi fatto accompagnare da Teofilo Capponi fin oltre le botteghe del Ponte Vecchio con la scusa di discutere alcuni dettagli dell’accordo. Si sentì al sicuro soltanto quando fu davanti al portone del palazzo, ad accarezzare il desiderio di quiete assoluta”. (p. 101)
Siamo a Firenze, in pieno Rinascimento. Un ladruncolo da quattro soldi, Tigrinus, entra nella cripta dell’abbazia di Santa Trinità per rubacchiare quello che trova, ma contrariamente alle sue aspettative diventa spettatore in tempo reale di un omicidio. A farne le spese è un noto banchiere di Firenze, Giannotto Bruni, un uomo colto, potente e molto ricco. Tigrinus non vede in volto l’assassino, ma ascolta bene il battibecco che precede la pugnalata fatale. Peccato però che l’omicida riesca a fuggire, mentre lui viene arrestato e rischia di essere messo alla gogna in tempi brevi. Tutte le accuse sono contro di lui e i familiari della vittima, come la polizia del tempo, vogliono chiudere immediatamente il caso. Solo un uomo, molto potente, gli crede ed è proprio il grande Cosimo de’ Medici a volerlo tenere in vita. Ma a quale prezzo? Tigrinus si imbatterà in un percorso di minacce e ricatti, alla cui base c’è più di un tesoro prezioso…c’è la pura verità.
“Fu allora che Angelo notò l’appressarsi minaccioso di un terzo armigero. Temendo il peggio, riuscì finalmente ad afferrare la cugina per un braccio e a trascinarla via. <<Domani>>, le sussurrò all’orecchio, cercando di ammansirla. <<Domani>>.” (p. 29)
Thriller storico veloce e avvincente, in cui i fatti si susseguono linearmente e permettono alla lettura di scorrere rapida fino alla fine in poche ore. I richiami ai vecchi quartieri e ai personaggi storici della Firenze del 1400 denotano una grande ricerca di scrittura e di linguaggio da parte di Marcello Simoni, un classico ormai per questo scrittore. Un piccolo neo è legato alle avventure nel viaggio in mare, che vengono un po’ messe da parte rispetto all’intera vicenda, ma che avrebbero dato un tocco ancora più avvincente a tutta la trama.
“Niccolò Vitelli camminava tra la folla del mercato vecchio. Sforzandosi di non pensare alle perle del Malabar. Quella bisbetica di monna Bianca era stata attenta a rivelargli solo lo stretto necessario per ingraziarselo, ma lui aveva sufficiente esperienza per immaginarsi il resto” (p. 225)