Desideria Guicciardini – Altrove
Una strada chiamata obitorio ha in sé e suscita qualche dubbio circa il chiarore che nel suo crepuscolo lascia intravedere in fondo al suo tortuoso e irregolare sviluppo, tra palazzine di età ed eredità scomposte.
Dalla rue Morgue non si hanno notizie certe, ma sicure. Sicuro è che si trova, non come, su uno scarso rilievo oltre i confini della città che oltre quei confini mai s’è spinta; sicuro che ogni giorno non pochi tra gli abitanti di quella strada, da un capolinea ad essi noto, giù per il corso dei treni sotterranei, si diramano in correnti che gorgogliano verso i diversi centri della città là dove è facile che il loro pallore e l’attitudine taciturna li faccia riconoscere per abitanti della rue Morgue. Quanti li riconoscono tali, al notarli tacciono e acconsentono, ma non saprebbero dirsi a che cosa, se a un disagio o ad un gelo. Interrogati talvolta, ma è raro che accada, sul di che cosa si occupano, gli abitanti della rue Morgue rispondono in modo inusuale che, Non si occupano di nulla. C’è tuttavia tra loro chi ha il compito di fochìsta al crematorio e insieme, grazie a una direttiva comunale che non vuole sprechi di ruoli tra i suoi dipendenti, di imbalsamatore; c’è chi ha un’abilità simile, il tassidermista, ovvero impagliatore di animali, benché l’opinione comune sospetti che la pratica sia una scappatoia facile e più redditizia alla di cui sopra e meno economica imbalsamazione. Tutti, dalla sotterranea usciti alla superficie, scompaiono però alla vista e alla curiosità dei più, in certe pieghe della città, smarrite come isole della Florìda, in lotta contro l’erosione dello sviluppo verticale. Tempo rubato, enclavi misteriose, fondachi senza ovvero con tanta e anzi sin troppa storia; dove si incontrano tipografi ai loro piombi, legatori di libri rarefatti più che rari, fabbricanti di idrochinone, fonditori abbacinati, insoliti tuffatori, acrobati. Oscuri quanto la sera, tutti costoro tornano in Rue Morgue dove nessuno peraltro ricorda vi sia mai sorto né morto il giorno; ché tutti vivono lì in un chiarore di sonno, un crepuscolo s’è detto, e vi si immergono come chi nel sonno si immerge e si perde e sa di essere vivo solo quando sogni; altrimenti, non ci fosse la rassicurante certezza del sognare, nessuno sarebbe più spaventato dal sonno più di quanti stiano per morire e, tra le due strade, non saprebbero quale sarà quella da scegliere.
Edgard Poe – I delitti della Rue Morgue – Mursia
Louis Ferdinand Céline – Voyage au bout de la nuit – NRF – Viaggio al termine della notte – Corbaccio
Marcel Carné – Alba tragica – https://www.youtube.com/watch?v=4Z-C-jMIZIE
Walther Ruttmann – Die Symphonie der Großstadt -1927 – https://www.youtube.com/watch?v=0NQgIvG-kBM