Giovanni Boldini – Ritratto di Robert de Montesquiou – Paris, Musée d’Orsay
3. Il rompighiaccio Archàngel, pavana allegorica*
….Et c’est toujours de même, et c’est ainsi toujours!/On s’adore! On se hait! On maudit ses amours!/Adieu Myrtille, Eglé, Chloé, démons moqueurs/Adieu donc et bons jours aux tyrans de nos coeurs!/Et bons jours! – Robert de Montesquiou – Gabriel Fauré**
Sobibjørgfjord. Àut àut autunno. Benché incerti sugli aggettivi, i più diletti brumòlogi d’oggi la direbbero coltre ma è tre volte nebbia, alumbràda da un crepuscolo al neon; chi lo guarda s’incanta e convince a gettare e giacca e guanti e berretta ad aspettarne il torpore di ghiaccio, l’indicibile spossatezza del perdersi alla via per Thule dove prima o poi madame Zalamòrtb s’occuperà degli occhi suoi che sémbran sempre tanto belli. Rompighiaccio da crociera Archàngel, 12.000 tonnellate, 128 uomini l’equipaggio, 97 i passeggeri tutti del coro Pròdest in navigazione di ritorno con il loro maestro Opaline e il loro pastore d’anime, o cacciatore di dio nell’opinione comune, don Babelotto la cui anima svìrgola sotto coperta a inseguire di sfròso pecore in sottana; infine, il nostromo Pédrál e, detto da tutti Micio, il felix catus ossia gato felìz dal comandante Beringa. Plancia.
Beringa Nebbia e roccia….l’unico possibile fiordo è nella propria testa….vediamo se riusciamo ad uscire da questo calderone di gelo…. la metafora si dispone alla verità da queste parti….riva….
Pédrál 50 metri in aumento comandante….
Beringa a sinistra 5 gradi.…adelantamos Pédrál con juicio….vedete….
Pédrál (potrebbe ridacchiare) streghe al centro della nebbia….ci nascondono a noi stessi….
Beringa streghe sarebbe meglio….io temo la plastica….alla via così
S’ode un canto scommesso a distanza.
Coro E navigare è bello/che bello navigar/Prendiamo bum ‘l martello/e andiamo a martellar7 Succiàmoci, bum l’ombrello/ch’è bello quanto il mar. Repeated till fade out.
Beringa Ahi ehi eccola….quella muraglia scura è plastica compatta….ràpido macchine indietro mezza.
Fronte a una Pointe-du-Hocc fluttuante di sfatti moplèn sopra e sotto chissà, il comandante ordinò, Alla cappa Pedràl; quasi fermi daddovéro, a riflettere il cheffàre o ‘l disfare.
Avvenne che, adusi all’attacco senza esitare, i coristi s’impadronivano dell’Archàngel e, isàto a prua il feticcio di Santa Sticchia forzavano il comandante a rompere e spingersi drento l’isola plastica….cantavano tanghi imbriaghi mentre s’inceppavano l’eliche….due scubidùbi s’immersero nel gelo a sbrogliare lo stame che le imbrogliava, ma tentando affogarono. Macchine ferme. Intonata a pavane corali, la deriva suscitava da ogni loculo vagiti di priapi e vagine. Le più adolescenti tra mezzi e contralti pregavano Michelle, una madonna nera scaturita dall’indecenza del Donbabelòtto. L’Archángel naviga in bando da giorni. Langue l’equipaggio prigioniero, la dispensa trabocca. Il comandante ordina e riordina la sua scrivania. Il gatto veglia. La penombra è un imbuto.
* erede della bassadanza la pavana( sec. XVI) fu solenne danza da sfilata in due tempi- https://www.youtube.com/watch?v=B10z9b_PRXw
** Gabriel Fauré – Pavane op. 50 https://www.youtube.com/watch?v=Jw8PurepHxk
b Cattivo (villain) del cinema muto inventato dal celebre divo italiano Emilio Ghione (1879-1930) https://www.youtube.com/watch?v=DySVjEWQHxI
c Il 6 giugno 1944 punto di sbarco, a’ piedi della falesia omonima, del 2° e 5° btg 75° rgt rangers americani che la scalarono sotto il fuoco alemanno.