Giotto – Natività – Cappella degli Scrovegni – Padova K.S. Malevič – Supremus N°58 – Krasnodar M.o.Art.
1.L’inquisitore
Più che sentore di ejaejahéhalalàhalalé sequenza di a sangue freddoa, sangue a sfare e freddo rigor, essenziale nella mise en scène suprematista del delitto.…raccroché à soi même comme si même un soi puisse marquer les bornes entre vivre et survivreb la vittima….riconosciuta, M.H., solo grazie ai documenti, non sottratti strano; per quanto le foto forensi si pèritino di lasciar osservare, la stiamo intravedendo abbastanza per dire a che specie appartenesse, a giudicare dall’antologia dei colori kiku, fiordoràtο, χρύσεος ἄνϑεμον o crisantèmο, intrisi nel rosso sangue di dandy….dai calzoni alla cravatta….eleganza troppa, chi non ne conosce l’uso può odiarle, le eleganze, i portamenti fino a volerne sferruzzare i portatori. Dei macelli, in certi luoghi, in qualche epoca, in alquanta scala, non che manchi documentaria di sacri (1209-1620 e sgg.) sanculotti (1789 e sgg.) o sansepolcristi (1919 e sgg.); strappare la pelle com’oggi usa, quasi, solo ai conigli, découpage di occhi atterriti in vetrina, decapitazioni, banco di tagli, ritagli e frùstoli; necessaria gran fantasia di un dio cubista per ricondurre girello, noce, lo scamone al bove matrix e all’asinello del Giotto; e lo sguardo gorgogliante di sperma assassino del macellaro, par butâ dut daûr copec. Dopodiché in bocca al malcapitato, chissà more nipponico placcato, infilare schidione acuto, transylvanian gender, e sbam bel colpo di mazza sulla parte ottusa, da schiantarne l’aguzza tra l’Atlante C1, e’l C2 Epistrofèo; allora s’è capito che l’agìto è di tètrapes lombrosi, quadrumane del lombroso. Insano delitto ahah….a volere, indagare se è scusabile l’affronto mosso alla terra dall’essere umani. Passamàno delle immagini. Si notano i sette volte impressi tratti degli pneumatici, ad operam perficere; everybody has its evidence. Che i giornalisti de La Provinciale mattutina recitino il proprio burlesque, l’homo, la pozza, il sangue, il crimine efferato, e infondano al coratello populo che gli autentici diversi siamo i noi; i nolo nos tangere, appellandosi fieri a loro ragione, l’appiccato doppio, alle croci e alle pareti….curioso che uno stesso dio possa rispondere ambiguamente a differenti istanze, quella della legge, abbia o non abbài logos, e dell’assassino. Bechèrd a riposo, il duce di tanta merenda, iòcula alle udienze un suo rosario; torvi e omologati quatto complici incappucciano nelle felpe un’estraneità da martiri rabbiosi, tutti comprendono lo spettacolare dòmino sulla ragione; dunque ingemiscere tamquam rei, chiagnere, soprattutto fottersene….peccato originale, dice l’inquisitore alla fine del dibattimento, è esistere….homini, cimici, batteri…. ha’l suo programmino ogni animalino…
a Truman Capote – A sangue freddo – Garzanti 1966
b aggrappato a sé stesso quasi che lo stesso sé potesse segnare i confini tra vivere e sopravvivere
c par butaa dut dauur cope. Furlano, per buttar(si) tutto alla spalle. Dietro il coppino alla lettera.
d Triestino, trentino, furlano bečhâr, per macellaio. Lombardo béchè, piemontese, becché; dal toscano beccaio, mercante di carne di becco, montone, e per estensione macellaro. Dante, Purg. XX 52, Figliuol fu’ io d’un beccaio di Parigi. Merenda è certo allusione a una compagnia di oscuri personaggi, guardoni, complici o epitome stessa del cosiddetto Mostro di Firenze (1968-1987) →