Le molte feritoie della notte – Marco Ansaldo

Titolo: Le molte feritoie della notte. I volti nascosti di Fabrizio De André
Autore: Marco Ansaldo
Casa Editrice: Utet editore
Genere: saggistica
Pagine: 189
Prezzo: € 15

«Un precursore coraggioso, capace di mettere al centro della sua opera argomenti considerati marginali. In grado di farlo con quelle modalità intense, tanto reali e seducenti per il pubblico da innalzarlo infine ad artista di riferimento, vate e maestro».

Queste bellissime parole Marco Ansaldo le scrive per Fabrizio De André in Le molte feritoie della notte, un libro bellissimo a lui dedicato.

Lo scrittore e giornalista si mette sulle tracce di Faber e scrive una sua biografia appassionata e documentata.

Ansaldo ci rivela tutti i volti nascosti del grande cantautore genovese, ripercorre il suo cammino d’artista, di poeta e di uomo, scrive pagine bellissime che sono un omaggio sentito all’immensa unicità di questo grande genio.

Nel libro c’è Faber che abbiamo amato, l’incanto della sua voce poetica che sta dalla parte degli ultimi, la sua straordinaria anarchia d’amore che canta la vita, le sue invettive contro tutti gli ordini costituiti, l’uomo libero che non arretra di un millimetro davanti alle prepotenze del potere.

«Perché ci piace De André? E perché le sue canzoni ci colpiscono, come un pugno allo stomaco? Il tono di voce certo. Poi le tematiche così diverse, dirompenti, Per tutti coloro che lo ascoltano, anche per i giovani di oggi, l’esperienza comune è quella di una sensazione precisa nel momento stesso in cui si sente un suo brano per la prima volta: quella dell’incantamento. Le sue canzoni, l’approccio, gli argomenti trattati, ammaliano l’ascoltatore. Letteralmente.

De André ha una particolarità: risveglia le coscienze, ci apre la mente».

Ansaldo ha cercato negli anfratti nelle pieghe delle molte feritoie della notte di Faber è ha ricostruito l’immagine del poeta e dell’uomo partendo dai dettagli, portando alla luce frammenti della sua fragilità e della sua forza.

Leggere e ascoltare De André per molti di noi oggi è ancora una necessità, perché la sua poesia è ancora un’urgenza che suona l’allarme.

Le storie, i volti, i sentimenti cantati da Fabrizio non ci parlano solo di vite negate e di vite subite, ma anche di riscatto e resistenza.

Di questo nostro grande navigante che va in direzione ostinata e contraria, noi uomini liberi oggi abbiamo bisogno più che mai.

Abbiamo bisogno delle sue parole irriverenti perché oggi gli ultimi sono ancora qui, gli emarginati sono diventati un esercito, il potere è ancora quel sistema che ci prende per fame, la libertà è in pericolo e la guerra è una minaccia quotidiana.

Ci manca la sua voce ironica e dolente anche se ci resta la sua grande poesia che non smettiamo mai di ascoltare affinché il disastro che ci circonda non ci colga impreparati.

Ha ragione Marco Ansaldo quando scrive che Fabrizio è per noi un fratello maggiore. È davvero un amico fragile. Un uomo e un artista che preferiva mettersi ai margini, in una prospettiva a lui più consona, di lato per osservare meglio quello che doveva descrivere, piuttosto che piazzarsi al centro.

Le molte feritoie della notte tra i numerosi libri pubblicati su Faber è uno dei più belli, perché prima di tutto è un atto d’amore e quando si scrive con il cuore non si mente mai e soprattutto non si ingannano i lettori.

Davanti ai suoi testi visionari e profetici continuiamo a provare quell’incantamento che sono la sua voce ci ha saputo donare e le sua poesia è come se fosse scritta per l’eternità.

Fabrizio ci ha lasciato un’eredità universale. Ancora oggi le sue intuizioni di uomo e di artista, di letterato e di cantautore che è stato sempre un passo avanti a tutti sono qui a mostrarci la strada.

«E sono proprio le sue intuizioni – scrive Ansaldo – ad avere fatto differenza, Questo De André ci ha insegnato. Questo serve al nostro futuro. “Fabrizio è di tutti”, ha detto dopo la sua scomparsa Dori Ghezzi. Non potrebbe esserci frase più generosa, più vera».

Grazie a Mario Ansaldo per questo commovente atto d’amore, perché Faber ci manca e ne abbiamo ancora bisogno.

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