Il Presidente Russo Vladimir Putin, è senza dubbio uno delle figure più controverse tra i potenti del Mondo. L’Ex agente del KGB, ne ha recentemente combinata un’altra delle sue, si tratta della decisione di imporre un divieto per gli stranieri, di possedere più del 20 per cento della proprietà di media russi.
Una scelta che in realtà non stupisce coloro che conoscono la storia del premier Sovietico, da sempre fortemente filo nazionalista, attento alla salvaguardia dei patrimoni nazionali, poco incline alla globalizzazione e all’insediamento di grosse Multinazionali estere, capaci di controllare l’economia, entro i confini del suo paese. La scelta di bloccare l’ingresso cospicuo di aziende straniere all’interno del Sistema Mediatico Russo, ha fatto infuriare alcune tra le più importanti case editrici Europee. Queste, hanno chiesto presidente Vladimir Putin, di rinviare di un anno il divieto, approvato lo scorso autunno dal potere centrale russo, modificando di fatto la legge sui media di massa, e che entrerà in vigore dal 2016. Tra gli editori aderenti all’appello, ci sarebbero le tedesche Axel Springer e Burda, che hanno offerto di firmare la lettera a Putin anche ai manager in Russia della tedesca Bauer Media, della finlandese Sanoma, della svedese Bonnier, della danese Egmont e dell’italiana De Agostini.
Ci si augura, che il presidente Russo, al momento impegnato in faccende assai più spinose da risolvere, possa tornare sui suoi passi e annullare un provvedimento che appare insensato, nell’epoca della Globalizzazione in cui vivamo.