Autore: Maria Elisabetta Giudici
Data di pubbl.: 2023
Casa Editrice: morellini editore
Genere: Romanzo d’avventura e di formazione
Pagine: 278
Prezzo: € 19,00
“La veggente che girava per quella terra e si sedeva nelle piazze a dispensare vite eterne mi predisse una lunga esistenza, il genere di augurio che si fa a chiunque in cambio di una moneta. Tuttavia, con me indovinò: non so perché, ma ho sempre saputo che sarei morta anziana, in pace nel mio letto. Per questo non ho esitato ad affrontare molteplici pericoli, visto che nessuno se ne va all’altro mondo prima che sia giunto il proprio momento.” (P. 7)
Questo l’incipit del nuovo, intrigante romanzo di Maria Elisabetta Giudici da poco uscito per Morellini Editore nella collana Varianti, un romanzo d’avventura e di formazione che attraversa il secolo XIX dal 1818 fino al 1866 circa. Voce narrante quella di Charlotte Walker, bimba abbandonata sulla spiaggia di Polignano in Puglia dalla giovanissima madre in fuga. La diciottenne Delicata Lorusso, ragazza di buona famiglia, ma trasgressiva, l’ha avuta dopo mesi di amore con un brigante ora catturato. Se vuole salvarsi da chi la insegue deve lasciare andare la sua creatura. Ciarli, come tutti chiamano Charlotte, viene allevata da Dyclan Walker, marinaio scozzese che dopo varie vicissitudini ha deciso di stabilirsi in quel borgo pugliese insieme alla moglie córsa, più vecchia di lui. Quella bambina, per la coppia senza figli, diventa una benedizione. Sarà amata, istruita e seguita. Vivrà un’infanzia e un’adolescenza ricche di storie e memorie incredibili e indelebili. Dichiarerà di avere tre talenti: una voce melodiosa, una memoria infallibile e la capacità di trovare l’acqua. A sedici anni e dopo la morte della madre adottiva, Ciarli ha un’unica aspirazione: ritrovare la sua vera madre. Di lei possiede solo una perla nera di grande valore dalla quale non si separa mai. Inizia così la straordinaria avventura di questa bella e indomita creatura la quale, fingendosi un ragazzo, s’imbarca da clandestina su una nave alla fonda nel porto di Polignano diretta in Sicilia. Ha saputo che sua madre vive sull’isola e spera di trovarla. Fra assalti dei corsari, naufragio sulle coste africane e cattura da parte dei Tuareg, Ciarli arriverà invece a Tunisi. Qui scoprirà una fievole traccia delle genitrice – sempre vicina e sempre sfuggente, come un miraggio o come quei sogni che svaniscono all’alba – e incontrerà invece il suo destino: quello di diventare una spia al servizio degli inglesi. Incaricata di seguire l’imprenditore francese Prosper Enfantin e le sue mappe misteriose viaggerà fino a Costantinopoli e incontro al suo fato.
La Giudici, nata all’Aquila, ma romana di adozione, architetto di professione e vincitrice di numerosi premi letterari con i suoi precedenti romanzi, ha una prosa poetica e trascinante, ricca dei colori, degli odori e dei sapori delle terre che descrive oltre a una profonda conoscenza storica e architettonica del periodo in cui si svolgono gli eventi narrati. Impossibile non innamorarsi di Ciarli e non seguirla nelle sue peripezie con ansia e partecipazione. L’aroma inconfondibile del tè è anche l’aroma delle spezie africane, il profumo misterioso di città come Alessandria d’Egitto o Costantinopoli; la descrizione di vie e palazzi che forse non esistono più, ma che l’autrice riporta a noi in modo vivido e perfetto. È, infine, l’aroma del mistero che avvolge la vita della madre di Ciarli come resta confuso e misterioso per la protagonista e voce narrante il desiderio di ritrovare una donna che non ha mai conosciuto e che neppure sa se potrà amare, riamata. Un desiderio che alla fine si fonde e si confonde con la ricerca di sé della protagonista. Un libro, questo della Giudici, di intensa avventura e grande ricchezza psicologica.