Titolo: La visione cieca
Autore: Milandri Ilaria
Casa Editrice: Foschi
Pagine: 204
Prezzo: 16
Autore: Milandri Ilaria
Casa Editrice: Foschi
Pagine: 204
Prezzo: 16
Il titolo del romanzo: la “visione cieca” è solo in apparenza un ossimoro, e fa riferimento ad un fenomeno associato all’impossibilità degli occhi umani di cogliere per intero il campo visivo che si presenta a loro. Servendosi di questa espressione l’autrice sembra suggerire che anche la vista, senso che per primo permette all’uomo di entrare in contatto con il mondo, non è infallibile, e dunque per avere un’immagine più precisa della realtà è necessario dare spazio alle sensazioni colte in tutte le loro sfaccettature: olfattive, gustative, uditive e tattili. In questo romanzo l’accento è però posto sulla vista, analizzata nella sua presenza e nella sua assenza. In particolare, viene ribaltata la concezione di handicap che istintivamente associamo alla perdita di questo senso, grazie al presonaggio di Lucia che dimostra come il vuoto, o meglio il buio della cecità si possa compensare acuendo gli altri apparati sensoriali. Lucia affina i suoi sensi a tal punto che è la prima ad intuire, seppur non rendendosene inizialmente conto, qual è la soluzione del mistero che avvolge la città di Forlì, minacciata da un serial killer ossessionato in modo maniacale dagli occhi. Cosa cerca l’assassino nello sguardo delle sue vittime? Il compito di risolvere l’enigma è affidato a Brando, intrigante professore universitario esperto di criminologia; insieme a lui, il lettore viene trascinato in un vortice di sensazioni, emozioni e riflessioni che con grande maestria l’autrice sovrappone ad un intreccio molto avvincente.