La strada tra noi – Nigel Farndale

Titolo: La strada tra noi
Autore: Nigel Farndale
Data di pubbl.: 2014
Casa Editrice: Bookme
Genere: Romanzo
Traduttore: Cristina Vezzaro
Pagine: 479

“Un brindisi all’amore, ammesso di sopravvivere alla guerra” (p. 55)

Due storie parallele distanti più di 40 anni, unite da un filo conduttore: la ricerca della felicità in una Londra significativamente diversa nel tempo, nello spazio e nella cultura.

La prima è ambientata ai giorni nostri dove un diplomatico britannico, Edward, viene rimpatriato dopo 11 anni di prigionia in una caverna in Afghanistan dov’era ostaggio di qualche associazione criminale estremista non nota al governo inglese. Edward è visibilmente deperito, ricorda poco o nulla di quello che è successo il giorno del sequestro e, una volta a casa, l’unico suo desiderio è rivedere la moglie Frejya. Sia il suo migliore amico e collega Niall, che sua figlia Hannah non sanno come dirgli che Frejya è morta alcuni anni prima in un incidente e per molto tempo aveva combattuto affinché la causa della sua liberazione non venisse archiviata. Edward fa fatica a tornare a vivere: da una parte ci sono le cicatrici indelebili degli anni di prigionia, dall’altra la somiglianza incredibile tra sua moglie e sua figlia (oramai ventenne) che non gli danno pace. Inizia così a farsi delle domande sul perché il governo britannico abbia deciso di intervenire proprio dopo 11 anni, come il suo migliore amico avesse potuto pagare di tasca sua un riscatto enorme e soprattutto come mettere in salvo sua figlia da sé stesso, riconoscendosi capace di qualunque gesto per riavere Frejya.

La seconda storia è invece ambientata durante la seconda guerra mondiale, dove Charles e Ansel, due studenti della scuola d’arte Slade, di origine inglese e tedesca, vengono condannati in seguito alla scoperta del loro rapporto amoroso omosessuale. Mentre Charles viene condannato in corte marziale ed espulso dalla Raf (corpo di polizia inglese), Ansel viene trascinato in un campo di concentramento tedesco su suolo francese, l’Alsazia. Inizia così una tremenda rincorsa per ritrovarsi, mettendo a repentaglio la propria vita e scendendo a compromessi che neanche loro pensavano di dover arrivare.

Come si uniscono le due storie? Riuscirà Edward a riprendersi la sua vita? Può la guerra essere contemporaneamente un mezzo per dividere, ma anche un mezzo per unire?

La strada tra noi è questo e molto altro: il romanzo è molto scorrevole e mai banale. Si parla di amicizia, di amore vero, di amore proibito e di amore profondo. Di un uomo che sopravvive al buio e al freddo chiuso per 11 anni in una caverna urlando il nome della moglie, di una bambina che a 9 anni si ritrova ad essere rimasta senza padre e pochi anni dopo senza madre, dell’amore tra due ragazzi capace di sostenerli sotto i colpi di arma da fuoco del nemico e sotto le percosse degli aguzzini. Ma in questo romanzo c’è anche tanta, tantissima guerra e dolore che questa sa generare: “Delle migliaia di persone che hanno attraversato i cancelli del campo dall’apertura, la maggior parte è morta per sfinimento e fame e molti, così ha sentito dire, per esecuzioni ed esperimenti medici. Ha visto prigionieri picchiati a morte, né con rabbia, né con odio, solo indifferenza” (p. 165)

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