Autore: Kavanagh Julie
Data di pubbl.: 2014
Casa Editrice: Einaudi
Genere: Romanzo
Traduttore: Fabio Massimi
Pagine: 256
Prezzo: 19,50
Marie Duplessis fu la cortigiana francese più amata dell’Ottocento. Bellissima, elegante e pudica nonostante la vita che conduceva, aveva la grazia di una contessa ed era capace di affascinare l’interlocutore con la sua conversazione brillante e i suoi modi raffinati.
A lei si ispirò Alexandre Dumas figlio per la sua Marguerite Gautier de La signora delle camelie; poi fu modello per la Traviata di Verdi. Negli anni il fascino leggendario di questa cortigiana non smise di incantare gli artisti che videro in lei carisma, bellezza e passione. Dedita al piacere, ma divorata dai dubbi, Marie aveva in sé una dualità molto interessante per tutte coloro che la impersonarono negli anni, che fossero attrici, cantanti o danzatrici.
Ma chi era in realtà questa ragazza?
Nata in Normandia da una famiglia umile, Alphonsine Plessis, questo era il suo vero nome, ebbe un’infanzia piuttosto dura, soprattutto dopo la morte della madre: il padre era un individuo violento e dedito all’alcol che la costrinse ben presto a doversi procurare il cibo da sola mendicando. L’uomo arrivò addirittura a prestare, o meglio vendere, la figlia ad un vecchio vizioso che la ricompensava per i servigi ricevuti. Caduta così in basso, la ragazza fuggì per Parigi dove iniziò una nuova vita.
Divenuta grisette, termine che all’epoca indicava un’operaia che si guadagna da vivere e si accompagna a studenti squattrinati, riuscì grazie alla sua delicata bellezza a conquistare molti ammiratori, passando così allo status di lorette, ovvero una fanciulla con uno o più protettori che le permettono una vita agiata.
Nel giro di pochi mesi diventerà la cortigiana Marie, imparerà a vestirsi, parlare e muoversi con una grazia capace di incantare la nobiltà e nel suo salotto riceverà le menti più brillanti di Parigi, artisti, scrittori e politici. Una demi-mondaine dalla corporatura esile e dall’ovale pudico e innocente che prese l’abitudine di ornare con delle camelie, capace di far innamorare perdutamente un duca e di diventare la musa del noto pianista romantico Franz Liszt, rimasto affascinato dalle incredibili contraddizioni della donna.
Bella e tormentata, morì di tisi ancora giovanissima, restando per sempre nell’immaginario collettivo una leggenda romantica:
(p. V).
Il saggio di Julie Kavanagh indaga sulle origini di Marie e sulla sua breve ed intensa vita offrendo un’interessante spaccato della Parigi di metà Ottocento e sui protagonisti del bel mondo dell’epoca. Ricco di fonti e citazioni, il piacevole saggio ci regala l’immagine affascinante di una donna carismatica e libera dalle convenzioni.