
Autore: Delacourt Grégoire
Casa Editrice: Salani editore
Genere: Narrativa
Traduttore: Riccardo Fedriga
Pagine: 97
Prezzo: 10,00
Dopo i suoi primi due romanzi, Le cose che non ho e La prima cosa che guardo, torna Grégoire Delacuort, il pubblicitario narratore più amato di Francia, con un bel racconto che toccherà le corde dell’anima di molti, anche ripensando ai propri amori adolescenziali. E’ proprio di adolescenza che parla questa storia.
I protagonisti sono una tredicenne, Victoire, e un quindicenne, Louis, alle prese con i primi battiti del cuore. Un sentimento puro, vissuto con ingenuità, semplicità e genuinità, visto dagli occhi innocenti, di chi crede davvero nei sentimenti e nella loro potenza.
‘Aspetto che lei cresca, che posi la testa sulla mia spalla. Aspetto che le sue labbra tremino quando mi avvicino. Aspetto i profumi che diranno: ‘vieni, ora puoi raggiungermi’. Aspetto di poterle dire delle parole da cui poi è difficile riprendersi; quelle parole che scavano il solco di una vita e possono condurre alla sofferenza più grande di tutte. Aspetto che lei mi aspetti, mamma: che lei mi dica ‘sì, sì, indosserò il tuo anello di fili d’erba e sarò tua’.
Tra queste pagine si riscopre la forza del sentimento, la potenza delle emozioni, il significato delle parole. Tutto negli occhi delle persone, che più che mai quando si è innamorati sono lo specchio dell’anima.
‘L’amore è quando si è disposti a morire per qualcuno. Quando formicolano le mani, gli occhi bruciano, la fame svanisce; e a me, le mani, con te non formicolano.’
Ma come può capitare in amore, la delusione è dietro l’angolo, soprattutto nell’età più critica della vita, e anche i nostri protagonisti dovranno farci i conti.
Una storia breve ma intensa, una delicatezza straordinaria, una sensibilità particolare, sono gli ingredienti che confermano la bravura di questo scrittore e segnano un libro che sicuramente piacerà ai lettori e in cui in molti, ahimè, si ritroveranno.