
Autore: Malvaldi Marco
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: giunti, Giunti Editore
Genere: giallo, giallo storico, Romanzo, romanzo giallo storico
Pagine: 296
Prezzo: 18.50€
Se vi dicessero: “un libro in memoria di Leonardo Da Vinci per celebrare i 500 anni dalla sua scomparsa” cosa vi immaginereste?
Ridondante? Noioso? Solo per appassionati?
Dimenticatevi tutto ciò e leggete il primo capitolo dell’ultimo titolo di Marco Malvaldi: “La misura dell’uomo” – Giunti, realizzato in memoria dei 500 anni dalla morte di Leonardo, appunto.
Un giallo a Corte, incorniciato dalla Milano di Ludovico il Moro.
Cadenzato, ritmico, incalzante. Un tuffo nella società del 1400 dove l’ironia la fa da padrone. Malvaldi, maestro del giallo ma anche del raffinato humor all’italiana, di quello che si chiama “solo per intenditori” ma per chi lo intende grande divertimento!!, per la prima volta scrive per Giunti. “è solo una breve relazione la nostra”, rassicura durante la conferenza stampa “andata molto bene, ma io sono sposato.. ”. L’autore, infatti, solito pubblicare per Sellerio, conferma che ha collaborato con la storica casa editrice Fiorentina solo per l’occasione, seppur con molta soddisfazione anche grazie all’affiancamento di esperti linguisti e storici rinascimentali, che lo hanno saputo indirizzare riguardo a dialoghi e dettagli dell’epoca.
“La misura dell’uomo” riporta ricchi scambi di battute tra personaggi protagonisti del Rinascimento italiano come Beatrice d’Este, Ludovico il Moro, il duca di d’Orleans legati e ambasciatori. Ed è proprio questo che lo rende un romanzo del tutto realistico. Dinamiche umane vicine alla quotidianità del giorno d’oggi, sviscerate da routines e abitudini assolutamente distanti dal XXI secolo. Divertente districarsi tra i pensieri e i flussi di coscienza di un Leonardo diverso da come lo siamo abituati a pensare: sempre genio, ma un po’ goffo. Pasticcione, distratto, e anche un poco gossipparo. Ama partecipare ai salotti più esclusivi e collezionare spunti sociali da riproporre al momento giusto. Sarà proprio lui, ça va sans dire, a risolvere il mistero che ha scombussolato l’equilibrio a corte. Intrighi pericolosi o esplicite beffe di un sovrano non eletto? Ludovico il Moro, si sa, ha ben poco del lecito. Ma i protagonisti delle vicende alla corte meneghina di quegli anni conoscono bene le vie alternative per non dare nell’occhio.
Sta a Leonardo, ancora una volta, la parte dell’acuto osservatore che va oltre alla cecità bigotta.
Una cosa è certa: la crisi dei valori (ma anche economica), è un tema attuale da molto più tempo di quanto crediamo!
Con la speranza che questo libro venga assegnato, nelle scuole, tra i compiti delle vacanze di Natale 2018 per un innamoramento flash della storia italiana ed internazionale.