Data di pubbl.: 2023
Pagine: 309
Prezzo: € 27,00
La mia piccola patria. Storia corale di un paese che esiste è il titolo del nuovo libro di Marco Damilano, giornalista, autore e conduttore di Il cavallo e la torre un programma di approfondimento quotidiano che va in onda su Rai Tre.
Il libro è prima di tutto il racconto di ottant’anni di storia d’Italia dal 1943 a oggi, dalla Resistenza ai giorni che stiamo vivendo.
È nelle intenzioni dell’autore raccontare il paese che esiste, ricostruendo il ritratto nei passaggi cruciali della Repubblica, le conquiste collettive e le tante e numerose zone grigie, le tragedie e le rinascite.
Damilano mette nero su bianco il Paese dalle tante appartenenze e dei molti popoli che si sono scontrati, avendo la possibilità di ritrovarsi partendo dal riconoscimento e dall’apertura.
Nell’Italia attuale governata dalla retorica dei cosiddetti patrioti, Marco Damilano ricostruisce, basandosi sull’evidenza dei fatti, la piccola patria che ha combattuto per tutti, mentre il fascismo che aveva esaltato la Grande Italia al tavolo dei vincitori l’ha consegnata alla distruzione, all’ umiliazione, al servilismo nei confronti dell’invasore nazista. Una piccola Patria che ha saputo scegliersi la parte, da che parte stare.
Un storia corale contro la Patria come ideologia, fissata per sempre immutabile, eterna. È una idea fuori dalla storia, antistorica. Perché tutta la nostra vicenda nazionale, in particolare quella degli ultimi ottant’anni, è il risultato di appartenenze, di mille patrie, spesso divise, a volte sconfinanti nell’egoismo di sigla, corporazione, nel familismo ma anche segnate da apertura, generosità, coraggio.
Nella storia corale Damiano ricostruisce ma soprattutto racconta otto decenni di vita politica, sociale e culturale italiana, il suo libro è il romanzo di una nazione, la narrazione di un paese che esiste al di là dei sovranismo perché, come scriveva Carlo Levi, non c’è una sola patria le patrie degli italiani sono mille.
Solo partendo, aggiunge l’autore, da questo riconoscimento, diventa possibile sfogliare l’album di fotografie di una storia corale lunga otto decenni.
«La patria non è una fortezza da difendere, un castello da rendere inespugnabile, ma è un filo d’erba che trema, un seme che può essere raccolto altrove.
Solo accettando la condizione degli ex – patriati, solo se la patria, come l’abbiamo conosciuta, diventa un “Ex – Patria”, potremo ritrovare il senso della nostra appartenenza».
Nella storia corale di un Paese che esiste, troviamo oggi anche il Paese che resiste, quello delle mille patrie e dei loro uomini che hanno agito e combattuto per difendere la democrazia conquistata.
Damilano racconta le tante facce di un’Italia con le sue mille patrie che si sono incrociate, si sono scontrate, hanno convissuto, si sono riunite quando le libertà conquistate sono state conquistate.
La piccola patria di Marco Damilano è la Repubblica fondata sulla Costituzione è la bella Patria della poesia scritta da Rocco Scotellaro nel 1949 e che troviamo all’inizio del libro («Io sono un filo d’erba / un filo d’erba che trema / È la mia Patria dove l’erba trema /Un alito può trapiantare /il mio seme lontano».).
La nostra piccola patria (con tutte le sue patrie) che si ritrova nel suo popolo, parola da strappare ai populisti che la usurpano e la tradiscono, ne fanno uno sgabello della loro vanità e del loro dominio.
La mia piccola patria di Marco Damilano inizia con la foto dei comandanti partigiani del Comitato di liberazione nazionale che sfilano a Milano il 6 maggio 1945.
La nostra piccola patria è quella che ha saputo scegliere da che parte stare. È la patria antifascista che oggi, nel tempo dei pericolosi sovranisti, abbiamo il dovere di difendere anche dal loggione di un teatro.
