
Autore: Curtis Gervaso
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Opposto edizioni
Genere: Letteratura post moderna
Pagine: 112
Prezzo: 12 €
Una lampada, un gladiatore e un contemporaneo. Tre livelli temporali, tre realtà diverse che creano un’opera tridimensionale. Ecco a voi La lampada del grilletto, opera del salernitano, Giuseppe Vicinanza, ossia, Gervaso Curtis.
Lasciate che sia la mente a guidarvi nella lettura di questo libro. Fate in modo che gli occhi pronuncino le parole più velocemente della lingua e che tutti i sensi si spostino al di là del tempo percepito. Non esiste altro modo per apprezzare La lampada del grilletto di Curtis che dà al protagonista la responsabilità di raccontare l’eterno travaglio dello spirito.
Più che un artifizio letterario, il passaggio Vincinanza-Curtis è un rito di spoliazione. Curtis, infatti, è l’alterazione psichica ed emozionale di Vicinanza, la caduta del moralismo indotto. È un’entità che trasuda trascendenza e ciò rende la sua testimonianza vera, autentica, incorrotta. Non siamo davanti alla solita formula Jekyll-Hyde ma siamo testimoni di una reale trasfigurazione che avviene nel corso di una liturgia della libertà.
La prosa incessante in cui ci imbatteremo è guidata da una volontà di bellezza, più che di potenza, che germoglia dalla putredine. Ma nasconde in sé un elogio al marcio, alla società ingannata, all’essere umano eterno, immortale, che ha la colpa di aver sepolto sotto pregiudizi e razionalismi “illogici” la propria essenza. Curtis, infatti, raffina il veleno e lo rende miele. Un immediato bisogno di bellezza da contemplare con occhi nuovi.
Ma in questo libro c’è soprattutto Rimbaud, che l’autore prende in prestito, come se volesse rimettersi in contatto con lui. E grazie a questa rievocazione degli spiriti, la parola di Curtis diventa essenziale e passa di bocca in bocca, di generazione in generazione, fino a giungere a noi, nel caso specifico all’autore, così come è stata pronunciata secoli fa da un gladiatore dell’antica Roma.
Un libro da leggere e da interpretare. Un’altra perla letteraria che sbuca dal mondo sommerso in cui vivono gli esordienti.