Autore: Francesco Dezio
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: TerraRossa edizioni
Genere: Narrativa
Pagine: 207
Prezzo: 15 €
Quando ho letto Nicola Rubino è entrato in fabbrica di Francesco Dezio, riproposto da TerraRossa edizioni, sono rimasto folgorato. Ora che ho terminato il suo La gente per bene posso confermare che questo scrittore merita molta attenzione.
Il discorso è semplice: il meridione nasconde dei talenti, la Puglia in particolar modo è una delle poche regioni d’Italia che riesce ancora a donare qualche speranza al panorama letterario. Credetemi, non sto esagerando; ho un legame molto forte con questa terra e ne conosco la storia e le vicissitudini. Le sue dinamiche sociali sono così vicine alla mia Calabria… chiamatela empatia, oppure, disgrazia condivisa.
Ma tra il dire e il fare, in questo caso, c’è la scrittura di Dezio, che con dialettismi e humor nero ci accompagna tra le trame di una terra in cui il lavoro è sinonimo di sfruttamento flessibile. Ogni altra aspirazione a una dignitosa sopravvivenza è legata a una questione di censo… cosicché un asino non si senta mai cavallo. E così, questo ragazzo in cerca di occupazione, ci porta a spasso tra tante Terre promesse, poli industriali e zone ricche di opportunità. Risorse e opportunità che c’erano, ma che sono state sfruttate in maniera così intensiva da esaurirsi subito. E, soprattutto, non hanno portato benefici ai sottoposti ma solo ai padroni. E per quanto questo discorso sembri trito e ritrito, non ci si dovrebbe mai stancare di riproporlo, perché c’è una cosa che accomuna la mia Calabria alla Puglia, ossia, quando i sottoposti son diventati padroni, si sono dimenticati dello sfruttamento subito e si sono vendicati sfruttando a loro volta.
Dezio racconta di tutto questo, ossia, di un dramma ancora attuale. Lo sa fare con la leggerezza di chi non vuole più arrabbiarsi, ma anche con la disillusione di chi ha compreso che nulla cambierà. Infatti, per cambiare bisogna saper guardare al passato e individuare l’origine del male, quel punto in cui tutto è iniziato… ma come può una società che si muove per inerzia, travolta dalla storia, capace di rapportarsi solo con un eterno presente, disaminare una questione così incancrenita?
La gente per bene di Dezio è quella massa informe di persone che si arrangia sgobbando, accettando ogni tipo di sfruttamento. È anche quella sparuta cerchia di imprenditori che sa essere avvoltoio e colomba, avventandosi sull’affare e donando solo le briciole a ragazzi disperati in cerca di un’occupazione.
La gente per bene di Dezio è un romanzo scomodo, libero, che non fa sconti neanche all’autore. Tra queste pagine satiriche, capaci di pungere e di strappare lacrime e sorrisi, rintraccerete uno stile nuovo, coraggioso, che non teme ritorsioni… ritorsioni che al Sud sono sinonimo di indifferenza.