
Autore: Nadler Stuart
Casa Editrice: Bollati Boringhieri
Genere: Romanzo
Traduttore: Costanza Prinetti
Pagine: 368
Prezzo: 18.00 €
“Tra il 1948 e il 1952 centinaia di aeroplani si schiantarono in giro per il mondo. Alcuni erano aerei militari. Altri erano cargo, e a bordo c’era solo l’equipaggio essenziale per portare il jet da un posto all’altro. Ma una bella fetta era costituita da voli commerciali che trasportavano innocenti, fiduciosi passeggeri. Grazie a questi disastri, mio padre divenne il principale avvocato di parte civile in una dozzina di class action simili per disegno e proposito a quella che aveva mandato in rovina la Boston Airways. Aveva scoperto una strategia che funzionava, e la gente lo voleva dalla propria parte. Piuttosto che affrontarlo in aula, gli enormi studi legali aziendali ingaggiati per difendere le linee aeree colpite offrivano un accordo appena mio padre intentava una causa. Non volevano avere niente a che fare con lui. I soldi arrivavano in fretta, tanti. Eravamo ricchi”.
E’ nel 1947 che la fortuna dei Wise ha inizio. Un aereo della Boston Airways precipita nel mare del New England. Il padre di Hilly, Arthur, è un piccolo avvocato ebreo di provincia, che dà il via alla prima class action della storia e in pochi anni diventa il terrore di tutte le compagnie aeree.
Per i Wise è al tempo stesso l’inizio e la fine di tutto: l’inizio di una nuova vita da ricchi, in una nuova casa a Cape Cod per sé e per Robert, amico e socio di Arthur, l’opportunità di accedere finalmente ad un mondo fatto di privilegi e di amicizie a cui mai avrebbero potuto ambire, ma è anche la fine di una situazione familiare tenuta già da tempo faticosamente in equilibrio. Hilly, sempre più distante dal padre che non comprende ma al quale non osa ribellarsi, fa amicizia con Lem, il domestico afro-americano che i Wise “acquisiscono” insieme alla casa sulla spiaggia di Cape Cod. Conosce la bellissima nipote di Lem, Savannah, una ragazzina sfortunata ma combattiva, cresciuta senza una madre e con un padre che è ex giocatore di baseball caduto in disgrazia, e se ne innamora.
Le tensioni razziali esplodono per caso. Hilly e Savannah si trovano inevitabilmente vittime dei pregiudizi degli adulti e sono costretti a separarsi. Savannah scompare dalla vita di Hilly ma ne condiziona indelebilmente le scelte future, personali e professionali: Hilly si occupa di scontri razziali nel giornale in cui lavora ed è reticente ad impegnarsi in un nuovo amore. E’ in quella casa bianca sulla spiaggia di Cape Cod che Hilly ritorna cinquantanni più tardi per affrontante di nuovo il passato e scoprire cosa l’abbia tenuto in sospeso per tutta la vita.
La fortuna dei Wise (Bollati Boringhieri, 2013) è il bellissimo romanzo d’esordio di un giovane e talentuoso scrittore americano, Stuart Nadler, di cui ci auguriamo di sentire parlare molto in futuro. La grande maestria e l’eleganza con cui sa raccontarci una storia familiare, e trasformarla nella storia di una nazione, ci ha conquistati. Nadler affronta e approfindisce i temi i più cari alla letteratura anglo-americana ma alla maniera di chi vive nell’America di oggi e ne conosce i fallimenti e le contraddizioni. Ci parla di ambizione, di voglia di ricchezza, di fortuna che arriva improvvisa, da cogliere e da sfruttare, di conflitti generazionali, di scontri razziali, di amicizia maschile, di cause legali, del mito del baseball persino, tutto nelle 368 pagine di una storia mai retorica e mai noiosa. Sa parlare di rapporti umani e di sentimenti con grande profondità e delicatezza.
La trama convincente ed appassionante, i personaggi complessi e ben costruiti, i luoghi splendidamente descritti, le atmosfere suggestive ed intriganti, e non da ultimo un finale sorprendente e inatteso, fanno de La fortuna dei Wise un romanzo perfetto. Assolutamente da leggere.