
Autore: Giuseppe Scaglione
Data di pubbl.: 2017
Casa Editrice: Robin Edizioni
Genere: Noir
Pagine: 291
Prezzo: 15 €
Italia, paese di poeti, santi, navigatori e retaggi provinciali. Proprio della provincia ci parla Giuseppe Scaglione, autore pugliese, che con il romanzo La figlia, esordisce nel migliore dei modi nel variegato mondo del noir.
Niso, paese della provincia barese, inventato di sana pianta dallo scrittore per incarnare tutta la bellezza e la tragedia delle periferie culturali del nostro meridione, e non solo, fa da sfondo a un cruento omicidio. La vittima è Mirella, una giovanissima prostituta, con una vita fatta di abbandoni affettivi, di precarietà materiale, di voglia di riscatto attraverso la roba e di scontri tra perbenismo ed emancipazione indotta da un modernismo che è sinonimo di perdita d’ogni punto di riferimento.
Ad affiancare gli inquirenti in questa indagine, Paolo Saliani, un avvocato che, invece, torna nella sua Puglia, dopo aver vissuto per anni a Milano. E proprio lui è il protagonista di questa storia, perché incarna il tema del romanzo, ossia, lo svelamento delle contraddizioni della modernità. L’opera di Scaglione, infatti, è principalmente un noir convincente, con personaggi ben costruiti e con i giusti colpi di scena, che in romanzi del genere non devono mai mancare; ma è anche un libro fortemente legato a quella tradizione letteraria pirandelliana, nella quale la società viene passata al setaccio.
La provincia di cui ci racconta l’autore pugliese esiste ancora ed è in perenne conflitto con un mondo che cambia velocemente e che sta spazzando via ogni identità. Mirella, Lupa di Niso, nella quale si agita un riscatto sociale frutto dell’odio provato nei confronti dei compaesani che l’hanno additata per i suoi natali poco onorevoli, è solo il tramite tra il detto e il non detto della comunità di questo piccolo paese di provincia. Di contro, Paolo Saliani è invece un nostalgico e, soprattutto, un umanista, che meglio di tutti riuscirà a comprendere il conflitto tra nuovo e vecchio mondo. Per lui, nato a Bari, ma vissuto a Milano, le contraddizioni insite nello scontro tra società rurale decaduta e società moderna priva di identità saranno lampanti. Così come, da subito, l’omicidio di Mirella, gli apparirà come il tentativo di quel mondo agreste di difendere le sue leggi e la sua identità.
Insomma, siamo in presenza di un romanzo che si offre a moltissime chiavi di lettura e che l’autore pugliese ha saputo costruire sapientemente. Scaglione si dimostra un abile lettore delle contraddizioni della società contemporanea, in cui il conflitto tra identità non è assolutamente terminato; anzi, sembra essere diventato ancora più cruento.