
Autore: Gerristen Tess
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: Longanesi editore
Genere: Giallo & Thriller
Pagine: 333
Prezzo: 17.60
“Benvenuti nel luogo dove avvenne uno dei delitti più sanguinosi della storia di Chinatown. L’insegna non c’è più, ma diciannove anni fa, dietro queste finestre sbarrate c’era un ristorante cinese che si chiamava la Fenice Rossa. Era un locale piccolo, otto tavoli soltanto, ma famoso per la cucina di pesce. La sera del trenta marzo, una sera come questa, umida e fredda, le strade di Chinatown erano insolitamente tranquille. Alla Fenice Rossa c’erano solo due dipendenti e tre clienti. Qualcosa di terribile, però, bolliva in pentola. Non sapremo mai cosa fosse stato a provocare il raptus del cuoco. Forse l’orario pesante, o forse la nostalgia per il paese natio e le difficoltà della vita in terra straniera. O forse una forza sconosciuta, malvagia, si impossessò di lui e lo spinse a prendere la pistola e fare una strage. Forse quella forza oscura aleggia ancora adesso in questo vicolo buio. Noi sappiamo soltanto che Wu Weimin puntò la pistola e…”.
La storia della strage della Fenice Rossa, a distanza di quasi vent’anni, fa ancora tremare tutta la popolazione della Chinatown di Boston, che si tiene ben lontana dal ristorante maledetto. E, forse, non a torto considerato che, a diciannove anni dal sanguinoso delitto, un nuovo omicidio si consuma proprio sul tetto della Fenice Rossa. L’ispettore Jane Rizzoli indagando su questo caso, si trova pian piano invischiata in una rete di omicidi a sangue freddo, rapimenti di ragazzine e verità celate.
Perché non tutti sono convinti che sia stato un raptus del cuoco a scatenare l’inferno del ristorante. E sarà, inoltre, vero che la scomparsa di Charlotte Dion e di Laura Fang, entrambe figlie di due vittime della Fenice, sia soltanto una coincidenza?
La Gerritsen orchestra con maestria tre trame, tre delitti diversi ma, allo stesso tempo, collegati. I personaggi principali, come spesso succede nei polizieschi, sono piuttosto piatti, con un passato travagliato che li ha spinti ad entrare in polizia. Forza del romanzo sono, invece, a mio parere, i personaggi di contorno, in particolar modo la vedova Iris Fang.
Un buon thriller, insomma, anche se con un finale non difficile da intuire. La lettura vale comunque la pena di essere affrontata, se non altro per l’ottima scrittura della Gerritsen e per le minuziose descrizioni del mondo di Chinatown, un piccolo universo orientale trapiantato negli Stati Uniti in ogni sua più piccola parte.