Autore: Tolstoj Lev
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: Romanzo storico
Traduttore: Clemente rebora
Pagine: 101
Prezzo: 17.00
Trovarsi faccia a faccia con un classico è sempre una grande emozione. Parlo forse per me, ma ogni volta che scorro con lo sguardo i dorsi dei grandi classici, un brivido di emozione mi corre lungo la schiena e sento uno strano senso di soggezione nel prenderne in mano uno ed aprirlo. E, tutte le volte, ogni classico ha sempre qualcosa di speciale da raccontarmi. Non ha fatto eccezione la lettura del romanzo di Toltoj La felicità domestica nuovamente dato alle stampe dalla casa Fazi editore.
Scritto oltre centosessant’anni fa da un Tolstoj appena trentaduenne La felicità domestica ci riporta all’epoca in cui la Russia era ancora la terra esotica e misteriosa governata dai potenti zar. Su questo scenario si muove Mascecka, una giovane borghese, rimasta orfana della madre nelle prime pagine del libro. Mascecka e le sue sorelle ricevono spesso la visita, in casa loro, di un vecchio amico del padre, un uomo pacato e austero di nome Serghiei Mikhailovic che ha il compito di fare da tutore alle ragazze pensando al loro futuro. Mascecka è una ragazza spensierata e molto ingenua che spera di trovare la felicità e l’amore e non ha alcun interesse verso gli affari di famiglia. Serghiei invita Mascecka a superare le proprie illusioni giovanili e la ragazza, seguendo i consigli del tutore inizia a studiare e ad interessarsi del mondo. Con il tempo, le visite che Serghiei fa alla giovane e alle sorelle, si fanno sempre più frequenti. Mascecka trae, da questi incontri, sempre più piacere e gioia arrivando ad ammirare e a desiderare la compagnia del tutore, un uomo saggio ma austero, che , incitandola, le ha permesso di scoprire nuovi interessi e trovare un senso alla propria vita. Tra i due, con il tempo, si instaura una forte relazione affettiva che culmina quando Serghiei chiede la mano della giovane Mascecka. Lei accetta volentieri e i due si sposano e si trasferiscono a SanPietroburgo. In un primo momento la coppia vive un periodo di gioia e di felicità. La loro vita domestica è tranquilla e si arricchisce di soddisfazioni e di allegria con la nascita dei loro due figli. Ma questo sentimento non è destinato a durare. Mascecka giunta in città inizia a frequentare un mondo nuovo che non ha mai avuto modo di conoscere nel remoto paesino di campagna in cui aveva sempre vissuto e questo nuovo mondo la cambia. Diviene sempre più fredda e distaccata dal marito, sempre più interessata alla mondanità che alla cura del focolare domestico. Mascecka, che non aveva conosciuto nient’altro che il povero mondo contadino, diviene oggetto delle attenzioni di alcuni uomini. Ma proprio quando deve decidere se cedere alle lusinghe oppure se restare accanto al marito e ai figli.
“io pure sto bene”, dissi, “ma con tristezza, precisamente perchè ogni cosa sta così bene quidavanti a me. In me tutto è così incoerente, incompleto, c’è sempre una voglia di qualcosa, e invece tutto è nel migliore dei modi e tranquillo. Forse che con il diletto non si mescola in te pure non so qual senso nostalgico, quasi un aspirare a qualcosa che non c’è più?” egli tolse la mano dal mio capo e si raccolse in un breve silenzio. “sì, prima questo succedeva anche a me, specialmente in primavera” disse rievocando” e altresì io ho speso notti a desiderare e a sperare e che notti belle!” (pag 96)
Malgrado siano passato quasi centosessanta anni Felicità domestica rimane un libro incredibilmente coraggioso e moderno per i temi che tratta. Sebbene non sia un testo che si può affrontare a cuor leggero (malgrado l’ottima traduzione fatta del testo questo risulta comunque molto faticoso e pesante da leggere) Felicità domestica ci permette non solo di avere una chiara e intensa testimonianza della vita nella Russia zarista dell’ottocento (Russia che da un lato guardava alla modernità europea con crescente interesse mentre dall’altro restava ancorata alle sue antiche tradizioni e costumi) ma ci pone, attraverso la figura della protagonista, delle importanti domande. Cos’è l’amore? Come si raggiunge la felicità? Come è, per davvero il legame matrimoniale e quali doveri hanno due persone che si stringono in questo patto? Non sono domande di facile risposta e non le fornirò io a voi lettori. Tolstoj, in questo romanzo molto intimo poiché parla di avvenimenti realmente (o almeno in parte) accaduti, ci fornisce la sua risposta a queste difficili domande ma la risposta prevede una certa (e dolorosa) consapevolezza di se stessi e della propria vita.
Non ho potuto non confrontarmi con la figura di Mascecka che ho trovato estremamente affine ad una parte del mio vissuto personale. Questa incredibile vicinanza mi ha fatto molto riflettere sull’universalità e sulla atemporalità delle riflessioni che il grande autore della letteratura moderna russa, letteratura di cui noi occidentali ancora oggi ben poco conosciamo, scriveva.
Un libro estremamente interessante.