Autore: Fabio Rocchi
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Besa Muci
Genere: Racconti
Pagine: 192
Prezzo: 15 €
Storie di adattamento, di allontanamenti forzati, di dialoghi difficili tra culture diverse, ma anche di rientri nella propria patria. Di questo parla il libro di Fabio Rocchi, autore fiorentino che attraverso dieci storie ci fa scoprire l’incontro-scontro tra albanesi e italiani. Due popoli che nei secoli hanno avuto modo di “conoscersi”, di amarsi e di guardarsi qualche volta con diffidenza.
È una storia ancora tutta da scrivere. Rocchi mette tra queste pagine anche la sua esperienza lavorativa nel paese balcanico e, infatti, non pone i personaggi solo nella prospettiva di un’emigrazione intossicata da ragioni storiche, pensiamo alla fine del comunismo e alla fuga di massa in Italia dei tanti albanesi che qui hanno cercato l’America, ma anche del ritorno in patria e dell’incapacità di riconoscersi.
È la storia tipica di chi perde la propria identità, valutando l’erba del vicino migliore della sua. È un po’ quella metamorfosi che già Pasolini aveva osservato nei genuini ragazzi delle borgate romane, che per appagare i propri desideri di “emancipazione”, diventavano schiavi di un conformismo violento che imponeva la spersonalizzazione in cambio del benessere e della noia consumistica combattuta solo con una sovrapproduzione di desideri.
Tutto ciò è ben rintracciabile nei racconti di Rocchi e lo stesso avviene negli italiani che lavorano in Albania, i quali guardano con sospetto questo popolo, sentendosi ancora dominatori cui è stato tolto il privilegio del comando. Ora sono gli albanesi che si “vendicano” dell’invasore. Tutto viene scritto con grande maestria dall’autore toscano, che in diversi momenti si comporta come un antropologo che studia anche i cambiamenti radicali di questo paese, su cui ancora aleggiano le ombre di uno dei regimi comunisti più violenti d’Europa.
La scrittura di Rocchi è asciutta. Concetti complessi si materializzano perfettamente nei personaggi. È un’opera in cui i fatti hanno il predominio, tant’è che questo libro è una cronaca dello sradicamento che coinvolge tutti, senza esclusione.