
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: Guanda editore
Genere: Saggi
Pagine: 105
Prezzo: 10
Gli uomini politici della cosiddetta seconda repubblica hanno fatto della gestualità, che troppo spesso purtroppo prevale sui contenuti, il centro della loro comunicazione. In questo agile saggio Marco Belpoliti, analizza in maniera scientifica e con tanti riferimenti storici, la figura di Umberto Bossi, fondatore e leader della Lega Nord.
Bossi è stato ed è tuttora un grande provocatore politico, che ha saputo e sa utilizzare al meglio la potenzialità di un gesto o anche di un indumento, come appunto la celeberrima canottiera bianca, esibita dal Senatur in Costa Smeralda, terra cara a Silvio Berlusconi, altro maestro di questo tipo di comunicazione politica, a partire dall’altrettanto famosa bandana.
Il libro di Belpoliti parte dall’analisi dei gesti delle mani di Bossi, durante i suoi comizi o durante i discorsi parlamentari. “Colpi d’ascia” li definisce l’autore, contrapposti all’ “anello” che contraddistingueva i leader della Dc, che quando parlavano univano il pollici all’indice.
La voce rauca è un altro tratto distintivo della comunicazione del leader leghista, di cui l’autore analizza poi i gesti più volgari come il dito medio alzato nei confronti dei giornalisti o degli avversari, il gesto dell’ombrello e l’altrettanto celebre pernacchia.
L’abbigliamento, spesso trasandato e trascurato, è un altro elemento distintivo del linguaggio di Bossi, anche se è la canottiera bianca il vero elemento “mitologico”.
Il messaggio politico che sta dietro la canotta è evidente: <<io sono parte del popolo, la Lega è un movimento popolare>> scrive Belpoliti.
Un personaggio, il leader leghista, degno del film “I Vitelloni” di Federico Fellini.