Autore: Grahame-Smith Seth
Casa Editrice: Multiplayer edizioni
Genere: Avventura
Pagine: 330
Prezzo: 14.90 €
Ci sono romanzi che, nella loro semplicità, riescono ad imprimersi in maniera indelebile nella mente e nel cuore del lettore; romanzi ai cui personaggi ci si affeziona, senza poter fare granché per evitarlo; romanzi in grado di rendere originale una storia che tutti conoscono e hanno sentito raccontare mille e mille volte.
La bugia di Natale di Grahame-Smith è un romanzo così, talmente coinvolgente e, allo stesso tempo, realistico da portarmi a dichiarare che i miei figli conosceranno questa versione della storia del presepe.
Balthazar non è solo un ladro: lui è il Fantasma di Antiochia, il ladro più famoso dell’impero romano e, insieme, così impalpabile da essere quasi una divinità. Tutto ha inizio con lui in fuga dall’ennesimo furto che, però, questa volta è andato male. Balthazar viene arrestato e condannato a morte da Erode il Grande, re di Giudea, un fantoccio di Roma vecchio e molto malato. In cella il coraggioso siriano, dal passato misterioso, incontra l’etiope Gaspare e il greco Melchiorre, anch’essi condannati alla decapitazione. Grazie ad uno stratagemma del nostro protagonista, i tre riusciranno a fuggire, vestiti da sacerdoti e a bordo di tre cammelli. Durante la loro fuga si imbatteranno nel carpentiere Giuseppe, in sua moglie Maria e nel loro figlio neonato, il cui nome non viene mai pronunciato. I guai, tuttavia, non finiranno di certo a Betlemme: un intero esercito romano, guidato dal giovane e valente soldato Ponzio Pilato, è sulle loro tracce.
Grahame-Smith costruisce un universo talmente coinvolgente che, una volta entrati nel vivo, risulta difficile staccare gli occhi dalle pagine. I personaggi che tutti siamo abituati a conoscere come protagonisti dei vangeli e statuine del presepe acquistano vitalità e personalità tutte loro. Sempre personaggi a tutto tondo, mai banali e con un passato interessante. Come Giuseppe, ad esempio…
“Ma che altro potevo fare? Se le avessi voltato le spalle, sapevo bene cosa le sarebbe successo. L’avevo già visto altre volte: le donne adultere vengono scacciate dalle loro case, costrette a rimanere in piedi contro un muro mentre vengono colpite con dei sassi, fino alla morte. Le ho viste io stesso, quelle donne agonizzanti con il cranio spaccato, il cervello spappolato lì per terra, completamente sole. E anche se non credevo a Maria non potevo condannarla a morire in quel modo. Pensai ‘posso sempre dire che sono io il padre’. Ma ammettere che eravamo stati insieme prima del matrimonio? Avrebbe significato essere esiliati dall’unica casa che avevamo. Banditi dalle persone che amavamo. Non l’ho sposata subito. Ho pianto tanto. Ho pianto per la vita che avremmo potuto avere. Era stato tutto perfetto, capisci? Ma nell’arco di un solo maledetto giorno, tutto si era ridotto a tre possibilità: diventare il marito di un’adultera, oppure il custode di una moglie che non mi voleva, o il guardiano di una pazza. Tre possibilità una peggio dell’altra. E poi? Un miracolo”(pag.185)
Anche Balthazar, ateo in un mondo dove religione e superstizione sono alla base della vita sociale e politica, criminale che ha costruito la propria esistenza sulla vendetta per un torto subito, uomo di cuore che non vuole mostrare la sua vera natura, risulta essere un personaggio più che degno di nota, al quale non è difficile affezionarsi.
Sebbene, come si vede dalla citazione, l’autore non si risparmi scene particolarmente sanguinose, La bugia di Natale è davvero un romanzo che tutti possono leggere traendone soddisfazione. Si sa, la storia del Natale è una delle più conosciute al mondo e leggerne una nuova versione, più colorita, più coinvolgente ma mai irrispettosa dei credenti, non può che fare piacere a chi, come la sottoscritta, ama questa festività con tutto il cuore.