Autore: Sergio Minerbi
Editore : Lindau
Genere: storia contemporanea
Anno di pubblicazione: 2012
Numero di pagine: 272
Prezzo: € 23
La belva in gabbia è un completo resoconto del processo che si tenne nel 1961 a Gerusalemme contro Adolf Eichmann. Minerbi lo seguì come corrispondente della Rai riportando quotidianamente le vicende processuali ed il loro contenuto, successivamente raccolti in quest’opera. Nel libro viene seguita la scansione giornaliera del procedimento e solo raramente l’autore incide con proprie opinioni o propri commenti. Le descrizioni dei protagonisti della vicenda sono sintetiche ed asciutte, volte a cogliere l’essenza della persona più che a tracciarne un ritratto completo.
La belva in gabbia si apre con una descrizione breve ma precisa del luogo in cui si tiene il procedimento, una relazione sui sentimenti che animano l’opinione pubblica, e sottolinea che il motivo per cui è stato voluto tale processo sono soprattutto i giovani sabres ( nati in Israele) “ perché sappiano e capiscano”( pag.105) e perché sia data una risposta alla domanda che affiora frequentemente alle loro labbra “perché voi ebrei d’Europa non vi siete rivoltati, non avete resistito con le armi in pugno invece di farvi portare passivamente al macello?” (pag. 35). A questo interrogativo rispondono in maniera personale e diversa alcuni testimoni. Le deposizioni vanno a formare la parte più corposa e preziosa del libro, restituendo un quadro concreto e tangibile del periodo e degli avvenimenti e facendo sì che “ le nozioni scolastiche e le cifre astratte che finiscono col perdere ogni significato lo riacquistino o meglio lo acquistino per la prima volta” .
E’ inoltre sottolineato come il processo contro Eichmann sia stato condotto con la massima responsabilità, terzietà ed imparzialità dai giudici nonostante la sua portata e le implicazioni ad esso legate . Molto importante è la giustizia che in questo processo viene fatta gratuitamente dai testimoni, con supporto documentale, a tutti i paesi che hanno aiutato gli ebrei tra i quali si trovano Olanda, Norvegia, Danimarca, Bulgaria e Italia. “Nelle tenebre discese allora sull’Europa […] brillarono alcune luci. Il popolo ebraico che non dimentica i suoi nemici, non dimenticherà mai coloro che lo aiutarono. Ricorderemo i danesi e gli svedesi, gli olandesi e i partigiani francesi; i funzionari italiani che fecero fallire i piani di Mussolini, i sacerdoti e il popolo italiano che aiutò in così gran misura gli ebrei. Sapremo ricordarci anche che vi erano dei tedeschi onesti nonostante la massa dei criminali nazisti” (pag.243).
Per rendere l’opera ancora più completa Minerbi accenna anche alle questioni procedurali affrontate e alle complicazioni giuridiche risolte dal Parlamento Israeliano, il tutto senza appesantire il libro e con espressioni di facile comprensione per qualsiasi lettore. La belva in gabbia è una lettura imprescindibile per tutti coloro che si interessano alla Shoah e ricercano una conoscenza più approfondita della sua esecuzione. E’ un libro certamente dal contenuto impegnativo ma ha il pregio di avere semplicità di linguaggio e chiarezza espositiva sorprendenti che contribuiscono a farne una lettura avvincente.
“ Si tratta di una lettura avvincente , destinata a colpire il lettore molto più dei verbali ufficiali o di qualsiasi analisi aggiornata di questo storico processo” , così scrive, a pag.6 , Gabriel Bach, ex Procuratore di Stato in Israele ed ex giudice della Corte Suprema israeliana.