Autore: Teresa Gammauta
Casa Editrice: Milena edizioni
Genere: narrativa contemporanea
Pagine: 144
Prezzo: 5,90 €
Evadere per rinascere. Possiamo riassumere così questo intenso libro della scrittrice palermitana Teresa Gammauta. Un romanzo breve ma profondo che si dipana in pagine che catturano parola dopo parola. Non si può tacciare come una semplice storia d’amore, non saremmo grati all’autrice, che invece ci trasmette il malessere di una donna sottomessa prima di tutto a se stessa.
Proprio la sottomissione è il tema principale di questo romanzo. Una condizione che spesso e volentieri ci si impone. Ciò che porta Paola, protagonista del libro, a fuggire da casa sua per rifugiarsi su un’isola non è né un marito violento, né un trauma, ma la sua noiosa vita schematica e il bisogno di riappropriarsi di se stessa. Nel contraddittorio mondo contemporaneo che ci educa al divenire ma ci impone la staticità, Paola è una donna in rivolta.
La fuga è un atto liberatorio, l’isola è il luogo in cui la solitudine insegna a conoscersi e a sentirsi. La naturalezza con cui l’autrice ci racconta questa vicenda che richiama molto La Fuggitiva di Proust, ci porta via, quasi ci istiga a seguire l’esempio della protagonista. Senza volerlo, permettetemi questo azzardo, l’autrice sembra svelarci un suo desiderio che trova compimento nella scrittura. Un’evasione metafisica che contagia il lettore.
Ma al di là di tutto siamo di fronte ad un’opera che si lascia leggere e interpretare. Se la guardassimo con gli occhi della frivolezza potremmo definirla una storia d’amore degna della collana Harmony, ma saremmo crudeli verso un’autrice che ci racconta un viaggio di riconquista, in quella terra sempre più dimenticata che è l’anima.
Il tutto scritto con una disarmante leggerezza. Una prosa che si lascia pronunciare, seguire. Un libro da scoprire e da interpretare di cui tutti possono godere.