
Autore: Paolini Christopher
Data di pubbl.: 2011
Casa Editrice: Rizzoli editore
Genere: Fantasy
Traduttore: Maria Concetta Scotto di Santillo – Michela Proiett
Pagine: 834
Prezzo: 24
Dopo anni d’attesa Christopher Paolini, nato nel 1985 nella California del Sud e da poco entrato nel Guinness dei Primati come il più giovane scrittore di bestseller al mondo, ci regala la conclusione del Ciclo dell’Eredità; la saga che gli ha regalato fama mondiale e iniziata a soli 15 anni col primo libro Eragon cui ha fatto seguito nel 2005 Eldest, nel 2008 Brisingr e che si conclude ora col quarto volume Inheritance.
L’opera racconta la fine della lunga avventura di Eragon e di Saphira.
“Scambiò una rapida occhiata con Shapira, poi si inumidì le labbra ricordando ciò che aveva detto Glaedr:”Davanti a noi non si aprono più sentieri sicuri.” Saphira sbuffò, eruttando un piccolo getto di fuoco dalle narici; poi lei ed Eragon attraversarono insieme l’arco.”
Eragon, diventato cavaliere dei draghi, prende piena coscienza dei suoi poteri e nel corso di innumerevoli battaglie e avventure conclude il suo peregrinare attraverso tutte le terre di Alagaësia e si avvia con la sua dragonessa e compagna Saphira e gli amici incontrati nel corso di questa lunga storia, allo scontro decisivo per decidere la sorte dell’umanità libera.
“Le armi mentali del re si chiusero intorno alla sua coscienza fino a costringerlo a ritrarsi in un angolo della sua mente, riducendolo a un minuscolo nucleo brillante, schiacciato dalle ombre e dal peso incombente della presenza di Galbatorix.
«Arrenditi» sussurrò il re con voce quasi amorevole. […]
Eragon aveva le lacrime agli occhi mentre fissava gli abissi neri delle pupille di Galbatorix.”
La scrittura di Paolini è in perenne crescita e divenire; si nota sia nella descrizione dei personaggi che dei paesaggi una maggiore consapevolezza anche se manca ancora quella profondità tipica di autori più maturi.
I personaggi sono ben caratterizzati, ma c’è da sottolineare che rispetto alle avventure raccontate nel testo sembra che i protagonisti compiano degli atti forzati, come se il loro agire sia ineluttabile e non dovuto allo sviluppo di determinate caratteristiche.
La stessa sensazione di ineluttabilità che il lettore coglie nel finale del libro, non particolarmente brillante.
“Gli elfi li seguirono, e quando furono tutti a bordo issarono la passerella. Senza vento né remi la nave si allontanò lentamente dalla spiaggia rocciosa e scivolò lungo il placido corso d’acqua.”
Nel complesso resta comunque un’opera gradevole e Paolini si conferma un autore da tenere sicuramente d’occhio in futuro.